ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00623

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 477 del 30/03/2021
Abbinamenti
Atto 7/00613 abbinato in data 07/04/2021
Atto 7/00626 abbinato in data 21/04/2021
Atto 7/00627 abbinato in data 21/04/2021
Atto 7/00628 abbinato in data 21/04/2021
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00120
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
26/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 07/04/2021
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/04/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 07/04/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/04/2021
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER
MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/04/2021
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 26/05/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/05/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/05/2021
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/04/2021

DISCUSSIONE IL 07/04/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/04/2021

ATTO MODIFICATO IL 12/04/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/04/2021

DISCUSSIONE IL 21/04/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 21/04/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/05/2021

ACCOLTO IL 26/05/2021

PARERE GOVERNO IL 26/05/2021

DISCUSSIONE IL 26/05/2021

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 26/05/2021

CONCLUSO IL 26/05/2021

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00623
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo presentato
Martedì 30 marzo 2021
modificato
Lunedì 12 aprile 2021, seduta n. 484

   La III Commissione,

   premesso che:

    il 29 marzo 2021, alcuni esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno lanciato un preoccupante allarme in merito alla detenzione e alla sottoposizione ai lavori forzati della minoranza uigura in Cina;

    gli esperti delle Nazioni Unite chiedono un accesso senza ostacoli in Cina per poter condurre un'ispezione ufficiale. Inoltre, chiedono al mondo dell'imprenditoria di riconsiderare la provenienza delle merci acquistate dai loro fornitori cinesi;

    gli esperti raccontano di aver ricevuto segnalazioni su oltre 150 aziende cinesi intimamente collegate con lo sfruttamento e con la violazione dei diritti umani della popolazione uigura;

    il 3 dicembre 2020, gli Stati Uniti hanno dichiarato che proibiranno l'ingresso nel proprio territorio al cotone prodotto nei Xinjiang Production and Construction Corps, della regione autonoma del Xinjiang in Cina, e ai prodotti con esso realizzati, in quanto ritengono che la loro produzione sia avvenuta sfruttando i lavori forzati;

    il provvedimento mira a colpire, oltre alla produzione di cotone del Xinjiang, anche coloro che utilizzano il prodotto cinese in qualsiasi altro luogo;

    in base alle nuove misure, per i prodotti in ingresso contenenti cotone prodotto nei Xinjiang Production and Construction Corps, sarà richiesta la fornitura di prove rispetto al fatto che i prodotti non siano stati realizzati utilizzando persone ai lavori forzati;

    gli Usa, così come altri Paesi per lo più occidentali, accusano la Cina di aver perpetrato danni ai diritti umani della minoranza turcofona e musulmana degli uiguri, e non solo, nella regione del Xinjiang, adottando politiche di repressione nei loro confronti che prevedono anche i lavori forzati;

    gli Stati Uniti e anche Parlamenti nazionali di diversi Stati membri dell'Unione europea, hanno recentemente riconosciuto che la repressione statale nei confronti della popolazione uigura rientra nei parametri previsti della Convenzione Onu del 1948 per la prevenzione del genocidio;

    la portavoce del Ministero affari esteri cinese Hua Chunying ha affermato che si tratterebbe di politiche su base volontaristica per aiutare le persone di qualsiasi etnia ad avere un impiego stabile; la portavoce del Ministero affari esteri cinese ha ribadito che gli appartenenti a qualsiasi etnia del Xinjiang scelgono liberamente la propria occupazione e che tutti i livelli del Governo nel Xinjiang rispettano la volontà delle minoranze etniche a trovare un'occupazione e forniscono formazione per lavoratori che si registrino volontariamente per migliorare le proprie capacità;

    le osservazioni statunitensi trovano conferma anche nelle stime di Human Rights Watch (Hrw), per le quali Pechino avrebbe rinchiuso almeno un milione di uiguri in campi rieducativi, avrebbe causato scomparse, torturato gli uiguri in custodia delle proprie autorità e portato avanti processi poi conclusi in sentenze di morte. Alcuni gruppi di attivisti hanno affermato che Pechino stia cercando di indottrinare gli uiguri con l'ideologia comunista, facendoli rinunciare alle tradizioni islamiche, per cancellarne la cultura e l'identità;

    il Governo di Pechino ha sempre negato qualsiasi forma di oppressione nei confronti degli uiguri e ha giustificato l'istituzione dei cosiddetti «campi di educazione e addestramento» nel Xinjiang, sostenendo che servano a frenare e arginare movimenti separatisti, violenti ed estremisti compiuti da alcuni membri della minoranza turcofona uigura nel Xinjiang;

