ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05367

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 458 del 17/02/2021
Firmatari
Primo firmatario: SENSI FILIPPO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/02/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2021
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2021
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/02/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 24/02/2021
Stato iter:
04/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/03/2021
Resoconto SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 04/03/2021
Resoconto SENSI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/02/2021

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 24/02/2021

DISCUSSIONE IL 04/03/2021

SVOLTO IL 04/03/2021

CONCLUSO IL 04/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05367
presentato da
SENSI Filippo
testo di
Mercoledì 17 febbraio 2021, seduta n. 458

   SENSI, QUARTAPELLE PROCOPIO, FASSINO, BOLDRINI e BERLINGHIERI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la radio ungherese Klubradio, una delle ultime emittenti radiofoniche indipendenti in Ungheria, dovrà cessare le trasmissioni il 15 febbraio 2021. La revoca della licenza di trasmissione è stata decisa dal tribunale di Budapest, che ha confermato la decisione della autorità nazionale dei media, un organismo la cui indipendenza è stata messa in questione sin dalla sua nascita nel 2010, che più volte l'emittente aveva contestato. I programmi di Klubradio, un mix di notizie e talk show, raggiungono fino a 500 mila ascoltatori, ma dopo l'avvento di Orban nel 2010, le sue frequenze erano state già limitate alla sola area di Budapest;

   Klubradio è accusata di aver violato le leggi sulla registrazione delle emittenti, ma normalmente ciò dovrebbe comportare solo una multa. Difatti, parrebbe che l'infrazione sia stata commessa anche da altri, che però non sono stati sanzionati proprio perché, generalmente, allineati con l'esecutivo di Orban;

   il direttore e proprietario della radio ungherese ha definito, infatti, «un'esecuzione» la chiusura dell'emittente, attraverso cui «Orban fa tacere l'ultima radio libera del Paese». Si tratta di «un altro colpo contro il pluralismo dei media»;

   purtroppo, infatti, negli ultimi anni, i sostenitori del Primo ministro nazionalista e conservatore Viktor Orban hanno assunto gradualmente il controllo dei media ungheresi. Contemporaneamente, l'Ungheria è passata dal 23esimo all'89esimo posto su 180 Paesi nell'indice sulla libertà di stampa stilato da Reporter senza frontiere, con oltre 500 società di media raggruppate in una unica fondazione e il 90 per cento dei media controllati dal Governo. Dati molto preoccupanti e inaccettabili nel consesso europeo;

   tanto che, anche la Commissione europea segue la vicenda. Un portavoce ha dichiarato che la Commissione «sta esaminando le implicazioni della chiusura per le regole pertinenti dell'Unione e non esiteremo ad agire in caso di violazioni»;

   già nel 2018 il Parlamento europeo ha chiesto al Consiglio di adottare provvedimenti per evitare che l'Ungheria violasse i valori fondanti dell'Unione in materia di indipendenza giudiziaria, libertà di espressione, corruzione, diritti di minoranze, migranti e rifugiati. Contro Budapest è stata avviata la cosiddetta procedura per la tutela dello Stato di diritto, basata sull'articolo 7 del Trattato dell'Unione europea. A inizio 2020 però, una risoluzione del Parlamento europeo denunciava come «l'incapacità del Consiglio di applicare efficacemente l'articolo 7 continui a compromettere l'integrità dei valori comuni europei»;

   proprio nel rispetto e nella difesa di quei valori, la battaglia di KlubRadio non può restare solo una vicenda ungherese, ma deve rappresentare una nuova sfida di tutti gli europei per non segnare un precedente pericoloso per il futuro –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo nei rapporti bilaterali con l'Ungheria e nelle sedi europee e internazionali per evitare la chiusura di KlubRadio e, più in generale, per il rispetto del pluralismo e della libertà dei media in Ungheria.
(5-05367)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 marzo 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05367

  Nell'ambito dell'azione internazionale per la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l'Italia da sempre dedica estrema attenzione alla protezione della libertà di opinione e espressione, incluse naturalmente la libertà dei media e la tutela dei loro giornalisti e operatori, in linea con la nostra adesione e partecipazione attiva alla Media Freedom Coalition.
  Ciò, a maggior ragione nell'ambito dell'Unione Europea, che è, innanzitutto, una comunità di valori. L'Italia è stata sempre nel «gruppo di testa» dei Ventisette sui temi dello Stato di diritto e dei valori dell'Unione, come dimostra il nostro continuo sostegno al processo di riorganizzazione della «cassetta degli attrezzi» europea sullo Stato di diritto.
  Ciò premesso e venendo al quesito specifico, stiamo ovviamente seguendo con grande attenzione, tramite la nostra Ambasciata a Budapest, la vicenda di Klubradio, non solo come episodio singolo di limitazione della libertà di espressione, ma anche nel più ampio contesto della postura generale assunta dalle Autorità ungheresi in materia di libertà di espressione, rispetto del pluralismo e autonomia dei mezzi di comunicazione.
  Le Ambasciate UE in Ungheria stanno valutando l'opportunità di una dichiarazione congiunta sul caso Klubradio. L'emittente sembrerebbe tuttavia destinata a vincere il nuovo appalto per le licenze d'uso delle medesime frequenze, in assenza di altri concorrenti, avendo l'Autorità ungherese dei Media respinto le offerte di altre società. Se dunque la vicenda in sé appare suscettibile di giungere ad una conclusione positiva, restano le preoccupazioni di carattere generale legate al rispetto da parte di Budapest dello stato di diritto in questa materia.
  Su un piano bilaterale, nel quadro della ripresa dell'interlocuzione con le autorità ungheresi prevista a seguito della formazione del nuovo Governo, si intende tornare a sensibilizzare Budapest sulla questione del rispetto dello stato di diritto, anche con riferimento alla libertà di espressione, in quanto principi alla base delle nostre società e della stessa Unione.
  La questione potrebbe essere prossimamente evocata anche in sede europea. Continua infatti in sede di Consiglio Affari Generali il dialogo rafforzato con l'Ungheria ai sensi dell'articolo 7 del Trattato sull'Unione Europea, riguardante l'accertamento dell'esistenza di un grave rischio di violazioni generalizzate dello stato di diritto da parte di un Paese UE, nonostante le sessioni in videoconferenza si prestino poco a questo tipo di interlocuzione. Inoltre, nel contesto del «Ciclo di Revisione dello Stato di Diritto nell'Unione Europea», la Commissione pubblicherà a luglio 2021 un rapporto sulla rule of law nei 27 Stati Membri, inclusa l'Ungheria. Ci attendiamo che il rispetto del pluralismo e della libertà dei media siano tra gli aspetti centrali presi in esame. La materia verrà successivamente discussa dal Consiglio Affari Generali il prossimo autunno.