ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00750

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 328 del 21/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 21/04/2020
BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 28/04/2020
GARIGLIO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 28/04/2020
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 28/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/04/2020
Stato iter:
07/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/05/2020
Resoconto GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 07/05/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 07/05/2020
Resoconto BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 29/04/2020

DISCUSSIONE IL 07/05/2020

SVOLTO IL 07/05/2020

CONCLUSO IL 07/05/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00750
presentato da
GRIBAUDO Chiara
testo presentato
Martedì 21 aprile 2020
modificato
Giovedì 7 maggio 2020, seduta n. 336

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   sulla base dei dati rilasciati dalla Protezione civile il 15 aprile 2020, il Piemonte è la terza regione italiana per numero di contagi (18.229) e di deceduti (2.015) e solo la quinta per numero di tamponi effettuati (75.664);
   l'8 aprile 2020, l'Ordine dei medici e l'Ordine degli odontoiatri hanno stilato un rapporto sulle criticità della gestione dell'emergenza in Piemonte, che metteva in risalto: la mancanza di una strategia preventiva ed operativa di valutazione delle situazioni più critiche nelle case di riposo; la mancanza di un bollettino giornaliero con le scelte strategiche decise dall'unità di crisi sulla base dei rilevamenti epidemiologici; la mancanza di dati sull'esatta diffusione dell'epidemia, viziata dall'esecuzione di un numero ridotto di tamponi; l'attribuzione della diagnosi di morte per COVID solo ai deceduti in ospedale, mancando al conteggio delle morti quelle avvenute a domicilio o in residenza, dove i tamponi non sono stati eseguiti; la mancata fornitura di protezioni individuali ai medici del territorio e ai medici ospedalieri; la gravissima carenza delle attività di igiene pubblica, a causa della quale non è stato possibile intercettare immediatamente sul territorio i sintomatici e i positivi e far seguire a questo il tracciamento rigoroso dei contatti, la quarantena dei conviventi o dei sospetti a rischio; la mancata esecuzione tempestiva dei tamponi agli operatori sanitari del territorio e al personale operante nelle strutture ospedaliere pubbliche e private; il non aver dotato i medici di territorio di sufficienti e adeguati dispositivi di protezione individuale, così come di strumenti di diagnosi, controllo e di percorsi preferenziali per una diagnosi rapida e tempestiva;
   negli stessi giorni, i medici di medicina generale della regione, sulla base di rilievi diagnostici sui propri pazienti, suggerivano di moltiplicare per 7 il numero di contagiati ufficiali per ottenere il reale dato di pazienti COVID-19 in Piemonte;
   sempre l'8 aprile 2020, il comando torinese dei Nas ha effettuato, in diverse residenze sanitarie assistenziali di Torino e del nord-est della regione, ispezioni, sopralluoghi e acquisizioni di documenti, sulla base di alcune segnalazioni giunte negli ultimi giorni. Sono, invece, in corso due procedimenti giudiziari, al momento senza indagati o ipotesi di reato: il primo si riferisce alle denunce sulla penuria di mascherine e di altri dispositivi nella dotazione destinata al personale sanitario in tutta la regione; il secondo riguarda i decessi in una casa di riposo a Grugliasco, dove sono morti in pochi giorni 21 ospiti su 87;
   segnalazioni di allarme giungono, inoltre, da varie residenze per anziani nei comuni di Brusasco, Chieri, Corio, Lessona, Borgomanero, Invorio, Villanova di Mondovì, Bosconero, Volpiano, Rivarolo, Borgaro, Alpignano, Premosello Chiovenda, Odalengo Grande e Tortona;
   l'assessore alla sanità della regione Piemonte, Luigi Leardi, ha dichiarato alla stampa che la situazione del Piemonte è dovuta anche alla «sfortuna» nelle modalità di diffusione del contagio e ha ammesso che la regione ha perso dai 7 ai 10 giorni prima di iniziare ad adottare le necessarie procedure di contrasto al contagio –:
   quale sia il numero di contagiati e di decessi da COVID-19 tra gli ospiti e il personale delle residenze sanitarie assistenziali della regione Piemonte;
   se non ritenga di adottare le iniziative di competenza, in raccordo con la regione, per verificare se le indicazioni fornite alle residenze sanitarie assistenziali siano state congrue rispetto alle gravi condizioni epidemiche nelle medesime residenze sanitarie assistenziali e nei servizi semiresidenziali e quali verifiche intenda promuovere, per quanto di competenza, con riferimento all'attività di prevenzione, vigilanza e indirizzo effettuata;
   se non ritenga di adottare iniziative, per quanto di competenza, perché sia fatta chiarezza dal punto di vista della tutela della salute pubblica, in ordine all'adeguatezza delle decisioni adottate per la limitazione del contagio;
   se non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza al fine di garantire ai cittadini del Piemonte lo svolgimento di un numero di tamponi adeguato al contenimento del contagio, nonché un'adeguata fornitura di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario.
(2-00750) «Gribaudo, Enrico Borghi, Bonomo, Gariglio, Lepri».