    tale provvedimento costringerà molte aziende statunitensi a cambiare la propria catena di approvvigionamento. La produzione di cotone da parte di persone ai lavori forzati costituisce una violazione dei diritti umani e un comportamento anticoncorrenziale perché altera il naturale meccanismo dei prezzi;

    dal provvedimento ci si aspetta, oltre a una produzione mondiale più etica attraverso la mancata vendita di quel tipo di prodotti, anche un recupero di quote di mercato per le produzioni nazionali;

    il Xinjiang è uno tra i maggior centri di produzione di cotone in tutta la Cina e nei Xinjiang Production and Construction Corps viene prodotto 1/3 del cotone realizzato nel Paese, che è strettamente collegato alla catena di produzione tessile cinese e non solo;

    la produzione di materia prima da persone in schiavitù potrebbe essere alla base del basso costo di produzione delle materie prime cinesi;

    ma gli allarmi sulla persecuzione degli uiguri e di altri prigionieri di coscienza sono ancora più risalenti nel tempo;

    nel 2018 è stato istituito il China Tribunal, diretto da Sir Geoffrey Nice QC, ex pubblico ministero presso il Tribunale internazionale dell'ex Jugoslavia, al fine di verificare se la Cina, come sostiene e contrariamente alle denunce di diverse organizzazioni internazionali, abbia effettivamente bandito, dal 2015, la pratica disumana dell'espianto di organi ai detenuti, soprattutto se appartenenti alle minoranze di «Falun Gong», uiguri e altre minoranze etniche e religiose;

    Sir Geoffrey Nice QC ha confermato l'utilizzo sistematico degli espianti sui prigionieri di coscienza, precisando che tale pratica aberrante «sta continuando su scala significativa», aggiungendo, in termini inquietanti, che «moltissime persone hanno perso la vita in modo indescrivibilmente orribile»;

    le conclusioni di Sir Geoffrey Nice QC precisano che tale pratica disumana, lungi dall'essere stata bandita, prosegue, colpendo selettivamente minoranze etniche e religiose;

    in particolar modo, ogni anno, in Cina, 90.000 detenuti di coscienza subirebbero espianti di organi;

    tale pratica è certamente la più mostruosa, disumana e aberrante che la storia delle dittature abbia mai conosciuto;

    a novembre 2019, diversi media occidentali hanno riportato la sinistra notizia che uomini cinesi di etnia han sono stati incaricati dal Governo cinese di «monitorare» le case delle donne uigure i cui mariti sono detenuti nei campi di prigionia;

    la notizia è stata comunque confermata anche da un ufficiale cinese che ha rilasciato una intervista a Radio Free Asia, confermando l'esistenza del programma;

    il programma è sinistramente denominato «accoppiatevi e mettete su famiglia» e prevede che i cinesi di etnia han si installino nelle case delle donne uigure i cui mariti sono detenuti;

    il Governo cinese afferma che trattasi di programma per «promuovere l'unità etnica», mentre l'attivista Rushan Abbas, di origine uigura, ha più volte affermato che trattasi di una vergognosa pratica di stupro di massa;

    alla luce di quanto appena indicato, occorre ripensare profondamente i rapporti tra Italia e Cina, al fine di promuovere il rispetto dei diritti umani in Cina, anche impedendo ai cinesi di poter commercializzare i prodotti provenienti dai campi di lavoro o realizzati con il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori,

impegna il Governo:

   ad esprimere, nelle competenti sedi, la condanna del genocidio del popolo uiguro nello Xinjiang;

   ad adottare iniziative per acquisire dagli esperti delle Nazioni Unite la lista delle aziende segnalate in merito alla violazione dei diritti umani al fine di impedire la commercializzazione dei loro prodotti;

   ad adottare ogni opportuna iniziativa in ambito internazionale per introdurre misure che vietino la commercializzazione di prodotti provenienti dagli Xinjiang Production and Construction Corps, in assenza di prove rispetto al fatto che i prodotti non siano stati realizzati utilizzando persone ai lavori forzati;

   ad affrontare, nell'ambito dei rapporti bilaterali e di cooperazione con la Cina, la questione dell'espianto di organi dai prigionieri di coscienza.
(7-00623) «Delmastro Delle Vedove».