Legislatura: 18Seduta di annuncio: 22 del 09/07/2018
Precedente numero assegnato: 5/00019
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/07/2018
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 09/07/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 10/07/2018 Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) REPLICA 10/07/2018 Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 10/07/2018
SVOLTO IL 10/07/2018
CONCLUSO IL 10/07/2018
QUARTAPELLE PROCOPIO. —
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
nel 2017, la Guardia di finanza di Catania ha sgominato, con una operazione denominata « Dirty oil», un'associazione a delinquere internazionale che riciclava gasolio libico destinato al «bunkeraggio» ossia al rifornimento, in ambito portuale, di carburanti o di combustibili ad unità navali. Il petrolio veniva rubato dalla raffineria di Zawyia, centro a 40 chilometri da Tripoli, e trasportato in Italia – dove arrivava nel porto di Augusta – via mare, scortato dalle milizie libiche guidate da Ben Khalifa, capo di una milizia libica sospettata di sostenere l'Isis in patria. Le indagini, durate un anno, hanno documentato più di 30 viaggi nei quali sono stati importati via mare dalla Libia oltre 80.000 tonnellate di gasolio, per un valore di circa 30 milioni di euro. Il gasolio veniva trafugato dalla Noc, la compagnia petrolifera nazionale libica. Una volta arrivato in Italia, veniva immesso nel mercato italiano ed europeo a un prezzo simile ai prodotti ufficiali, pur essendo di qualità inferiore, occultandone la provenienza tramite società schermo a Malta;
secondo il procuratore capo Carmelo Zuccaro, che ha seguito l'operazione, una parte dei profitti dell'organizzazione potrebbe essere finita nelle casse dell'Isis;
il quotidiano la Repubblica ha aderito al «Daphne Project» per onorare la memoria della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia, assassinata il 16 ottobre del 2017 con un'autobomba mentre stava indagando sui legami opachi tra la politica e la finanza nera che avrebbero fatto di Malta lo snodo cruciale del riciclaggio nel cuore dell'Unione europea;
diciotto testate giornalistiche di tutto il mondo, tra cui La Repubblica, hanno deciso di dare vita al «Daphne Project» per riprendere le fila delle sue inchieste, con un'inchiesta collettiva durata cinque mesi che sarà pubblicata nelle prossime settimane da tutte le testate che hanno partecipato al progetto;
anche l'inchiesta del «Daphne Project» avrebbe riportato come il circuito di contrabbando di carburante della Libia-Malta-Europa, oggetto dell'inchiesta « Dirty oil», sia stato «effettuato sotto il naso delle autorità maltesi» e – secondo quanto riferito da organi di stampa nell'ambito della stessa inchiesta – ad oggi la situazione non parrebbe molto cambiata poiché le autorità maltesi non si sono ancora fatte carico di verificare l'autenticità della certificazione della provenienza del petrolio in arrivo e in uscita dall'isola –:
quali iniziative politiche e diplomatiche, sia in sede bilaterale che europea, intenda assumere il Ministro interrogato per richiedere alle autorità maltesi di fare piena luce sulla vicenda in questione e ottenere maggiori garanzie sulla provenienza del petrolio che Malta esporta.
(3-00062)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):mercato interno
commercializzazione
delitto contro la persona