ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00014

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 11
Seduta di annuncio: 2 del 30/04/1992
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA
Data firma: 30/04/1992
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA 04/30/1992
PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA 04/30/1992
PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA 04/30/1992
PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA 04/30/1992


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
  • MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 30/04/1992

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del
Consiglio dei ministri e i Ministri di grazia e giustizia e
dell'industria, commercio e artigianato, per sapere - premesso:
che la procura generale della Corte dei conti ha contestato
ai responsabili dell'Unione italiana delle camere di commercio -
Unioncamere - una serie impressionante di abusi che hanno
comportato un danno erariale provvisoriamente determinato in una
decina di miliardi, in particolare per un numero spropositato di
illecite consulenze, per il pagamento di debiti contratti da
società private, per indennità di presenza ai dipendenti concessa
persino agli assenti dal servizio, per indebite regalie, per
contributi a seminari di poesia e storia, per la gestione del
master caratterizzata da "inaudito sperpero di pubblico denaro"
(gettoni di presenza sino a lire 4.500.000 l'uno; indebite
regalie agli alunni; compensi agli esaminatori da lire 700.000 al
giorno);
che subito dopo la notifica dei primi atti di citazione è
iniziata una massiccia azione intimidatrice contro i magistrati
inquirenti: 1) con insulti sulla stampa da parte del presidente
Bassetti, che accusava la procura generale di "incretinimento
giuridicista", di "prestarsi a manovre di forte valenza politica"
e di "tenere la coda a collaboratori dell'Unione in rissa con
l'Unione"; 2) con pubblici interventi di esponenti politici di
governo riportati dalla stampa secondo cui "forse la Corte dei
conti ha bisogno di una spallata"; che nell'atto di citazione
sulle illecite consulenze, la Corte contestava agli
amministratori dell'Unione la mancata applicazione delle
"vincolanti direttive" della Presidenza del Consiglio dei
ministri; 3) con due denunce penali presentate dal Bassetti prima
alla procura della Repubblica di Roma per interesse privato in
atti di ufficio e abuso di ufficio e, due giorni dopo
l'archiviazione della prima denuncia, alla pretura penale di Roma
per il solo abuso di ufficio, al fine evidente di far rientrare
il reato nella competenza pretorile;
che le gravi accuse formulate dal Bassetti, sono state
ritenute destituite di ogni fondamento, oltre che dal procuratore
generale, anche dal Consiglio di Presidenza della Corte dei conti
il quale, all'unanimità, nell'adunanza del 9-10 gennaio 1989, ha
giudicato il contenuto di tali atti "una inammissibile
interferenza sull'esercizio della funzione giurisdizionale" della
Corte dei conti;
che le denunce penali del Bassetti, oltre ad essere state
archiviate sia dal giudice istruttore sia dal pretore penale per
manifesta infondatezza, hanno comportato la condanna del Bassetti
stesso, pronunziata dal tribunale penale di Roma in data 24
giugno 1991 per il reato di calunnia continuata ed aggravata nei
confronti dei due vice procuratori generali titolari
dell'inchiesta sull'Unioncamere, Antonio Vetro ed Enrico Marotta,
"incolpati pur sapendoli innocenti";
che dei giudizi a carico dei responsabili dell'Unione tre
sono giunti a decisione e si sono conclusi con altrettante
condanne pronunziate dalle sezioni giurisdizionali I e II della
Corte dei conti (decisioni n. 324/91; 26/92; 39/92);
che con un recente atto di citazione in data 16 dicembre
1991 la procura generale della Corte dei conti ha contestato ai
responsabili dell'Unione, in via provvisoria e salvo
rideterminazione, un danno erariale di oltre tre miliardi e mezzo
per l'istituzione delle cosiddette "Agenzie" - definite in
citazione "Giani Bifronte": pubbliche quando carpiscono denaro
pubblico, private quando amministrano in pieno arbitrio il denaro
ricevuto - ed, in particolare, dell'Istituto "Tagliacarne" cui
era stata affidata la gestione del master con metodi di
utilizzazione del pubblico denaro ancor più scandalosi che nel
passato;
che quest'ultimo atto di citazione è basato, fra l'altro,
sulla giurisprudenza della Corte suprema di cassazione a sezioni
unite la quale, con le sentenze n. 404, 405, 406, 407 in data 7
giugno 1990, aveva respinto in toto la tesi dell'Unione secondo
cui questa svolgerebbe attività in vantaggio delle categorie
economiche, stabilendo invece che "scopo precipuo della
Unioncamere è il potenziamento delle attività delle camere di
commercio per il più efficace perseguimento dei fini comuni";
che con decreto-legge 17 marzo 1992, n. 233, articolo 19,
punti 8 e 9, è stata autorizzata la concessione di contributi
all'Unioncamere e "agli organismi della stessa costituiti per la
realizzazione di corsi di specializzazione post universitari nel
settore del terziario avanzato" (master), disponendo altresì che
l'"articolo 3, primo comma, lettera l), del regio decreto-legge
n. 750 del 1924 si interpreta nel senso che le Unioni costituite
delle camere di commercio sono autorizzate a svolgere anche
attività dirette in favore delle categorie economiche interessate
avvalendosi degli strumenti organizzativi previsti dalle norme
statutarie (Agenzie) -:
1) come si concili con i criteri di corretta gestione del
pubblico danaro, più volte proclamati dal Governo, la previsione
di contributi a favore di una iniziativa, il master,
caratterizzata da scandalosi sperperi di pubblico denaro
protrattisi nel tempo;
2) come si concili con gli stessi criteri l'introduzione di
una norma interpretativa, riguardante una disposizione di epoca
remota (un regio decreto-legge!), che lungi dal dirimere
contrasti giurisdizionali, si pone in antitesi con
l'interpretazione data dalla Corte suprema di cassazione a
sezioni unite e dalle sezioni I e II della Corte dei conti;
3) come sia possibile che ad un atto di citazione della
procura generale - nel quale viene contestata anche "la illeceità
della condotta del Ministero per l'industria sotto un duplice
profilo: commissivo, per aver autorizzato la creazione del
Tagliacarne, omissivo per non aver adempiuto agli obblighi di
controllo e vigilanza impedendo l'ulteriore protrarsi delle
indebite erogazioni" - si introduce una dispozione normativa
diretta a parere degli interpellanti a garantire ai responsabili
dei comportamenti illeciti l'impunità per gli abusi commessi e di
concedere loro altre entrate da sperperare in modo incontrollato.
(2-00014)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
BILANCI DI ENTI E SOCIETA', BILANCI PUBBLICI, CONSULENTI E ATTIVITA' CONSULTIVA, FINANZA PUBBLICA, GETTONI E ASSEGNI DI PRESENZA
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

UNIONE ITALIANA DELLE CAMERE DI COMMERCIO, INDUSTRIA, AGRICOLTURA E, ARTIGIANATO ( UNIONCAMERE )