ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00458

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 332 del 29/04/2020
Abbinamenti
Atto 7/00439 abbinato in data 30/04/2020
Atto 7/00441 abbinato in data 30/04/2020
Atto 7/00447 abbinato in data 30/04/2020
Atto 7/00448 abbinato in data 30/04/2020
Atto 7/00453 abbinato in data 30/04/2020
Atto 7/00456 abbinato in data 30/04/2020
Atto 8/00073 abbinato in data 05/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: FUSACCHIA ALESSANDRO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Data firma: 29/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
05/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/04/2020
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
 
ILLUSTRAZIONE 30/04/2020
FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/04/2020
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
TOCCAFONDI GABRIELE ITALIA VIVA
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE
SASSO ROSSANO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/05/2020
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
LATTANZIO PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE
RACCHELLA GERMANO LEGA - SALVINI PREMIER
DI GIORGI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE
COLMELLERE ANGELA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/04/2020

DISCUSSIONE IL 30/04/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/04/2020

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/05/2020

DISCUSSIONE IL 05/05/2020

RITIRATO IL 05/05/2020

CONCLUSO IL 05/05/2020

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00458
presentato da
FUSACCHIA Alessandro
testo di
Mercoledì 29 aprile 2020, seduta n. 332

   La VII Commissione,

   premesso che:

    teatri, musei, cinema, festival, fiere e altri luoghi della cultura sono stati i primi a essere chiusi per fronteggiare l'emergenza sanitaria e rischiano adesso di essere tra gli ultimi a venire riaperti;

    la cultura è un bene essenziale e primario e l'accesso alla cultura va considerato, nei rapporti tra Stato e cittadini, alla stregua della sicurezza fisica o della disponibilità di cure mediche, cibo e acqua potabile;

    il settore culturale contribuisce in maniera significativa alla ricchezza dell'Italia, attraverso le più diverse realtà del terzo settore, imprese culturali e creative – di cui molte innovative – e tantissimi lavoratori autonomi di elevata competenza, mediamente più fragili e vulnerabili rispetto ad altri comparti più strutturati, e più esposti a cambiamenti di contesto e incertezza professionale;

    la partecipazione culturale non è intrattenimento o manifestazione di status, ma rappresenta un'infrastruttura democratica immateriale essenziale al processo ri-costituente dell'intero Paese;

    senza investire in partecipazione culturale diffusa, per adesso in maniera ancora solo digitale, poi anche progressivamente fisica e integrata online-offline, è impensabile dare al Paese una prospettiva di uscita e ripresa dalla pandemia che assicuri progresso civile, economico e sociale;

    esiste un'infrastruttura culturale di prossimità, di luoghi da cui poter ripartire prendendosi cura dei cittadini: spazi dove si sperimentano già nuovi modi di produrre welfare generativo, fare cultura e partecipare al rinnovamento di un patrimonio culturale materiale ed immateriale in continua trasformazione;

    gli interventi pubblici devono sempre tenere insieme alfabetizzazione generale, media literacy e misure a sostegno dell'inclusione digitale. In questo senso, la presenza pubblica deve essere rinnovata e rafforzata per raggiungere le aree più isolate o a più alto tasso di disagio economico e sociale, per favorire la formazione e l'autodeterminazione dei cittadini che vivono nelle porzioni di territorio a più alto rischio marginalizzazione;

    molte attività di formazione professionale legate alla cultura non possono essere erogate se non per minima parte da remoto e digitalmente, poiché richiedono presenza in loco e attività laboratoriali, e non ha senso assimilare questo tipo di formazione a quella della scuola,

impegna il Governo:

   a considerare nei suoi diversi provvedimenti la cultura un «servizio universale», definendo standard specifici, mappando le disuguaglianze fra regioni e aree del Paese diverse e puntando a ridurne le distanze, adottando iniziative per sostenere con interventi mirati le attività culturali diffuse sul territorio, che aiuterebbero a controbilanciare il rischio concreto della crescente segregazione culturale in questo momento di emergenza, e faciliterebbero, non solo in questa fase, percorsi di inclusione sociale dei residenti in aree periferiche o dei cittadini non integrati, aumentando così la possibilità di fruizione del diritto alla cultura di tutti i cittadini e contribuendo anche alla crescita generale della produttività e della propensione all'innovazione del Paese, nonché al rilancio di un turismo sostenibile;

   a favorire e incentivare l'adeguamento tecnologico e sanitario degli spazi culturali, in modo da poter avere gli strumenti capaci di facilitarne la produzione e il consumo, anche in presenza di restrizioni e vincoli, dei prodotti culturali, tenendo conto, in particolare, che è cruciale la riapertura degli spazi ai lavoratori della cultura e dello spettacolo, che potrebbero tornare a produrre in condizioni di sicurezza e immaginare nuove forme di gestione del pubblico e distribuzione del prodotto artistico;

   ad adottare iniziative per incentivare e investire nella produzione di contenuti ed esperienze di nuova generazione mediati dalle tecnologie, quali ad esempio la realtà virtuale, aumentata e mista, facendo sì che le risorse messe a disposizione siano destinate anzitutto ai contesti dell'educazione informale e alla valorizzazione del patrimonio culturale, in particolare quello archeologico o a carattere storico;

   ad adottare iniziative per destinare risorse specifiche ai centri culturali multidisciplinari e multifunzionali che fungono da presidi culturali e civici sul territorio e sono diffusi in tutta Italia come infrastruttura culturale di prossimità, tenendo conto che si tratta di spazi ibridi che sono aperti anche all'uso spontaneo e informale da parte dei cittadini e che ricadono fuori dal sostegno del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) o di altri finanziamenti pubblici;

   a promuovere e sostenere la nascita di imprese culturali e creative per sviluppare nuovi strumenti o soluzioni radicali a sostegno di un cambio di paradigma nell'ambito dell'innovazione complessiva del settore culturale, a maggior ragione in questa fase e nei mesi e anni a venire in cui servirà ripensare il modello economico e socio-culturale;

   ad adottare iniziative per introdurre misure di sostegno, perché l'offerta culturale si possa localizzare in modo diffuso negli spazi urbani e nel territorio, facilitando sinergie e forma di collaborazione con altre istituzioni pubbliche, aziende e spazi di socialità, predisponendo un sistema di garanzie e incoraggiando l'integrazione tra l'offerta culturale analogica e le sue riproduzioni digitali;

   ad autorizzare subito la ripresa in presenza, nel rispetto di tutte le misure di distanziamento e sicurezza necessarie, delle attività di formazione professionale per tutti i mestieri della cultura che prevedono una percentuale significativa di attività laboratoriali.
(7-00458) «Fusacchia».