ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00110

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 22 del 09/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: RACITI FAUSTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/07/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 07/02/2019


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/07/2018
Stato iter:
07/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/02/2019
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 07/02/2019
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/07/2018

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 07/02/2019

DISCUSSIONE IL 07/02/2019

SVOLTO IL 07/02/2019

CONCLUSO IL 07/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00110
presentato da
RACITI Fausto
testo presentato
Lunedì 9 luglio 2018
modificato
Giovedì 7 febbraio 2019, seduta n. 122

   RACITI, BENAMATI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il decreto 20 maggio 2015 definisce diversi comuni tra cui Gela, Mazzarino, Riesi, Caltagirone e Piazza Armerina quali aree di crisi industriale complessa;

   l'accordo di programma rappresenta per il territorio in questione una delle ultime opportunità per attirare investimenti e per fornire opportunità a tanti giovani per investire su idee innovative in grado di offrire opportunità di sviluppo e occupazione;

   i comuni sopraindicati dovrebbero essere posti nelle condizioni di attrarre investimenti anche per sopperire al significativo ridimensionamento occupazionale, legato ai processi di ristrutturazione e riconversione da parte di Eni;

   si apprende da fonti sindacali che si rischia di avere un finanziamento a sostegno del citato strumento del tutto inadeguato alle necessità territoriali;

   15 milioni di euro risulta essere la cifra ipotizzata in dotazione all'accordo di programma per area di crisi complessa tali fondi sarebbero del tutto insufficienti –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intenda assumere al fine di garantire risorse adeguate e superiori alla cifra ipotizzata per l'attivazione degli strumenti di sostegno per l'area di «crisi complessa» e consentire il rilancio dell'area industriale gelese.
(5-00110)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 febbraio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00110

  Rispondo al quesito posto dall'Onorevole interrogante nell'atto in discussione, rappresentando quanto segue.
  Come noto, con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 20 maggio 2015, il territorio del Comune di Gela e le aree di localizzazione delle aziende del comparto della raffinazione del petrolio (Sistemi locali del lavoro di Gela, Mazzarino, Vittoria, Caltagirone, Riesi, Caltanissetta e Piazza Armerina), nonché di quelle dell'indotto attive nel settore della meccanica, dell'elettrotecnica e dei servizi, sono stati riconosciuti, ai sensi dell'articolo 27 del decreto-legge n. 83 del 2012 e del decreto ministeriale 31 gennaio 2013, su istanza della Regione Siciliana, «area di crisi industriale complessa con impatto significativo sulla politica industriale nazionale».
  Secondo quanto previsto dalla citata disciplina, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.a. – Invitalia, ha elaborato, attesi gli obiettivi strategici dell'intervento nell'area definiti in coerenza con le proposte della regione, un «Progetto di riconversione e riqualificazione industriale» (PRRI), anche alla luce degli esiti di un'apposita call per manifestazioni di interesse ad investire nell'area, destinata a imprese italiane ed estere, al fine di rilevare i fabbisogni di investimento delle imprese e, quindi, definire la gamma degli strumenti agevolativi da attivare.
  Il 23 ottobre 2018 presso il Mise è stato approvato il Prri mediante l'Accordo di programma siglato dal Ministero dello sviluppo economico, dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, dall'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, dal Ministero delle infrastrutture e trasporti, dalla regione siciliana, dal Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, dal Comune di Gela, che, ai sensi dell'articolo 27, comma 3, del decreto-legge n. 83 del 2012, ha approvato il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale dell'area di crisi industriale complessa di Gela.
  Tale Accordo ha l'obiettivo di potenziare la dotazione infrastrutturale dell'area in coerenza con il Patto per la Sicilia, rafforzare il tessuto produttivo esistente e lo sviluppo della logistica, attrarre nuovi investimenti finalizzati alla diversificazione produttiva e alla realizzazione di progetti imprenditoriali compatibili con le linee progettuali del Protocollo di Intesa del 6 novembre 2014 e ricollocare i lavoratori interessati.
  A tal proposito, rispondendo alla richiesta posta nell'atto in discussione circa la garanzia di risorse adeguate e, quindi, il plafond di risorse stanziate per l'area territoriale gelese, confermo che ai fini dell'attuazione degli interventi previsti dal Prri, il Ministero dello sviluppo economico ha assunto un impegno finanziario di 15 milioni di euro, a valere sulle risorse Pon Imprese e Competitività 2014-2010, per l'agevolazione – attraverso gli strumenti previsti dalla legge n. 181 del 1989 – di investimenti produttivi di dimensioni non inferiori a 1,5 milioni di euro, finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro.
  Evidenzio che le azioni di rilancio dei territori in crisi prevedono un'integrazione di strumenti e risorse nazionali con quelli regionali. Nel caso di Gela, la regione siciliana ha assunto un impegno finanziario di 10 milioni di euro per il cofinanziamento degli strumenti agevolativi di competenza del Ministero dello sviluppo economico. L'ammontare complessivo delle risorse destinate alla legge n. 181 del 1989 è pertanto pari a 25 milioni di euro e costituisce la dotazione più elevata messa a disposizione di un'area di crisi industriale complessa per tale strumento agevolativo.
  Infine, rappresento che la sottoscrizione dell'Accordo di programma e la conseguente apertura del bando per la citata legge n. 181 del 1989 non esauriscono le azioni previste per il rilancio dell'area: il modus operandi sui territori in crisi prevede un'integrazione di politiche a supporto delle piccole e medie imprese, con azioni di sostegno a investimenti cosiddetti strategici compatibili con una strumentazione dedicata di altra natura (ad esempio i contratti di sviluppo).
  Si tratta di agevolazioni che hanno un carattere negoziale e che, per loro natura, declinano l'agevolazione su misura dell'investimento. Di conseguenza, allorquando si presenteranno potenziali progetti di investimento strategici per l'area, il Ministero dello sviluppo economico potrà procedere all'individuazione delle risorse e degli strumenti agevolativi opportuni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa in difficolta'

politica occupazionale

comune