ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04309

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 368 del 08/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: SQUERI LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 08/07/2020
Stato iter:
09/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/07/2020
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2020
Resoconto MORANI ALESSIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 09/07/2020
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/07/2020

SVOLTO IL 09/07/2020

CONCLUSO IL 09/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04309
presentato da
SQUERI Luca
testo di
Mercoledì 8 luglio 2020, seduta n. 368

   SQUERI e BARELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il raggiungimento degli obiettivi, ambiziosi, del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) non può prescindere dal sostegno di tutte le fonti rinnovabili e, quindi, da una maggiore libertà in merito alle scelte tecnologiche;

   anche le biomasse devono poter concorrere, nel rispetto dei limiti dettati dalla qualità dell'aria, al raggiungimento della de-carbonizzazione;

   l'Italia non può trascurare la biomassa, in quanto si tratta di una sorgente che offre grandi possibilità ed è in massima parte disponibile su tutta la Penisola e sottoutilizzata;

   ci sono in Europa 182 milioni di ettari di bosco. Dal 1990 la superficie è cresciuta del 5,2 per cento. Lo stock di legna è cresciuto costantemente negli ultimi 50 anni e mediamente in Europa si utilizza il 70 per cento dell'accrescimento. In Italia la superficie boscata si è triplicata dal 1951 raggiungendo 12 milioni di ettari, sui 35 totali del Paese;

   Germania, Francia e Spagna prevedono al 2030 di produrre il 68 per cento dell'energia termica da biomassa;

   l'Italia dipende per oltre il 42 per cento dal gas, contro la media europea del 21 per cento e, pur riconoscendo la sua importanza nel processo di transizione energetica, l'Italia ha la necessità strategica di ridurre la dipendenza dal gas a velocità doppia rispetto agli altri Paesi europei;

   anche il teleriscaldamento efficiente rappresenta una misura fondamentale per promuovere il recupero di calore di scarto disponibile sul territorio italiano, nell'ottica di favorire la transizione verso l'economia circolare. Secondo il decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, il teleriscaldamento efficiente è strumento idoneo al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti;

   la Commissione europea ha chiesto all'Italia una maggiore ambizione nella termica rinnovabile. Nell'«ecobonus» introdotto del decreto-legge n. 34 del 2020 cosiddetto «Rilancio», si assiste al trionfo del gas e si limita l'apporto delle Biomasse e del teleriscaldamento nelle zone non metanizzate e solamente negli edifici unifamiliari, nonostante la presenza di macchine ad altissima efficienza;

   il modello di transizione prefigurato dal Pniec sembra paradossalmente privilegiare per i prossimi anni e, fino al momento della definitiva transizione verso le rinnovabili, l'utilizzo del gas, che, per quanto meno inquinante, anche grazie all'utilizzo di tecnologie avanzate nelle quali l'Italia è all'avanguardia, resta una fonte fossile –:

   quali intendimenti abbia il Ministro interrogato per quel che riguarda la valorizzazione delle biomasse, del biogas e del teleriscaldamento efficiente e quale apporto crescente preveda per tali fonti energetiche in sede di raggiungimento degli obiettivi energetici al 2030
(5-04309)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04309

  Con l'atto in parola gli Onorevoli interroganti chiedono di conoscere «quali intendimenti abbia il Ministero dello sviluppo economico per quel che riguarda la valorizzazione delle biomasse, del biogas e del teleriscaldamento efficiente e quale apporto crescente prevede per tali fonti energetiche in sede di raggiungimento degli obiettivi energetici al 2030».
  Vorrei precisare innanzitutto che, nel PNIEC, il ruolo del gas al 2030 è influenzato anche dall'intendimento di abbandonare il carbone per la produzione elettrica entro il 2025, continuando nel contempo a garantire la sicurezza del sistema elettrico e la continuità ed economicità delle forniture.
  Per le rinnovabili, il PNIEC prevede che coprano il 30 per cento del consumo interno lordo, contro un dato consolidato 2018 del 17,8 per cento. Tale valore è superiore a quanto attribuibile al nostro Paese sulla base delle regole comunitarie.
  Nel settore termico, si prevede un incremento della quota di energia da rinnovabili sui consumi finali lordi per riscaldamento e raffrescamento pari all'1,3 per cento all'anno, in linea con le disposizioni europee, incremento cui concorreranno tutte le fonti, comprese le biomasse, con una seppur contenuta crescita rispetto alla situazione attuale.
  Nel settore elettrico, si prevede una leggera flessione delle bioenergie (comprensive di biomasse e biogas), al netto dei bioliquidi per i quali è invece prospettata una graduale fuoriuscita fino a fine incentivo.
  Quanto al teleriscaldamento, il PNIEC stima un potenziale economico di incremento dell'energia erogata da TLR di oltre il 40 per cento, con una crescita di circa il 73 per cento dell'energia da biomasse.
  Le stime del PNIEC sulle biomasse discendono, per un verso, dalla necessità di incrementare l'efficienza di conversione degli apparecchi, in modo da ridurre, a parità di biomassa usata, le emissioni inquinanti e in particolare quelle di polveri sottili, di cui la combustione di biomasse per usi termici costituisce – come noto – una delle principali sorgenti.
  D'altro lato, in particolare nel settore elettrico, il Ministero è dell'opinione di sostenere configurazioni impiantistiche integrate nella filiera agro forestale, in modo da valorizzare l'incremento i residui e i sottoprodotti delle attività di gestione e manutenzione dei boschi.
  Analogamente per il biogas, si ritiene che gli impianti di valorizzazione energetica (per la produzione di biometano e, nel caso di piccoli impianti, anche per la produzione elettrica) debbano avere la funzione di produrre energia rinnovabile concorrendo alla valorizzazione di scarti, residui, sottoprodotti e reflui animali, secondo un approccio di economia circolare.
  Questi sono gli orientamenti alla base del decreto cosiddetto Fer2, nel cui ambito si incentiverà la produzione di energia elettrica da biomasse e biogas, oggi in corso di concertazione presso le altre Amministrazioni interessate.
  Analogamente, si conta a breve di aggiornare il decreto 2 marzo 2018 sul biometano, in modo da fornire ulteriori opzioni per la valorizzazione del biogas.
  Riguardo al teleriscaldamento, il decreto legislativo sull'efficienza energetica approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2020 amplia le possibilità di utilizzo del fondo nazionale per l'efficienza energetica, aspetto che potrebbe essere di interesse per talune aziende del comparto.
  Infine, rispetto all'ecobonus, rappresento che in sede di conversione del Decreto Rilancio è stato approvato un emendamento che contempera gli obiettivi di rilancio economico con quelli ambientali, limitando il sostegno alle biomasse e al teleriscaldamento ai soli Comuni non interessati alle procedure di infrazioni sulle polveri sottili.