ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01095

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 99 del 11/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: MURELLI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 11/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 11/12/2018
CAFFARATTO GUALTIERO LEGA - SALVINI PREMIER 11/12/2018
CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 11/12/2018
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 11/12/2018
MOSCHIONI DANIELE LEGA - SALVINI PREMIER 11/12/2018
ZANOTELLI GIULIA LEGA - SALVINI PREMIER 11/12/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/12/2018
Stato iter:
12/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/12/2018
Resoconto LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 12/12/2018
Resoconto COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 12/12/2018
Resoconto LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/12/2018

SVOLTO IL 12/12/2018

CONCLUSO IL 12/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01095
presentato da
MURELLI Elena
testo di
Martedì 11 dicembre 2018, seduta n. 99

   MURELLI, LEGNAIOLI, CAFFARATTO, CAPARVI, EVA LORENZONI, MOSCHIONI e ZANOTELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'azienda Nora-Spirale è un'azienda del gruppo Spirale, specializzata nella produzione di calzature e stivali iniettati in materiali termoplastici, Pvc, gomme termoplastiche e nitriliche sia per il tempo libero (stivali da pioggia e doposcì), sia per l'uso professionale legato alla sicurezza sugli ambienti di lavoro;

   nei giorni scorsi, come si apprende da fonti giornalistiche, durante un incontro convocato nella sede della Confindustria di Lucca tra sindacati dei lavoratori e vertici aziendali, è stata annunciata la volontà di chiudere lo stabilimento di Pescaglia posto in località Monsagrati, dove operano ben 42 lavoratori;

   la scelta dell'azienda, stando alle dichiarazioni di alcuni rappresentanti sindacali, non sembra essere dettata da problemi relativi al mercato, bensì conseguente alla decisione di potenziare lo stabilimento centrale, a Cinte Tesino in provincia di Trento, dove l'azienda ha la sede centrale –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e se non ritenga opportuno convocare azienda e rappresentanze dei lavoratori ad un tavolo di confronto nazionale, anche con la partecipazione di parlamentari del territorio interessati alla vicenda, per conoscere le motivazioni che hanno indotto l'azienda a compiere una scelta tanto penalizzante per il territorio toscano quanto traumatica per i lavoratori coinvolti e le reali intenzioni dei vertici aziendali e, in particolare, per tutelare 42 posti di lavoro a rischio.
(5-01095)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 dicembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01095

  In riferimento all'interrogazione in esame, concernente lo stabilimento di Monsagrati (Lucca) dell'azienda «Spirale», rappresento quanto segue.
  La «Spirale s.r.l.», con sede legale presso Cinte Tesino (Trento), ha comunicato, in data 8 ottobre 2018, la necessità di avviare una procedura di licenziamento collettivo a carico di tutti i lavoratori dipendenti dello stabilimento di Monsagrati (Lucca).
  La regione Toscana ha reso noto, che fin dall'inizio della vertenza, ha convocato più volte le parti chiedendo il ritiro della procedura di licenziamento e l'apertura di una cassa integrazione per cessazione attività. Tuttavia, le richieste hanno trovato la contrarietà dell'azienda e lo scorso 10 dicembre, presso l'ufficio vertenze regionali di Lucca, è stato raggiunto un accordo in sede amministrativa in merito alla procedura di licenziamento collettivo aperta dalla Società per l'unità produttiva toscana.
  Dal verbale del succitato accordo, fornito in copia dall'ITL di Lucca-Massa Carrara, emergono le motivazioni che hanno indotto l'azienda a compiere la scelta del licenziamento collettivo.
  Innanzitutto, come indicato nel verbale, «la Società, a causa della generale situazione di crisi economica che ha colpito anche i propri settori di riferimento, ha dovuto affrontare una consistente riduzione degli ordini e del fatturato, con conseguenti ricadute economiche e finanziarie negative».
  Secondariamente, «la condizione di difficoltà si è ulteriormente aggravata in conseguenza del calo dei consumi di oltre il 30 per cento comportando una situazione recessiva che è divenuta ormai strutturale, tanto che negli ultimi anni i bilanci dell'azienda hanno evidenziato rilevanti perdite di esercizio».
  Detto ciò, tale accordo ha previsto un indennizzo di tipo economico per la perdita dei posti di lavoro – circa 20 mila euro lordi a ciascun dipendente –, ad esclusione dei lavoratori disposti ad accettare il trasferimento allo stabilimento di Cinte Tesino (Trento). Quest'ultima opzione, come da accordo, risulta applicabile ad una quantità massima di 15 lavoratori ai quali verrà corrisposta una somma di 4 mila euro a titolo di incentivo una tantum.
  La richiesta degli onorevoli interroganti pone di fatto la questione del contrasto alla delocalizzazione, sia all'interno che all'esterno del territorio italiano, messo al centro dell'agenda di Governo attraverso il decreto Dignità. In particolare, la normativa prevede che le imprese, operanti nel territorio nazionale, che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato, decadano dal beneficio medesimo qualora l'attività economica venga delocalizzata al di fuori dell'ambito territoriale del sito incentivato. Questo provvedimento di tipo sanzionatorio si è reso necessario al fine di porre un limite al fenomeno destabilizzante delle continue delocalizzazioni.
  Alla luce di quanto esposto, non risulta, ad oggi, che la società in questione abbia beneficiato della concessione di contributi agevolativi.
  Ciononostante, al di là della disciplina in materia e del caso specifico, la rilevanza del tema della delocalizzazione è ben presente nel dibattito governativo e non vi è dubbio che questa maggioranza si impegnerà ad intervenire con ogni strumento utile al fine di incoraggiare le aziende a restare nei luoghi originari di produzione ed evitare, così, il depauperamento del territorio.
  Inoltre, questo Governo, come sollecitato anche dagli onorevoli interroganti, si rende disponibile, qualora venga richiesto dalle parti sindacali o dalla proprietà, ad avviare immediatamente un tavolo istituzionale di confronto al fine di tutelare i posti di lavoro a rischio e l'intera produzione.
  Ringraziando gli onorevoli interroganti per l'attenzione posta al territorio della provincia di Lucca, concludo sottolineando l'impegno del Governo nei confronti di tutti i lavoratori in difficoltà al fine di sostenere la ripartenza delle aziende in crisi, come già avvenuto ultimamente per altre imprese, e il rilancio economico e sociale del nostro territorio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

industria calzaturiera

conservazione del posto di lavoro