ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00646

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 304 del 14/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: PETTARIN GUIDO GERMANO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 14/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/02/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 14/02/2020
Stato iter:
21/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/02/2020
Resoconto PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 21/02/2020
Resoconto SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 21/02/2020
Resoconto PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/02/2020

SVOLTO IL 21/02/2020

CONCLUSO IL 21/02/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00646
presentato da
PETTARIN Guido Germano
testo presentato
Venerdì 14 febbraio 2020
modificato
Venerdì 21 febbraio 2020, seduta n. 309

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, per sapere – premesso che:
   dall'8 al 20 gennaio 2020 si sono tenute presso la Fiera di Roma le prove preselettive per l'ultimo concorso del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, volto all'assunzione di 1.052 assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza;
   le prove erano distribuite su nove giorni lavorativi, tre settimane intervallate da due fine settimana: soluzione organizzativa resa necessaria dal fatto che gli iscritti al concorso fossero oltre 200 mila e si fosse deciso di convogliarli tutti in uno stesso luogo;
   il concorso in questione è stato bersaglio di critiche reiterate e feroci, oltre ad avere suscitato un malcontento diffuso tra i partecipanti per quanto riguarda la strutturazione e le modalità di svolgimento delle prove; le problematiche qui evidenziate, oltre ad affliggere il concorso in questione, sollevano problemi di carattere più generale, che investono l'intero sistema delle selezioni pubbliche, richiedendo una riflessione indifferibile e urgente, in vista dello svolgimento dei concorsi futuri;
   l'assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza è una figura che non corrisponde a nessuna figura professionale del panorama del settore;
   dal 2006 la Carta nazionale delle professioni museali redatta dall'Icom, associazione che peraltro collabora con il Ministero, e il Manuale europeo delle professioni museali, creato nel 2008 sulla base della Carta nazionale, evidenziano come nelle istituzioni culturali ci sia bisogno di operatori qualificati suddivisi per competenze in aree funzionali, fra loro interconnesse e interagenti: bibliotecari, guide, educatori museali, curatori, necessariamente muniti di qualificazione specifica, e poi di custodi o addetti all'accoglienza, che possono anche essere meno qualificati in rapporto all'ambito materiale di operatività;
   ad oggi tutto ciò nella struttura del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo non esiste; diversamente esiste l'assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza che ingloba diverse figure professionali in una sola, un vero e proprio «tuttofare» pronto a svolgere, secondo quanto riportato nel mansionario, oltre alle attività di vigilanza e custodia, nonché gestione del front office, le quali intrinsecamente non esigono specifiche competenze tecniche, pure «attività di organizzazione e svolgimento di visite guidate anche in lingua straniera; operazioni di prelievo, partecipando, se necessario, alla distribuzione e ricollocazione di materiale bibliografico e archivistico; erogazione di informazioni sulle modalità di consultazione, prestito e riproduzione di materiale documentario, bibliografico, audiovisivo; fornitura di strumenti di mediazione, volti ad agevolare la fruizione dei beni culturali di pertinenza della struttura di appartenenza anche mediante l'utilizzo di strumenti di ricerca/conoscenza (cataloghi, repertori ed inventari) anche informatizzati». Attività, queste, che a ben guardare, chiamando necessariamente in causa specifiche cognizioni, dovrebbero spettare al personale qualificato delle altre categorie, selezionato su basi differenti;
   questa situazione, ad avviso degli interpellanti, quantomeno, comporta un irragionevole paradosso: e cioè che, da un lato, il personale qualificato, per raggiungere le proprie posizioni, deve superare delle prove rigidamente (e giustamente) selettive tarate sulle competenze specifiche, a tacere dei funzionari, che nel Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo devono avere alle spalle almeno 7 anni di studi; dall'altro lato, esiste un canale di accesso facilitato, quello per gli assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza, i quali vengono assunti con concorsi che richiedono solo il diploma di scuola superiore, che consente poi, una volta entrati, di esercitare, in via di fatto, mansioni spettanti al personale qualificato;
   proprio questa situazione, legata alla dilatazione a 360 gradi della figura degli assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza, crea caos, frustrazione e concorsi in cui si iscrivono in 210 mila per un ruolo che è di fatto quello del custode multifunzione;
   a questo punto sorge spontanea una domanda, ossia perché non si siano ancora adeguati i profili ministeriali ai titoli di studio esistenti, costringendo laureati a partecipare a concorsi, che richiedono il diploma, per una figura che non è quella per cui hanno studiato; domanda, questa, che purtroppo potrebbe essere generalizzata ed estesa a moltissimi altri concorsi pubblici;
   il secondo aspetto, assai critico, sul quale è necessario porre l'attenzione – e si tratta, anche qui, di osservazione suscettibile di ampia estensione alla generalità dei concorsi pubblici – sono le prove preselettive dei concorsi pubblici per beni culturali, in relazione alle quali una voce autorevole che bene conosce il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, l'archeologo professor Giuliano Volpe (già rettore dell'Università di Foggia e ordinario di metodologie della ricerca archeologica presso l'Università di Bari) in un articolo sul sito del Fai – Fondo ambiente italiano, rileva «autentiche assurdità»: «un rapido sguardo al tipo di quiz previsti evidenzia una palese incongruenza: 40 di tipo attitudinale per la verifica della capacità logico-deduttiva, di ragionamento logico-matematico, di carattere critico verbale e 20 su elementi generali di diritto del patrimonio culturale, di storia dell'arte italiana e di sicurezza dei luoghi di lavoro. Mentre come titolo di accesso è previsto un qualsiasi diploma di scuola media superiore, per superare i quiz sembra che serva un mix di competenze di laureati in matematica, diritto, economia e beni culturali !»;
   dato per pacifico che nei siti culturali servono persone che anzitutto conoscano il patrimonio culturale che sono chiamate a custodire, conservare e a valorizzare, ma anche il codice dei beni culturali (in maniera più o meno approfondita in base a quelle che sono le mansioni che devono svolgere), non può non concordarsi con il professor Volpe quando afferma che attraverso concorsi del genere non si selezionano affatto «i più meritevoli e adatti a svolgere quella determinata funzione»; anzi, non si fa altro che alimentare uno stato di frustrazione in coloro che dopo anni di studi e magari dopo avere acquisito anche uno o più titoli post lauream si vedono negare l'accesso alle prove concorsuali solo perché non hanno avuto la prontezza per rispondere a domande che non sono attinenti al loro percorso di studi, a vantaggio di chi invece, pur non avendo competenze specifiche nella materia oggetto del concorso, riesce a superare le prove, grazie anche al peso numerico che certe domande hanno rispetto ad altre che invece dovrebbero essere preminenti –:
   quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere per valutare una seria rimeditazione dei criteri di articolazione e strutturazione dei quiz, in maniera tale da calibrare la selezione su competenze e requisiti effettivamente pertinenti alla materia nel cui ambito rientra il posto a concorso.
(2-00646) «Pettarin, Occhiuto».