ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00584

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 11
Seduta di annuncio: 143 del 26/02/1993
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA
Data firma: 26/02/1993
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA 02/26/1993


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO
  • MINISTERO DEL COMMERCIO CON L'ESTERO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 26/02/1993

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri del
tesoro, dell'industria, commercio e artigianato e del commercio
con l'estero, per sapere - premesso che:
il credito all'esportazione, finalizzato all'incremento
dell'export dei prodotti italiani, è una scelta giusta che,
almeno per un certo periodo, ha contribuito alla diffusione del
made in Italy nel mondo;
relativamente ai crediti delle imprese che vendono o
operano all'estero la SACE, spesso ed in particolare nei casi di
triangolazione, non ha sempre agito limpidamente nella sua
attività istituzionale;
la SACE ha assicurato, come è noto, i crediti vantati dagli
esportatori e dalle imprese che hanno realizzato opere pubbliche
nei paesi in via di sviluppo e in quelli dell'est;
il valore contrattuale delle operazioni assicurate dalla
SACE nel primo semestre 1991 è stato di lire 7.209 miliardi, con
una diminuzione di circa il 37 per cento rispetto al
corrispondente periodo del 1990;
alla fine di giugno del 1991 l'esposizione complessiva
della SACE ammontava a lire 41.069 miliardi;
il 74,7 per cento del totale assicurato è stato "assorbito"
dai paesi in via di sviluppo e solo il 18,3 per cento da quelli
dell'Europa Orientale;
nello stesso semestre sono stati deliberati indennizzi per
circa mille miliardi;
le operazioni assicurate dalla SACE hanno riguardato
crediti, di durata tra i 5 e i 9 anni, relativi a prodotti
meccanici e manufatti, impianti completi (20,4 per cento) e
lavori (16,6 per cento);
si ha il dubbio fondato che la SACE abbia assicurato
crediti relativi a lavori ed esportazioni in paesi chiaramente
non affidabili, determinando serio pregiudizio per le nostre
finanze pubbliche e per la SACE stessa;
solo verso il Congo, al 30 giugno 1991, l'esposizione della
SACE era di circa 170 miliardi, verso l'Equador di 580 miliardi,
verso Antigua di 140 miliardi e verso l'Iraq di circa 2.800
miliardi;
nella relazione relativa al I semestre 1991 del Ministero
del Tesoro non c'è traccia alcuna della esposizione complessiva
verso il minuscolo stato caraibico di Saint Kitts e Nevis (35
miliardi) per forniture di merci, attualmente oggetto di indagine
della Procura della Repubblica di Roma, né di quella relativa al
Belize che è all'attenzione della Procura di Milano;
nella stessa relazione non sono evidenziate le esposizioni
complessive nei confronti di piccoli paesi ad alto rischio, quali
Giamaica, Guinea, Guinea Bissau (104 miliardi!), Guinea
Equatoriale, Nicaragua, Panama, Seychelles, Trinidad e Tobago;
tali omissioni non possono che suscitare dubbi e
perplessità sull'operato della SACE;
il Presidente del Comitato di Gestione della SACE, prof.
Mario Draghi, ha incaricato la KPMG PEAT MARWICK Consultans snc
di Roma di effettuare il controllo delle richieste di indennizzo
presentate dalle imprese italiane nonché di rivedere le procedure
operative interne all'ente;
a fronte di un credito di lire 11 miliardi 650 milioni
vantato per indennizzo dalla Indeco Barazzuoli in Joint Venture
Spa, mentre la SACE riconosceva 6 miliardi 855 milioni, la KPMG
PEAT MARWICK sostiene, invece, che nulla è dovuto alla ditta in
questione;
l'azione della KPMG PEAT MARWICK sta evidenziando un modo
di procedere della SACE che è, a dir poco, leggero e
sconcertante;
la "facilità" operativa della SACE sarebbe, perciò, non
limpida ed anche molto discrezionale;
prima degli attuali managers (Ruberti, Polasech, Martinez),
alla SACE imperava il piduista Firrao;
i controlli effettuati dal Tesoro furono abbastanza
efficaci all'epoca del dottor Sarcinelli ed in particolare per
quanto riguardava i crediti relativi all'Algeria;
i controlli in essere da parte del Tesoro non sono ancora
noti, almeno ufficialmente -:
1) i motivi per i quali, nonostante il disposto
dell'articolo 28 della legge n. 227 del 1977, non sono state
ancora presentate le relazioni semestrali del ministro del tesoro
sull'attività della SACE e del Mediocredito Centrale
relativamente al secondo semestre 1991 e ai due semestri 1992;
2) se il ministro del tesoro intenda con le prossime
relazioni, qui sollecitate, fornire informazioni complete
sull'esposizione complessiva della SACE, innovando rispetto
all'ultima relazione disponibile in cui non vengono menzionate le
rilevanti esposizioni della SACE rispetto a paesi di limitate
capacità economiche ed ad alta rischiosità;
3) quale sia stato l'importo complessivo delle coperture
assicurative dirette ed indirette (operazioni di credito
finanziario, operazioni triangolari) di cui ha beneficiato nel
quadriennio 89-92 la Italgrani S.p.A. di Napoli;
4) i risultati cui è pervenuto lo specifico gruppo di
lavoro costituito nel luglio 92 dal direttore del tesoro, nonché
presidente del comitato di gestione della SACE, prof. Draghi, per
procedere alla riformulazione del bilancio della SACE;
5) quali siano le carenze specifiche riscontrate
nell'operato della SACE che hanno indotto il citato presidente a
proporre l'affidamento ad una società di consulenza privata, qual
è la KPMG PEAT MARWICK, di compiti (controllo delle richieste di
indennizzo presentate dalle imprese e revisione delle procedure
operative interne) di stretta competenza delle strutture
amministrative e degli organi deliberanti e di controllo della
SACE;
6) quali sono i risultati dell'indagine amministrativa
fatta dall'Ambasciatore italiano a Santo Domingo, Roberto
Rosellini, sulle strutture turistiche realizzate da imprese
italiane nelle isole caraibiche, alle quali la SACE ha dato
copertura assicurativa;
7) se risponda a verità che per numerosi paesi esteri la
SACE ha fissato dei tetti massimi di credito assicurabile e che
le modalità di accesso a tali tetti o plafonds da parte degli
esportatori non sono pubbliche;
8) se risponda a verità che l'accoglimento delle domande
di assicurazione avverrebbe da parte della SACE non secondo
l'ordine cronologico delle domande, ma secondo un ordine di
"completazione documentale" delle stesse e senza alcuna
possibilità di controllo da parte delle imprese che non trovino
"collocazione" nell'ambito dei plafonds sopra indicati;
9) se risulti a verità che l'archivio della ragioneria
della SACE sia stato di recente scassinato;
10) le ditte italiane interessate agli interventi SACE a
fronte di rate e di interessi non pagati dagli operatori e dagli
stati esteri nei quali o verso i quali esse hanno operato.
(2-00584)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CONTROLLI AMMINISTRATIVI, CREDITO ALL'ESPORTAZIONE, DEBITI, GESTIONE DI IMPRESE, IMPRESE INDUSTRIALI, STATI ESTERI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

L 1977 0227, SEZIONE SPECIALE PER L' ASSICURAZIONE DEL CREDITO ALL' ESPORTAZIONE (, SACE )