ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00093

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 99 del 11/12/2018
Abbinamenti
Atto 1/00072 abbinato in data 11/12/2018
Atto 1/00078 abbinato in data 11/12/2018
Atto 1/00084 abbinato in data 11/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: ORSINI ANDREA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/12/2018
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/12/2018


Stato iter:
11/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 11/12/2018
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto MIGLIORE GENNARO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto INVERNIZZI CRISTIAN LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto LATTANZIO PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 11/12/2018
Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/12/2018

DISCUSSIONE IL 11/12/2018

ACCOLTO IL 11/12/2018

PARERE GOVERNO IL 11/12/2018

VOTATO PER PARTI IL 11/12/2018

APPROVATO IL 11/12/2018

CONCLUSO IL 11/12/2018

Atto Camera

Mozione 1-00093
presentato da
ORSINI Andrea
testo di
Martedì 11 dicembre 2018, seduta n. 99

   La Camera,

   premesso che:

    in tutta Europa si sta assistendo a un aumento delle organizzazioni e dei gruppi neofascisti, neonazisti, razzisti e xenofobi, che incitano all'odio, uccidono e incoraggiano i loro seguaci a ricorrere alla violenza e alle vessazioni contro presunti nemici, pervadono la scena pubblica, accompagnandosi sia con atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità;

    si sta dunque assistendo allo sviluppo di significativi processi riaggregativi di episodi violenti, in corso in tutta Europa in un contesto in cui sono progressivamente messi in crisi i consolidati principi di eguaglianza, delle culture favorevoli alla solidarietà e all'integrazione, della delegittimazione (che ha investito tutta Europa), degli organismi elettivi e rappresentativi, a partire dal Parlamento, dei partiti e delle istituzioni nel loro complesso per fare spazio a valori morali di tipo tradizionale, all’«autorità», all'insofferenza verso tutte le diversità culturali e «razziali»;

    nel XXI secolo vi sono chiari segnali dell'affacciarsi di un «nuovo» antisemitismo con atti isolati, certamente, espressione di minoranze numericamente irrisorie e politicamente ininfluenti, ma atti da non sottovalutare poiché sono indicatori di una malattia mai debellata nella cultura occidentale;

    le grandi tragedie del Novecento, quando le peggiori ideologie totalitarie si affermavano utilizzando proprio gli strumenti offerti dalla democrazia liberale, sembrano riproporsi di fronte alle sfide che la società deve affrontare in questi primi decenni del nuovo secolo;

    nel nostro Paese, purtroppo, le azioni «dimostrative» dei gruppi neonazisti e neofascisti sono cresciute in maniera esponenziale e stanno avendo luogo in tutta Italia, dalle grandi città come nelle più piccole realtà di provincia;

    ciò dimostra come oggi questi gruppi si sentano in grado di poter dire e far tutto in un clima in cui sempre più spesso queste azioni vengono sottovalutate e ancor di più vengono considerate come singoli e sporadici episodi;

    purtroppo, oggigiorno, la discriminazione trova spazio anche sul web, tanto che, ogni giorno online vengono rilevati 7.000 «hate speech»; ovvero espressioni che mirano a diffondere, fomentare, promuovere o giustificare l'odio razziale, la xenofobia, l'antisemitismo o altre forme di intolleranza e ostilità nei confronti delle minoranze e tra i vari canali usati un ruolo fondamentale lo ricoprono soprattutto i social network;

    la norma fondamentale che vieta ogni forma di odio deve essere considerata il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, adottato a New York il 19 dicembre 1966 e reso esecutivo nel nostro Paese dalla legge 25 ottobre 1977, n. 881, che, all'articolo 20, prevede che vengano espressamente vietati da apposita legge qualsiasi forma di propaganda a favore della guerra, ma anche ogni appello all'odio nazionale, razziale o religioso che possa costituire forma di incitamento alla discriminazione o alla violenza;

    l'articolo 30 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo stabilisce chiaramente che nulla in detta dichiarazione «può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati»;

    come riferito da Europol, il Commissario europeo per la sicurezza, Sir Julian King, intervenendo nel corso di un evento svoltosi il 22 marzo 2017, in occasione della commemorazione degli attentati avvenuti a Bruxelles nel 2016, ha sottolineato la crescente minaccia dell'estremismo violento di destra, affermando di non conoscere nessuno Stato membro dell'Unione europea che non sia colpito in qualche modo dal fenomeno, citando in particolare il massacro del 2011 in Norvegia, l'assassinio della deputata britannica Jo Cox e gli attacchi ai centri di asilo e alle moschee di tutta Europa;

    è importante ricordare che l'Unione europea nasce proprio sulle macerie del fascismo e fin dalla propria istituzione ha voluto far trionfare valori come la dignità umana, la libertà, la democrazia e il rispetto dei diritti umani, compresi quelli delle minoranze: tutto ciò è quanto di più lontano ci sia dall'ideologia razzista e xenofoba che oggi, attraverso alcuni episodi, si vuole far prevalere;

