Legislatura: 18Seduta di annuncio: 99 del 11/12/2018
Primo firmatario: FATUZZO CARLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ZANGRILLO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/12/2018
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 12/12/2018 Resoconto FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 12/12/2018 Resoconto COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 12/12/2018 Resoconto FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 12/12/2018
SVOLTO IL 12/12/2018
CONCLUSO IL 12/12/2018
FATUZZO e ZANGRILLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
la legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Finanziaria 2001), ha introdotto un importo aggiuntivo alla tredicesima mensilità, pari a 154,94 euro, per quei pensionati con trattamento al minimo che, oltre ad aver versato i dovuti contributi previdenziali, risultano avere altri redditi in aggiunta al trattamento pensionistico al minimo, purché l'importo del reddito e della pensione non sia superiore a una volta e mezzo il trattamento minimo, qualora il nucleo famigliare del pensionato sia costituito solo dal medesimo, e non superi l'importo pari a tre volte il trattamento minimo laddove il reddito e la pensione si cumuli con quello del coniuge;
paradossalmente, dalla disposizione recante l'incremento della tredicesima mensilità risultano esclusi i pensionati che beneficiano di un trattamento pensionistico di importo superiore al minimo (pari a 506 euro mensili), anche di un solo centesimo di euro, mentre l'aumento di 154,94 euro è riconosciuto a quanti percependo redditi aggiuntivi al trattamento minimo di pensione, di fatto godono di un reddito complessivo più elevato. A titolo esemplificativo, un pensionato che percepisce la pensione minima e un reddito la cui somma non supera i 760 euro mensili, cioè non supera una volta e mezzo il trattamento minimo, beneficerà dell'importo aggiuntivo di cui alla legge Finanziaria 2001;
non risulta peraltro alcun adeguamento degli importi previdenziali al costo della vita da ormai diciotto anni a questa parte;
il Governo ha dichiarato più volte l'intenzione di intervenire sul sistema pensionistico senza finora provvedere concretamente in alcun modo, né con misure sperimentali, né con misure strutturali, fermo restando che dalle ultime notizie appena una ridotta platea, non più cospicua di 300.000 persone, potrebbe accedere alla pensione in deroga alla legge vigente, peraltro con la riduzione sul trattamento pensionistico di circa il 25 per cento –:
se e con quali iniziative il Governo intenda a provvedere, con la dovuta urgenza, ad adeguare il trattamento pensionistico di quanti oggi percepiscono esclusivamente la pensione al minimo, come illustrato in premessa.
(5-01097)
Voglio innanzitutto ricordare che questo Governo, in soli appena sei mesi dal suo insediamento ha posto le basi politiche, finanziarie e normative per varare importanti provvedimenti riguardanti il mondo del lavoro e delle pensioni.
Nel percorso intrapreso da questo Governo siamo certi di dare risposte efficaci alle istanze di quelle migliaia di cittadini è di lavoratori, che per lunghi decenni hanno subito le conseguenze di riforme che hanno finito col creare delle illogiche e paradossali disparità di trattamento tra i cittadini medesimi.
La problematica riportata dall'Onorevole interrogante è solo un esempio delle innumerevoli distorsioni che ancora oggi affliggono il mondo del lavoro e della previdenza.
Su tali problematiche voglio evidenziare che la complessiva riforma del sistema previdenziale che questo Governo si accinge a varare verrà incontro a questa e a tante altre esigenze.
Non solo, infatti, garantiremo l'accesso al trattamento pensionistico a tutte quelle categorie di lavoratori che abbiano maturato una congrua contribuzione, ma saremo, altresì, in grado, attraverso la «pensione di cittadinanza», di riconoscere un concreto sostegno economico in favore di tutte le fasce più deboli di pensionati che ricevono un assegno pensionistico di importo inferiore a 780 euro mensili.
Grazie agli stanziamenti contenuti nella prossima legge di bilancio assicureremo un reddito da pensione conforme ai principi di adeguatezza richiesti dalla nostra Carta Costituzionale. In questa prospettiva la «pensione di cittadinanza» fungerà da correttivo per riequilibrare ed eliminare le condizioni di svantaggio sociale e le diseguaglianze tra pensionati di serie A e di serie B.
Concludo questo mio intervento ribadendo l'impegno di questo Governo nel proseguire in questa direzione e di adottare tutti quei provvedimenti che mettano al centro il benessere del cittadino.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):pensionato