ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02878

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 235 del 09/10/2019
Abbinamenti
Atto 5/03448 abbinato in data 28/05/2020
Atto 5/04036 abbinato in data 28/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 09/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/10/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/10/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 15/10/2019
Stato iter:
28/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/05/2020
Resoconto SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 28/05/2020
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/10/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/05/2020

DISCUSSIONE IL 28/05/2020

SVOLTO IL 28/05/2020

CONCLUSO IL 28/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02878
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 9 ottobre 2019, seduta n. 235

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il Mediterraneo orientale sta diventando sempre più il teatro di un'inquietante partita a scacchi per l'accaparramento energetico e segnatamente delle ingenti risorse di gas naturali ivi presenti;

   la Turchia di Erdogan, negli stessi momenti in cui sta iniziando una pericolosa operazione militare contro i Curdi in Siria non lesinando di bombardare nell'assordante e complice silenzio della comunità internazionale, ha lanciato una nuova sfida alla comunità internazionale e segnatamente all'Italia nello scacchiere del mare circondante Cipro;

   il Ministro dell'energia turco Fatih Donmez ha dato per l'interrogante «sfacciatamente» l'ordine di iniziare le trivellazioni nel cosiddetto Blocco 7, non solo e non tanto di pertinenza del Governo di Nicosia, quanto e soprattutto assegnato ad un consorzio formato da Eni e Total;

   l'inaudita posizione turca altro non è per l'interrogante se non la «sfacciata» prosecuzione della sua temeraria politica energetica, in cui si utilizza il governo di Cipro del Nord, e in cui si sostiene, in spregio alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, che l'area marittima in questione appartenga piattaforma continentale turca;

   la soverchia infondatezza delle pretese turche, secondo l'interrogante, è evidente, ictu oculi, ad un solo e sommario sguardo alla cartina geografica, atteso che il cosiddetto Blocco 7 si trova chiaramente nella zona economica esclusiva cipriota e segnatamente in un'area marina a sud-ovest dell'isola;

   l'atteggiamento di aperta sfida turca pregiudica gli interessi all'approvvigionamento energetico nazionale, atteso che Eni detiene buona parte delle concessioni cipriote;

   dai sistemi satellitari di rilevazione marittima è stato accertato che la nave da perforazione turca Yavuz è già clamorosamente entrata nelle acque territoriali cipriote e nel cosiddetto Blocco esplorativo 7;

   l'America, per il tramite del Segretario di Stato Mike Pompeo in visita ad Atene, ha già condannato la spregiudicata mossa turca, definendo «illegali» le disposte trivellazioni;

   l'Unione europea ha prontamente inserito il caso Turchia nell'agenda del Consiglio europeo del 17 ottobre 2019 al fine di valutare la possibilità di assumere misure più severe contro Ankara per la spregiudicata posizione in campo di accaparramento energetico al di fuori di ogni legalità ed in spregio alla territorialità cipriota;

   il Governo italiano, nonostante il coinvolgimento di Eni e l'evidente interesse nazionale nel campo dell'approvvigionamento energetico, non ha ancora balbettato una posizione ufficiale;

   quella che appare all'interrogante come la politica rinunciataria nei confronti di Ergodan da parte dell'Italia è già stata contrassegnata da clamoroso fallimento nel 2018, allorquando il Governo pro tempore Gentiloni non emise nemmeno un timido flatus vocis di fronte alle pressioni marittime turche che costrinsero la nave Saipem 12000 ad abbandonare la zona marittima di competenza cipriota –:

   quale sia la posizione del Governo in relazione alla gravissima, e per l'interrogante illegittima decisione del Governo turco di iniziare le trivellazioni nel Blocco 7 di esclusiva pertinenza del Governo di Nicosia e in concessione anche ad Eni;

   quale sia la posizione del Governo per tutelare l'Eni e gli interessi strategici italiani all'approvvigionamento energetico;

   quale posizione il Governo intenda assumere in merito, in seno al Consiglio europeo del 17 ottobre 2019 al fine di tutelare l'interesse nazionale ed ENI e se intenda richiedere l'applicazione di sanzioni decisamente severe e proporzionate alla gravissima provocazione turca;

   se il Governo intenda convocare immediatamente l'ambasciatore turco per chiedere spiegazioni in ordine al contegno assunto dal Governo di Ankara ed in ogni caso per trasmettere una vibrata protesta, precisando di non escludere di richiedere, in seno al Consiglio europeo del 17 ottobre 2019, l'applicazione di sanzioni severe nei confronti del Governo turco e delle sue aggressive, e per l'interrogante illegittime politiche in campo energetico.
(5-02878)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 maggio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-02878
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

approvvigionamento d'energia

Consiglio europeo

convenzione ONU