    è necessario continuare a essere portatori dei valori che hanno contribuito a fondare l'Unione europea, combattendo l'ignoranza con la cultura, l'oblio con la memoria, la chiusura mentale col pensiero critico, l'ostilità con la solidarietà;

    il fenomeno è purtroppo in crescita in tutte le società più avanzate e la comunità internazionale, da anni, sta cercando delle strategie di contenimento e di contrasto;

    il Parlamento europeo, con la risoluzione 2018/2869, approvata il 25 ottobre 2018, ha preso atto che la mancanza di una seria azione nei confronti dei gruppi neofascisti e neonazisti sta provocando un'allarmante e crescente normalizzazione del fascismo, del razzismo, della xenofobia e di diverse forme di intolleranza nei Paesi dell'Unione europea, con colpevoli «collusioni di leader politici, partiti politici e forze dell'ordine con neofascisti e neonazisti in alcuni Stati membri»;

    la violenza fascista e nazista ha tolto la vita a migliaia di persone, tra i quali rifugiati e immigrati, appartenenti a minoranze etniche e religiose, difensori dei diritti umani, attivisti, politici e membri delle forze di polizia; è stato fatto uso e abuso degli strumenti democratici per diffondere odio e violenza;

    lo Stato liberale esiste per difendere non soltanto i diritti di libertà di ogni cittadino nei confronti di ogni minaccia interna ed esterna, ma soprattutto gli atti che potrebbero saldarsi con altre forme di intolleranza religiosa, per esempio di matrice islamica, che predicano odio contro gli ebrei e contro lo Stato di Israele;

    è importante soffermarsi sul fatto che, oltre alla violenza fascista e nazista, esistono altre, non meno gravi, forme di intolleranza, messe in atto dai nemici della società aperta che sono da considerarsi come antitesi della cultura politica liberale: tutte le manifestazioni di odio razziale, tutti i richiami ad esperienze storiche funeste del Novecento, tutte le intimidazioni e le prevaricazioni, ogni forma di predicazione dell'odio e del disprezzo verso le minoranze;

    è necessario esercitare pari rigore contro tutte le forme di intolleranza ed esaltazione della violenza, sotto qualunque bandiera o divisa si presentino, sia quella dei naziskin o dei centri sociali, sia quella dei patetici epigoni di Hitler o dei collettivi anarco-insurrezionalisti, ma siano anche quelle forme che si manifestano nelle moschee o nelle scuole coraniche nelle quali si predicano l'odio e la violenza contro lo stile di vita dell'Occidente, contro i cristiani, contro gli ebrei;

    l'Italia, fortunatamente, non è un Paese razzista: a ottant'anni dalla vergogna delle leggi razziali, a 75 anni dalla deportazione degli ebrei del ghetto di Roma, la memoria di quelle tragedie è ancora profondamente radicata fra i cittadini italiani, ma non si possono sottovalutare gli episodi di intolleranza che si ripetono e che mostrano un allarme sociale che esiste, anche in Italia;

    ai fenomeni appena citati si ricollegano inevitabilmente le conseguenze di anni di mancata gestione del fenomeno migratorio, un fenomeno che i Governi precedenti guidati da Berlusconi erano riusciti sostanzialmente ad arrestare e che, dopo la caduta dell'ultimo Governo Berlusconi, è esploso in modo incontrollato;

    nel nostro ordinamento le disposizioni previste nella cosiddetta «legge Mancino », volte a prevenire, vietare e sanzionare i crimini e le violenze legate all'odio, al razzismo, alla xenofobia e all'intolleranza, dovrebbero trovare una più rigorosa applicazione al fine di scongiurare il ripetersi di eventi non più tollerabili;

    la condanna dell'intolleranza, del razzismo, delle nostalgie per il passato totalitario, è una parte essenziale della nostra cultura ed è per questo motivo che le istituzioni hanno il dovere di garantire la piena attuazione e la tutela della libertà e contrastare ogni forma di ideologia fascista e/o di discriminazione razziale, etnica, nazionale, di orientamento sessuale, religiosa o nei confronti di persone affette da disabilità,

impegna il Governo:

1) ad adottare le opportune iniziative al fine di contrastare tutte le organizzazioni, i movimenti, le fondazioni o le associazioni che esaltano o promuovono il fascismo o il nazismo;

2) ad adottare iniziative volte a prevenire la diffusione della propaganda ideologica basata sull'odio e sull'intolleranza con particolare riferimento alla sua diffusione negli spazi pubblici e sul web; attraverso la diffusione di campagne informative ed educative in ambito scolastico;

3) ad adottare ogni iniziativa di competenza affinché trovino effettiva applicazione le disposizioni previste nel nostro ordinamento volte a prevenire, vietare e sanzionare i crimini e le violenze legate all'odio, al razzismo, alla xenofobia e all'intolleranza, con particolare riguardo a quelli di ispirazione fascista o nazista;

4) ad adottare tutte le iniziative necessarie per contribuire attivamente a garantire la sicurezza dei cittadini che ancora oggi subiscono forti discriminazioni, come la comunità ebraica, in stretto dialogo con le organizzazioni della società civile e le organizzazioni non governative impegnate contro tali discriminazioni.
(1-00093) «Orsini, Pettarin, Occhiuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

fascismo

xenofobia