Legislatura: 18Seduta di annuncio: 46 del 18/09/2018
Primo firmatario: PALLINI MARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 PERCONTI FILIPPO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 CUBEDDU SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 GIANNONE VERONICA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 DE LORENZO RINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 VIZZINI GLORIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 AMITRANO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO PARLAMENTARE 26/09/2018 PALLINI MARIA MOVIMENTO 5 STELLE POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA SOVERINI SERSE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO CANNATELLI PASQUALE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE DICHIARAZIONE GOVERNO 26/09/2018 DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) INTERVENTO PARLAMENTARE 04/03/2020 GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE PARERE GOVERNO 04/03/2020 DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/09/2018
DISCUSSIONE IL 26/09/2018
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/09/2018
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 03/10/2018
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 10/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 18/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 23/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 27/11/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 05/12/2018
DISCUSSIONE IL 04/03/2020
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/03/2020
ACCOLTO IL 04/03/2020
PARERE GOVERNO IL 04/03/2020
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 04/03/2020
CONCLUSO IL 04/03/2020
La XI Commissione,
premesso che:
l'amianto è un materiale fibroso, costituito da fibre minerali naturali appartenenti ai silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli, che ha trovato impiego principalmente come isolante o coibente. La presenza delle fibre di amianto nell'ambiente comporta dei danni a carico della salute, anche in presenza di pochi elementi fibrosi. È un agente cancerogeno per cui occorre evitare l'esposizione, anche a bassi livelli di concentrazione, poiché una minima esposizione basta per subirne gli effetti nocivi;
il rischio per la salute umana derivante dall'esposizione all'amianto era noto già a partire dell'inizio del secolo scorso, ma l'Italia è stata lungamente inadempiente in materia di protezione dall'amianto al punto da spingere le istituzioni europee ad aprire a suo carico una procedura di infrazione, la n. 240/89, definita con la decisione di condanna da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea del 13 dicembre 1990 per mancata recezione – entro la scadenza del 10 gennaio 1987 – della direttiva 83/477/CEE del 19 settembre 1983 «Sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con una esposizione ad amianto durante il lavoro»;
la direttiva 83/477/CEE del 19 settembre 1983 è stata recepita con il decreto legislativo n. 277 del 1991, cui è seguita l'emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257, in materia di «Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto» che ha stabilito il divieto di estrazione, commercializzazione e produzione di amianto, la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio, nonché misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori esposti all'amianto; tuttavia, i dati nazionali legati alla diffusione dell'amianto e alla sua pericolosità per la salute umana e la salubrità dell'ambiente sono ancora purtroppo drammatici. In particolare, i decessi connessi con l'esposizione all'amianto sono pari a circa 5.000 all'anno, di cui circa 1.500 per via di mesoteliomi e il resto tra tumori polmonari e altre patologie asbesto-correlate, anche se, in base agli studi scientifici, il picco delle mortalità si raggiungerà nel prossimo decennio a causa del lungo periodo di latenza che caratterizza le malattie asbesto-correlate;
sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all'esposizione in parola, è stata emanata la direttiva 2009/148/CE, con cui si ribadisce che «l'amianto è un agente particolarmente pericoloso che può causare malattie gravi e che è presente in numerose situazioni di lavoro»;
il 14 marzo 2013 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all'amianto con cui, tra l'altro, esorta «gli Stati membri a garantire che tutti i casi di asbestosi, mesotelioma e malattie collegate siano registrati per mezzo di una raccolta sistematica di dati sulle malattie professionali e non professionali legate all'amianto, a classificare e registrare ufficialmente le placche pleuriche come una malattia legata all'amianto e a fornire, con l'assistenza di osservatori ad hoc, una mappatura attendibile della presenza di amianto»;
a distanza di oltre 25 anni dall'introduzione della legge n. 257 del 1992, tuttavia, l'amianto non è stato definitivamente smaltito dal territorio nazionale;
ad oggi ci sono ancora casi di lavoratori esposti all'amianto, affetti da patologie asbesto-correlate ma non rientranti nell'ambito del riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dalla normativa vigente in materia e, dunque, colpiti da una diseguaglianza di trattamento alla quale deve essere posto rimedio,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di assumere iniziative normative, a partire dalla prossima sessione di bilancio, al fine di garantire ai lavoratori esposti all'amianto, affetti da patologie asbesto-correlate di origine professionale ma ad oggi non rientranti nell'ambito del riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dalla normativa vigente in materia, di potervi accedere e porre così fine ad una diseguaglianza di trattamento;
a prevedere, nell'ambito delle suddette iniziative normative, l'aumento delle risorse necessarie per consentire ai lavoratori esposti all'amianto, affetti da patologie asbesto-correlate di origine professionale, di ottenere il succitato riconoscimento dei benefici previdenziali previsti ai sensi della legge n. 257 del 1992 e successive modifiche.
(7-00051) «Pallini, Tripiedi, Segneri, Perconti, Costanzo, Cubeddu, Giannone, Invidia, Siragusa, De Lorenzo, Vizzini, Tucci, Davide Aiello, Amitrano, Ciprini».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sanita' del lavoro
sicurezza del lavoro
sostanza pericolosa