ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Abbinamenti
Atto 7/00029 abbinato in data 07/08/2018
Atto 7/00033 abbinato in data 07/08/2018
Atto 7/00049 abbinato in data 05/12/2018
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00016
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/06/2018
GIACOMETTO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/06/2018
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/06/2018
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/06/2018
D'ATTIS MAURO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/06/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
13/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/08/2018
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/08/2018
MANCA GAVINO PARTITO DEMOCRATICO
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER
VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE
 
ILLUSTRAZIONE 13/02/2019
VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/02/2019
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE VOTO 13/02/2019
COLLA JARI LEGA - SALVINI PREMIER
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
TATEO ANNA RITA LEGA - SALVINI PREMIER
 
PARERE GOVERNO 13/02/2019
MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/08/2018

DISCUSSIONE IL 07/08/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/08/2018

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/12/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 05/12/2018

DISCUSSIONE IL 13/02/2019

ACCOLTO IL 13/02/2019

PARERE GOVERNO IL 13/02/2019

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 13/02/2019

CONCLUSO IL 13/02/2019

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00001
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo di
Martedì 26 giugno 2018, seduta n. 19

   Le Commissioni VIII e X,

   premesso che:

    l'area di Taranto vive da anni di una crisi ambientale gravissima, conseguenza di una notevole concentrazione di insediamenti industriali ad alto impatto ambientale, ma soprattutto della presenza sul territorio dell'Ilva s.p.a., il più grande stabilimento siderurgico d'Europa;

    nel sito dell'Ilva, nella città di Taranto e in tutto il territorio limitrofo allo stabilimento, le diverse matrici ambientali, quali terreni, aria, acque di falda e non, mostrano mediamente elevati e intollerabili livelli di compromissione e inquinamento;

    lo studio epidemiologico nazionale dei territori e insediamenti esposti a rischio da inquinamento, relativo all'area di Taranto (Sentieri) ha da molto tempo accertato il gravissimo danno arrecato alla salute pubblica, con un aumento dell'incidenza tumorale media del 30 per cento;

    la Commissione europea ha più volte invitato l'Italia a risolvere la grave situazione di inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque di superficie e delle falde acquifere, che interessa il sito dell'Ilva, la città di Taranto e tutto il territorio limitrofo allo stabilimento, anche oltre lo stretto perimetro circostante, a causa della trasmissione degli inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel terreno;

    relativamente al risanamento dell'area di Taranto, si ricorda che essa è stata dichiarata «ad elevato rischio di crisi ambientale» con la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata il 30 novembre 1990. Successivamente è stata inserita tra i siti di bonifica di interesse nazionale (Sin) dalla legge n. 426 del 1998, e con il successivo decreto del Ministero dell'ambiente del 10 gennaio 2000 ne è stata disposta la perimetrazione. Una perimetrazione che copre una superficie complessiva di circa 115 mila ettari, di cui 83 mila ettari di superficie marina che interessa l'intera area portuale;

    il Sin di Taranto viene anche descritto nell'allegato B al decreto ministeriale n. 468 del 2001 (Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale) che ricorda, tra l'altro, che «nell'area sono presenti industrie manifatturiere di dimensioni medio-piccole. Il porto di Taranto (...) ed i cantieri militari e civili presenti nell'area, costituisce un'attività industriale primaria a rilevante impatto ambientale. La superficie interessata dagli interventi di bonifica e ripristino ambientale è pari a circa 22,0 km2 (aree private), 10,0 km2 (aree pubbliche), 22,0 km2 (Mar Piccolo), 51,1 km2 (Mar Grande), 9,8 km2 (Salina Grande). Lo sviluppo costiero è di circa 17 km»;

