ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00170

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 77 del 06/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: CANNIZZARO FRANCESCO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 06/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/11/2018
SANTELLI JOLE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/11/2018
TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/11/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 06/11/2018
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 06/11/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 07/11/2018
Stato iter:
09/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/11/2018
Resoconto CANNIZZARO FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 09/11/2018
Resoconto COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 09/11/2018
Resoconto CANNIZZARO FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/11/2018

SVOLTO IL 09/11/2018

CONCLUSO IL 09/11/2018

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00170
presentato da
CANNIZZARO Francesco
testo presentato
Martedì 6 novembre 2018
modificato
Venerdì 9 novembre 2018, seduta n. 80

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:
   con decreto legislativo n. 468 del 1997 veniva istituito il lavoro socialmente utile, passando in tal modo da un modello squisitamente assistenziale ad un modello di tutela sociale e valorizzazione del soggetto disoccupato che, a fronte di un contributo economico e di assistenza previdenziale, è reimpiegato dalle pubbliche amministrazioni in una prestazione lavorativa fuori mercato per attività utili alla collettività, attraverso il ricorso a contratti di lavoro a termine;
   nel corso degli anni, a causa della crisi incipiente e della depressione economica di taluni territori, in particolare nel Sud del Paese, tali prestazioni lavorative hanno finito per rappresentare l'unico mezzo di sostentamento e di attivazione di quanti erano in disoccupazione o mobilità. Cionondimeno tali lavoratori sono da anni impegnati in attività pubbliche e sociali per mezzo di contratti a termine;
   il decreto-legge n. 185 del 2008 istituiva, all'articolo 18, comma 1, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il fondo sociale per l'occupazione e la formazione, successivamente rifinanziato ad opera di numerose disposizioni. Tra le finalità del fondo vi sono la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, nonché l'attivazione di misure di politiche attive del lavoro in favore di regioni rientranti nell'obiettivo convergenza dei fondi strutturali europei;
   il decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, cosiddetto decreto Madia, nel quadro della più ampia delega in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, si pone come obiettivo primario la riduzione del precariato nella pubblica amministrazione;
   i limiti normativi posti dall'articolo 36 del decreto legislativo n. 165 del 2001, come sostituito dall'articolo 49 del decreto-legge n. 112 del 2008, ad oggi non risultano essere superati dall'approvazione di altro specifico supporto legislativo; ai fini della stabilizzazione è stato individuato un importo annuo pro capite di riferimento, di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2000, pari a 9.296,22 euro. Le risorse necessarie per incentivarne l'assunzione a tempo indeterminato sono pertanto calcolate su un periodo di quattro anni, a decorrere dal momento dell'assunzione;
   all'articolo 1, commi 223-225, della legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205 del 2017), come introdotti durante l'esame parlamentare alla Camera dei deputati, al fine del superamento del precariato dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità è stata disposta la proroga dei termini entro i quali le amministrazioni locali possono ricorrere alle prestazioni lavorative socialmente utili fino al 31 dicembre 2018;
   con decreto ministeriale 7 agosto 2018, n. 234, venivano ripartite le risorse tra le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia per complessivi 298.501.111,12 euro, per le annualità 2010 e 2012-2017, finalizzati a incentivare l'assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità;
   lo stesso decreto ministeriale, all'articolo 1, individua per la regione Calabria un numero totale di lavoratori impegnati pari a 2.316 euro per un ammontare di 86.120.182,08 euro e, all'articolo 2, dispone la sottoscrizione tra Ministero e regione affinché venissero assegnate le quote di finanziamento previste;
   la convenzione sottoscritta dispone, altresì, all'articolo 2, comma 2, che le somme richieste dalla regione siano trasferite dal Ministero per un campione di almeno il 10 per cento dei lavoratori riportati in ogni domanda e, comunque, a partire dal 1o gennaio 2019;
   il 31 dicembre 2018, termine prorogato dalla legge di bilancio per il 2018, scadranno i contratti a tempo determinato delle 4.500 unità lavorative di ex lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che operano all'interno delle amministrazioni locali della Calabria;
   in considerazione della richiamata imminente scadenza, nell'impossibilità materiale di portare a termine entro la medesima data le previste stabilizzazioni, gli enti locali calabresi rischiano di dover interrompere improvvisamente i servizi di utilità pubblica e sociale con gravi ripercussioni su quanti sul proprio territorio ne beneficiano e, non di meno, i precari rischiano di non veder rinnovati i contratti di lavoro per il 2019 – poiché non permessi a norma di legge – e di veder pregiudicata anche la stabilizzazione futura, come peraltro denunciato da tempo e ripetutamente dall'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) –:
   se i Ministri interpellati non ritengano di adottare iniziative urgenti al fine di garantire alle amministrazioni locali calabresi condizioni adeguate per il mantenimento dei livelli occupazionali e delle prestazioni sociali svolte dai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, nelle more del pieno ed effettivo completamento dei percorsi di stabilizzazione previsti dalla normativa vigente;
   se i Ministri interpellati non intendano intervenire con la massima urgenza al fine di garantire che le criticità illustrate non compromettano i percorsi già avviati di stabilizzazione e contrattualizzazione del personale socialmente utile e di pubblica utilità operante a livello locale, riconducendo la posizione normativa nel rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione e dal «decreto Madia»;
   se i Ministri interpellati non ritengano di assumere le necessarie iniziative di competenza volte ad evitare il tracollo amministrativo che la sensibile riduzione delle capacità funzionali comporterebbe nelle amministrazioni comunali di cui tale personale è parte integrante;
   se i Ministri interpellati non intendano, per quanto di competenza, assumere iniziative volte ad assistere minuziosamente i comuni al fine di impedire il concretizzarsi di atti e procedure avverse alle stesse amministrazioni locali, con il reale rischio di aggravare situazioni finanziarie già particolarmente difficili.
(2-00170) «Cannizzaro, Occhiuto, Santelli, Maria Tripodi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

amministrazione locale

contributo sociale