Primo firmatario: Gruppo: MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE Data firma: 23/04/1992
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELL'INTERNO
MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE delegato in data 14/05/1992
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 23/04/1992
INTERLOCUTORIO IL 14/05/1992
Ai Ministri dell'interno e della difesa. - Per sapere: se in riferimento ai crimini commessi dai partigiani prima e dopo la liberazione non intendano aprire i loro archivi, anche quelli "riservati", essendo impensabile che in Italia non si faccia quello che presumibilmente si farà nella stessa Cecoslovacchia; se il silenzio ultraquarantennale sugli innumerevoli delitti posti in essere dai partigiani sia dipeso dalla copertura che ai responsabili fu assicurata dall'allora P.C.I. e dal fatto che gli altri partiti avevano tutto l'interesse a non turbare la serenità del nuovo regime indispettendo i comunisti italiani e gettando una fosca luce sulla Resistenza da cui si vuole essere nata questa nostra stessa Repubblica; se risponda a verità che per far precipitare la situazione locale nel baratro della guerra civile e nella prospettiva di una sicura rappresaglia fascista, il Partito Comunista Italiano decise l'assassinio del "federale" di Bologna Eugenio Facchini, giovane e valoroso soldato, moderato politicamente che credeva nella "socializzazione" mussoliniana e che aveva subito preso contatto con i capi del socialismo bolognese Paolo Fabbri e Giuseppe Bentivogli ai quali aveva proposto (ottenendola) una comune azione per impedire che la popolazione emiliana rovinasse nel baratro degli orrori della lotta fratricida e se risponda a verità che per far cadere tale già raggiunto accordo i comunisti fecero poi uccidere anche i predetti Fabbri e Bentivogli di cui non si fidavano più. se risponda a verità che il Partito Comunista Italiano era perfettamente al corrente, tramite il capitano Riccardo Cocconi, comandante del presidio della Milizia competente per la zona di Campegine e segretario del Fascio repubblicano del luogo (divenuto poco dopo comandante della prima brigata "Garibaldi" operante nel reggino) della decisione presa dai fascisti di arrestare i sette fratelli Cervi, intensificando anzi dopo la loro cattura le azioni "gappiste" ben sapendo che, prima o poi, la rappresaglia fascista si sarebbe abbattuta su di loro; se risponda a verità che Mario Musulesi, detto Lupo, comandante della brigata partigiana comunista "Stella Rossa", che operò nella zona di Marzabotto, fu ucciso da uno dei suoi compagni all'alba del 29 settembre 1944 non appena si realizzò il rastrellamento delle SS al comando del maggiore Walter Reder; se risponda altresì a verità che Olindo Sammarchi, uno dei fondatori della medesima brigata "Stella Rossa", fu ucciso dai suoi stessi compagni il 22 marzo 1944 per essersi opposto agli atti di violenza ed alle rapine che molti di loro commettevano e se risponda altresì a verità che analoga fine toccò nel maggio del 1944 all'altro partigiano della "Stella Rossa", Alberto Menini. (3-00003)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
OMICIDIO
SIGLA O DENOMINAZIONE:
GEO-POLITICO:
EMILIA ROMAGNA, GUERRA DI LIBERAZIONE, GUERRA MONDIALE II, PCI