    per la programmazione degli interventi di riqualificazione, valorizzazione, sviluppo economico e risanamento ambientale legati alle forti criticità dell'area di Taranto, è in atto uno specifico contratto istituzionale di sviluppo denominato «CIS Taranto», istituito dall'articolo 6 del decreto-legge n. 1 del 2015, il cui soggetto attuatore è Invitalia. A ciò si aggiungano gli specifici compiti affidati dal medesimo decreto-legge n. 1 del 2015 al commissario straordinario per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto (previsto dal decreto-legge n. 129 del 2012);

    nell'ambito dei suddetti interventi di riqualificazione, sviluppo produttivo e risanamento ambientale, un'attenzione particolare deve essere posta, proprio in virtù delle sue peculiarità, all'area del Mar Piccolo;

    il mar Piccolo di Taranto è una laguna alimentata anche da sorgenti sottomarine di acqua dolce, i citri. Tale unicità conferisce alle sue acque caratteristiche chimico-fisiche che hanno da sempre favorito lo sviluppo di un habitat privilegiato da flora e fauna, marina e terrestre, quale zona di riproduzione, accrescimento e rifugio. A titolo meramente esemplificativo, si ricorda la presenza di mitili e ostriche, oltre a specie protette quali tartarughe marine, cavallucci marini, pinne nobili, fenicotteri, aironi e numerose specie migratorie, salicornieti ed orchidee selvatiche;

    vale peraltro la pena ricordare che storicamente le attività presenti a Taranto nel periodo antecedente alla nascita del polo siderurgico dell'Ilva sono state legate al mare: pesca, mitilicoltura e base navale della Marina militare;

    la risorsa «mare» può e deve dunque essere un solido caposaldo dal quale ripartire per trovare una visione economica per il futuro e tale strategia, a parere dei firmatari del presente atto, deve seguire tre direttrici principali: ambiente, produzioni marine, nautica e turismo;

    le citate caratteristiche delle acque del mar Piccolo hanno da secoli permesso una fiorente attività di allevamento di mitili, famosi in tutto il territorio nazionale per le loro particolari caratteristiche organolettiche, e di una sottospecie locale di ostriche, l’Ostrea edulis tarantina;

    l'impatto dell'inquinamento ha purtroppo causato una sensibile riduzione di tali produzioni, con conseguente impatto economico e sociale sulla popolazione;

    è necessario quindi individuare i più efficaci strumenti per incentivare e regolare il recupero e il rilancio delle produzioni ittiche sia negli impianti a mare sia negli impianti terrestri già esistenti, capaci di generale economia ed occupazione;

    attualmente purtroppo, gli equilibri naturali e la salute della popolazione sono minacciati dall'accumulo di inquinanti avvenuto nel corso dei decenni a causa dell'attività dello stabilimento siderurgico e della base della Marina militare, come confermato anche dagli studi dell'Arpa Puglia;

    per il recupero di questi territori sono chiaramente prioritarie le attività di bonifica dei sedimenti marini, da effettuarsi senza compromettere i delicati equilibri biocenotici, nonché la restituzione alla città delle aree ormai inutilizzate dalla Marina e dall'aeronautica, sulle coste dei due seni del mar Piccolo e sulle isole Cheradi;

    inoltre, le acque protette, le bellezze ambientali e paesaggistiche e le aree costiere ormai dismesse o in fase di dismissione, rappresentano la base sulla quale ricostruire l'attrattiva turistica legata alla fruizione dell'ambiente, al turismo enogastronomico ed alle attività nautiche da diporto;

    le isole Cheradi sono state quasi completamente dismesse dalla Marina, fatta eccezione per una piccola base radio: se restituite alla città rappresenterebbero ambita meta turistica per le spiagge, la pineta ed il fortino di origine napoleonica sul quale insistono già idee progettuali per la costruzione di un acquario pubblico di livello internazionale;

    la fascia costiera un tempo utilizzata dalla cantieristica della Marina può essere utilizzata per creare approdi per la nautica da diporto ed aree fieristiche sul mare;

    la riqualificazione e la tutela del patrimonio ambientale e naturalistico rappresentano una grande opportunità per l'economia del Mar Piccolo e non solo. Peraltro da molti anni nel secondo seno del Mar Piccolo di Taranto è presente un'oasi del WWF a tutela del patrimonio naturalistico della città di Taranto;

