Primo firmatario: Gruppo: DEMOCRATICO CRISTIANO Data firma: 09/11/1992
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
DEMOCRATICO CRISTIANO
11/09/1992
DEMOCRATICO CRISTIANO
11/09/1992
DEMOCRATICO CRISTIANO
11/09/1992
DEMOCRATICO CRISTIANO
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DEMOCRATICO CRISTIANO
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DEMOCRATICO CRISTIANO
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DEMOCRATICO CRISTIANO
11/09/1992
DEMOCRATICO CRISTIANO
11/09/1992
DEMOCRATICO CRISTIANO
11/09/1992
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
11/09/1992
DEMOCRATICO CRISTIANO
11/09/1992
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DEMOCRATICO CRISTIANO
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DEMOCRATICO CRISTIANO
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11/09/1992
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
10/11/1992
Fasi iter:
PRESENTATO IL 09/11/1992
RITIRATO IL 10/11/1992
ITER CONCLUSO IL 10/11/1992
La Camera, premesso che: il Consiglio di Sicurezza dell'ONU con la risoluzione n. 685 del 2 marzo 1991 ha confermato le sanzioni già deliberate nei confronti dell'Iraq, ivi compreso l'embargo, con la sola eccezione di forniture alimentari e sanitarie; con la risoluzione n. 687 del 3 aprile 1991 il Consiglio di Sicurezza ha, fra l'altro, richiamato la risoluzione n. 686 e posto una serie di condizioni all'Iraq, a queste vincolando le successive deliberazioni riguardanti anche l'embargo; le condizioni poste dalla risoluzione n. 687 del 3 aprile 1991 e dalle precedenti risultano raggiunte, in particolare: lo stato del Kuwait ha recuperato piena sovranità territoriale, in Iraq sono stati distrutti o comunque resi inoperanti gli impianti di produzione e gli arsenali di armi chimiche, gli impianti utilizzabili ai fini della ricerca e dello sviluppo di armi nucleari, le rampe di lancio, i vettori e i missili; tale embargo, in atto dal 6 agosto 1990, in un paese duramente colpito da bombardamenti estesi alle vie di comunicazione, agli impianti industriali ed alle strutture igienico sanitarie, ha conseguenze insostenibili per le popolazioni civili sia sul piano sanitario che su quello alimentare; secondo ripetute segnalazioni dell'UNICEF a causa della denutrizione e delle carenze sanitarie la mortalità infantile è in forte aumento passando da 42,2 bambini morti ogni 1000 nel 1990 a 128,2 bambini morti ogni 1000 nel 1991; il dato tendenziale del 1992 segna un ulteriore incremento: sulla base dei decessi nei primi cinque mesi sarebbe di oltre 300 bambini su 1000; i decessi riconducibili alle conseguenze dell'embargo sono stati: bambini con meno di cinque anni di età, 712 dall'agosto al dicembre 1990, 2289 in tutto il 1991, ben 18.052 nei soli primi 5 mesi del 1992; persone sopra i cinque anni di età, 1833 dall'agosto al dicembre 1990, 4872 in tutto il 1991 e ben 33.960 nei soli primi 5 mesi del 1992. L'embargo prolungato e inasprito nel 1992 ha effetti cumulativi sempre più gravi sulla popolazione civile. La denutrizione peggiora, le difese si indeboliscono, le scorte di farmaci si sono esaurite, le condizioni igieniche non migliorano; l'embargo non dovrebbe riguardare alimenti e farmaci, tuttavia il blocco dei fondi iracheni presso le banche estere e l'impossibilità per gli iracheni di vendere petrolio e qualsiasi altro prodotto fanno sì che non possano disporre di risorse finanziarie necessarie per l'acquisto all'estero di tali beni essenziali, non disponibili in Iraq. L'embargo diventa così totale con conseguenze gravissime per le popolazioni; la revoca dell'embargo è richiesta anche dalle opposizioni al regime iracheno. In particolare la popolazione kurda nelle province del nord ormai controllate e governate dalle forze kurde, si trova in una dura condizione che può diventare drammatica con l'inverno: priva di alimenti e di combustibile, rifugiata in zone fredde e montuose, riceve aiuti internazionali del tutto insufficienti; lo strumento dell'embargo così prolungato con tali gravissime conseguenze per le popolazioni civili non può essere impiegato per fini non dichiarati dalle risoluzioni dell'ONU, né rispondenti alla legalità internazionale; Gran Bretagna, Canada, Svizzera ed altri Paesi hanno scongelato i beni irakeni e permesso l'acquisto di generi alimentari e medicinali; alcuni Paesi hanno riaperto da tempo le loro sedi displomatiche in Iraq, tra questi gli USA, pur sotto la rappresentanza ufficiale della Polonia, impegna il Governo ad attivarsi nelle sedi internazionali, CEE e ONU, per la revoca dell'embargo nei confronti dell'Iraq, fatto salvo solo quello verso il commercio ed il transito di materiali di armamento; a richiedere nelle sedi medesime, e ad attuare per quanto gli compete, uno sblocco dei beni iracheni all'estero per l'acquisto di quantità sufficienti di generi alimentari e di prodotti sanitari; a contribuire all'invio urgente di aiuti alimentari e sanitari sia al popolo iracheno che a quello kurdo; a riaprire la propria rappresentanza diplomatica a Bagdad, o perlomeno a far rappresentare gli interessi italiani da un paese amico; a convocare la commissione mista italo-irakena per valutare i problemi aperti fra i due paesi. (1-00091)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
AIUTI ALIMENTARI, DIRITTO INTERNAZIONALE, GUERRA, MEDICINALI, MORTALITA' INFANTILE, ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI, POLITICA ESTERA, RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE E CONSOLARI, STATI ESTERI
SIGLA O DENOMINAZIONE:
EMBARGO
GEO-POLITICO:
IRAQ, ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE ( ONU ), ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER L' INFANZIA ( UNICEF ), KUWAIT