ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00130

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 57 del 05/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: RUFFINO DANIELA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/10/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 05/10/2018
Stato iter:
22/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/01/2019
Resoconto RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2019
Resoconto FIORAMONTI LORENZO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 22/01/2019
Resoconto RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/01/2019

SVOLTO IL 22/01/2019

CONCLUSO IL 22/01/2019

Atto Camera

Interpellanza 2-00130
presentato da
RUFFINO Daniela
testo presentato
Venerdì 5 ottobre 2018
modificato
Martedì 22 gennaio 2019, seduta n. 111

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
   l'articolo 21, comma 3, della legge 15 marzo 1997, n. 59, disciplina i requisiti dimensionali ottimali per l'attribuzione della personalità giuridica e dell'autonomia alle istituzioni scolastiche, nonché le deroghe dimensionali, in relazione a particolari situazioni territoriali o ambientali da individuare sulla base delle esigenze delle situazioni locali e della tipologia dei settori di istruzione compresi nell'istituzione scolastica;
   le disposizioni in materia prevedono che le deroghe dimensionali saranno automaticamente concesse nelle province il cui territorio è per almeno un terzo montano, in cui le condizioni di viabilità statale e provinciale siano disagevoli e in cui vi sia una dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi;
   il decreto del Presidente della Repubblica n. 233 del 1998 ha individuato quali dimensioni idonee quelle atte a garantire l'equilibrio ottimale fra domanda di istruzione e organizzazione dell'offerta formativa e ha anche stabilito i principi per la definizione del dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche;
   l'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 ha introdotto ulteriori norme in materia, prevedendo un piano programmatico per la razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico per l'attuazione del quale occorreva attenersi ai seguenti criteri:
    f-bis) definizione di criteri, tempi e modalità per la determinazione e articolazione dell'azione di ridimensionamento della rete scolastica, prevedendo, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, l'attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell'offerta formativa;
    f-ter) nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti;
   la Corte costituzionale è intervenuta in materia, evidenziando che «la preordinazione dei criteri volti all'attuazione di tale dimensionamento ha una diretta ed immediata incidenza su situazioni strettamente legate alle varie realtà territoriali ed alle connesse esigenze socio-economiche di ciascun territorio»;
   i piani di dimensionamento della rete scolastica, definiti in ambito regionale, presentano spesso delle criticità strettamente legate a situazioni e singole situazioni locali, difficilmente individuabili sulla base dei criteri di programmazione generali adottati dalle regioni;
   è competenza dello Stato la definizione dei requisiti che connotano l'autonomia scolastica, mentre appartiene alle regioni la regolamentazione del dimensionamento della rete scolastica, nell'ambito della competenza concorrente;
   il trend negativo dell'andamento delle nascite sta determinando lo svuotamento delle scuole dei piccoli comuni che, in numerosi casi, hanno investito risorse pubbliche in progetti già conclusi di adeguamento degli istituti scolastici alla normativa in materia di sicurezza, antincendio e antisismica;
   la programmazione della rete scolastica deve tener conto delle specificità del territorio italiano e delle singole realtà: i dati dicono che, dal punto di vista delle densità della popolazione, circa il 25 per cento dei comuni, per un territorio totale di circa il 75 per cento, presenta una densità abitativa al di sotto dei 200 abitanti per chilometro quadrato;
   se si considerano invece i dati in termini assoluti, il 20 per cento circa dei comuni italiani, per un territorio maggiore del 50 per cento, ha una popolazione al di sotto dei 5.000 abitanti;
   esiste nel nostro Paese la tipologia dei comuni cosiddetti polvere, che presentano una popolazione al di sotto dei 500 abitanti, che rappresentano circa il 10 per cento del totale dei comuni;
   a svuotare questi territori e a rendere a rischio altri contribuisce la chiusura dei servizi destinati all'infanzia, tra cui le scuole –:
   se non ritenga urgente assumere le iniziative di competenza al fine di rivedere la normativa in materia di parametri del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, evitare la chiusura di plessi scolastici in piccoli o piccolissimi comuni, specie quelli situati in zone interne o in territori montani che hanno già effettuato interventi di ristrutturazione e adeguamento degli edifici adibiti a scuole, a tutela degli alunni e delle famiglie e contribuire ad evitare lo svuotamento di queste località per mancanza di servizi, considerato che taluni piani di «dimensionamento» spesso provocano tagli e accorpamenti inopinati e lesivi delle specificità locali.
(2-00130) «Ruffino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istituto di istruzione

comune