    è prioritario che lo sviluppo di questo territorio non sia improvvisato, ma sia invece perfettamente programmato ed integrato con le attività produttive, contribuendo positivamente allo sviluppo economico locale, pianificando lo sviluppo turistico, rendendolo così compatibile con politiche di protezione dell’habitat naturale e in stretta connessione con gli altri settori d'attività;

    è quindi necessario prevedere la costituzione di un soggetto istituzionale autonomo rispetto all'attuale «CIS Taranto», istituito dall'articolo 5 del decreto-legge n. 1 del 2015, al fine di accelerare la programmazione e garantire l'attuazione degli interventi di risanamento ambientale, riqualificazione, valorizzazione e sviluppo economico dell'area del Mar Piccolo,

impegnano il Governo:

   ad adottare tutte le iniziative utili volte ad implementare gli interventi per il recupero ambientale e il rilancio economico dell'area di Taranto;

   al fine di accelerare la programmazione e garantire una maggiore efficacia e speditezza nell'attuazione degli interventi di risanamento ambientale, riqualificazione, valorizzazione e sviluppo economico dell'area del Mar Piccolo, e proprio alla luce delle criticità e delle peculiarità ambientali, naturistiche, e produttive proprie di questa area, ad assumere iniziative per prevedere l'istituzione di uno specifico ente per lo sviluppo marittimo dell'area di Taranto, diverso dal «CIS Taranto», il cui ambito di intervento ricomprenda l'intero Mar Piccolo, le sue coste, e la rada di Mar Grande, comprese le isole Cheradi;

   ad adottare le opportune iniziative di carattere normativo al fine di prevedere che al citato ente vengano assegnati i ruoli, le competenze e quota parte delle risorse finanziarie già attualmente assegnate al «CIS Taranto» per gli interventi specificatamente destinati al territorio del Mar Piccolo come sopra individuato;

   ad assumere le iniziative di competenza per prevedere che il citato ente, sia presieduto da un commissario straordinario del Governo, e composto comunque da rappresentanti della regione, degli enti locali, dell'autorità portuale;

   ad assumere iniziative per garantire che a detto ente vengano assegnati, per le aree di competenza, i compiti di ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto attualmente in capo all'attuale commissario straordinario per le bonifiche, prevedendo invece, laddove necessario e per i soli interventi urgenti di bonifica, uno stretto coordinamento con il medesimo commissario;

   ad assumere iniziative per prevedere che, per il territorio del Mar Piccolo come precedentemente definito, detto ente operi, laddove possibile, in sinergia con il «CIS Taranto» e il tavolo istituzionale permanente per l'area di Taranto, di cui all'articolo 5, del decreto-legge n. 1 del 2015;

   ad assumere iniziative per prevedere, previo pieno coinvolgimento delle associazioni che operano sul territorio e degli stakeholder, la predisposizione di un puntuale programma di risanamento, di riqualificazione e di tutela ambientale, e di un documento di indirizzo strategico specifico per la valorizzazione e lo sviluppo economico e occupazionale dell'area del Mar Piccolo;

   ad assumere iniziative per prevedere l'approvazione del programma adottato dal commissario straordinario, ottenuta l'approvazione in conferenza di servizi, possa comportare, tra l'altro, dichiarazione di pubblica utilità delle opere necessarie, anche infrastrutturali, e di urgenza dei lavori;

   a considerare l'adozione delle iniziative di competenza per l'istituzione di un'area naturale protetta, al fine di coniugare al meglio la tutela ambientale con lo sviluppo turistico e le produzioni marine.
(7-00001) «Labriola, Polidori, Giacometto, Porchietto, Mazzetti, D'Attis».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

rifiuti

sanita' pubblica