ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00444

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 45 del 17/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: FUSACCHIA ALESSANDRO
Gruppo: MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 17/09/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 17/09/2018
Stato iter:
28/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/03/2019
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 28/03/2019
Resoconto FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/09/2018

SOLLECITO IL 19/02/2019

DISCUSSIONE IL 28/03/2019

SVOLTO IL 28/03/2019

CONCLUSO IL 28/03/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00444
presentato da
FUSACCHIA Alessandro
testo di
Lunedì 17 settembre 2018, seduta n. 45

   FUSACCHIA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la Tripolitania, regione della Libia governata da Fayez Al-Sarraj, è sotto l'assedio delle milizie ribelli Salah Badi e Al-Kikli Gnewa dal 26 agosto 2018. L'offensiva guidata da Abdel Rahim Al-Kani, comandante della Settima Brigata, ha prodotto incessanti scontri a fuoco nella zona metropolitana di Tripoli e il suo contingente militare ha annunciato di «essere posizionato lungo la strada per l'aeroporto, pronto ad attaccare il quartiere la sede delle forze di sicurezza centrale di Abu Salim sino alla base navale di Abu Sitta» e che «combatterà fino a quando le milizie avversarie non lasceranno la capitale»;

   presso l'aeroporto di Mitiga sono in atto combattimenti;

   nei combattimenti hanno perso la vita almeno cinquanta persone;

   nel deposito di petrolio nei pressi di aeroporto e carcere di Mitiga è divampato un grande incendio;

   negli scorsi giorni l'ambasciatore italiano a Tripoli Giuseppe Perrone è stato definito dal generale Khalifa Haftar che controlla l'area della Cirenaica come «ospite indesiderato»;

   il 1o di settembre 2018 un mortaio ha sfiorato la sede dell'ambasciata italiana a Tripoli;

   il 3 settembre 2018 la prigione di Ain-Zara, nei sobborghi meridionali di Tripoli, è stata teatro di combattimenti tra milizie ribelli e, durante gli scontri armati, circa quattrocento detenuti sono riusciti ad evadere;

   Giulio Lolli, cittadino italiano fuggito in Africa settentrionale per sottrarsi a un mandato internazionale d'arresto a seguito dello scandalo Rimini Yatch, arrestato il 29 ottobre 2017 dalle forze speciali di deterrenza (Rada), è da allora detenuto nella prigione di Mitiga, situata in prossimità dell'aeroporto e del deposito di petrolio, senza le garanzie del giusto processo;

   lo stesso Lolli è recentemente sopravvissuto a una sommossa armata in carcere;

   durante la rivoluzione, Lolli ha guidato la milizia navale che ha contribuito alla liberazione del Paese dal regime di Gheddafi trasportando aiuti umanitari, farmaci e feriti –:

   se il Governo abbia notizie sulla detenzione del connazionale Giulio Lolli e sulle sue eventuali condizioni e se intenda adoperarsi per ottenere la sua immediata estradizione in Italia e fare in modo che venga assicurato alla giustizia italiana.
(5-00444)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 marzo 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00444

  Il connazionale Giulio Lolli è un noto imprenditore bolognese (ex presidente della Rimini Yacht) fuggito in Libia nel 2010 perché colpito da due mandati di cattura internazionale, emessi rispettivamente dalle Procure di Bologna e di Rimini per i reati di estorsione, rapina e bancarotta fraudolenta.
  Sulla base di tali mandati, l'interessato è stato arrestato dalla Polizia libica nel gennaio 2011. Nello stesso mese di gennaio 2011 è stata inviata, da parte italiana, una richiesta di estradizione alle competenti Autorità libiche per via diplomatica. Da allora il connazionale ha fatto perdere le sue tracce.
  Il Signor Lolli è stato nuovamente tratto in arresto nell'ottobre 2017 per reati contestategli questa volta dall'Autorità giudiziaria libica. Appresa la notizia, l'Ambasciata a Tripoli, in stretto raccordo con la Farnesina, si è immediatamente attivata, intervenendo presso le competenti Autorità locali al fine di comprendere le ragioni del provvedimento e chiedendo che fossero indicati i capi d'accusa a carico dell'interessato, poi formalizzati: possesso illegale e traffico di armi, truffa e sostegno al terrorismo. Risulta che il procedimento penale a carico dell'interessato sia già iniziato e che un'udienza sia prevista tenersi prossimamente.
  A seguito dell'arresto, la nostra Ambasciata ha ottenuto – pur nel complesso contesto in cui si trova ad operare date le note condizioni di sicurezza nel Paese – di poter effettuare una visita consolare per verificare le condizioni di salute e di detenzione del connazionale.
  Altre visite consolari sono seguite e l'Ambasciata – che si mantiene in contatto con i familiari del Signor Lolli e con il suo legale di fiducia – ha richiesto alle competenti Autorità libiche il trasferimento del predetto in una struttura penitenziaria migliore e che lo stesso possa avere regolari contatti con i familiari.
  L'eventuale estradizione in Italia di Giulio Lolli, cui peraltro egli ha già dichiarato di acconsentire, potrebbe tuttavia avvenire solo quando sarà definita la sua posizione nei confronti della giustizia libica.
  Si assicura l'Onorevole interrogante che l'Ambasciata a Tripoli, d'intesa con la Farnesina, continuerà ad adoperarsi per ogni assistenza possibile al connazionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aeroporto

stabilimento penitenziario

aiuto umanitario