ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00008

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: NOVELLI ROBERTO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
ZANGRILLO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
CANNATELLI PASQUALE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
MUSELLA GRAZIANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
ROTONDI GIANFRANCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
SCOMA FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
APREA VALENTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/06/2018
BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
BIANCOFIORE MICHAELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
BIGNAMI GALEAZZO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
CASSINELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
D'ATTIS MAURO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
FASANO VINCENZO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
FASCINA MARTA ANTONIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/06/2018
GAGLIARDI MANUELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
MUGNAI STEFANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
MILANATO LORENA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
MINARDO ANTONINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/06/2018
MULE' GIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
NAPOLI OSVALDO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
PENTANGELO ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/06/2018
PELLA ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
PITTALIS PIETRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
RIPANI ELISABETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
ROSSO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
SAVINO ELVIRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/06/2018
SOZZANI DIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018
VIETINA SIMONA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00008
presentato da
NOVELLI Roberto
testo di
Martedì 26 giugno 2018, seduta n. 19

   La Camera,

   premesso che:

    secondo i dati rilevati dall’Open Data INAIL, in Italia, nel 2017, le morti sul lavoro stano state 1.029, con un incremento di 11 casi rispetto ai 1.018 dell'analogo periodo del 2016 (+1,1 per cento). In particolare, tra i motivi dell'incremento registrato tra il 2016 e il 2017, l'Inail segnala i cosiddetti incidenti plurimi, ovverosia eventi che hanno provocato la morte di almeno due lavoratori contemporaneamente. Lo scorso anno, infatti, si sono verificati ben 13 incidenti plurimi rispetto ai sei incidenti avvenuti nel 2016. I dati rilevati al 31 dicembre del 2016 e del 2017 evidenziano un aumento di 16 casi mortali (da 841 a 857) nella gestione industria e servizi (+1,9 per cento) e di 8 casi (da 133 a 141) in agricoltura (+6,0 per cento) mentre nel Conto Stato ne sono stati denunciati 13 in meno (da 44 a 31), pari a una riduzione percentuale del 29,5 per cento;

    dall'analisi territoriale emerge, inoltre, un aumento delle denunce mortali nel Nord-Ovest e nel Mezzogiorno e un calo nel Nord-est e nel Centro. L'incremento maggiore (+44 decessi) è avvenuto nel Nord-ovest (Lombardia +19, Liguria +16, Piemonte +7, Valle d'Aosta +2), seguito dal Mezzogiorno con 15 casi in più (Abruzzo +28, Molise +2, Campania -9, Puglia -3, Basilicata -3, Calabria nessuna variazione) e dalle Isole, con un caso in più (Sicilia +5, Sardegna -4);

    inoltre, i dati ufficiali delle denunce di infortunio mortale recentemente presentate dall'Inail registrano per i primi tre mesi del 2018, 212 morti sul lavoro: 22 in più rispetto alle 190 del primo trimestre 2017 (+11,6 per cento). In particolare, i suddetti dati mostrano che le morti sul luogo di lavoro sono aumentate nel Nord-Ovest (19), nel Nord-Est (10) e al Centro (7), mentre si registra invece una diminuzione al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-5). A livello regionale, spiccano le 15 denunce in meno (da 19 a 4) dell'Abruzzo e i sei casi mortali in meno in Sicilia (da 18 a 12) e Toscana (da 15 a 9). Cresce invece la Lombardia (da 25 a 39), Piemonte (da 12 a 21) e Lazio (da 11 a 21). Una morte su due ha coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si registra un incremento di 29 casi (+35 per cento) rispetto ai primi tre mesi del 2017. In diminuzione, invece, sono le denunce per i lavoratori fino a 34 anni (da 32 a 25 casi) e per quelli tra i 45 e i 49 anni (da 26 a 17). Aumentano, altresì, anche le denunce di malattia professionale: 16.124, pari a 877 casi in più (+5,8 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2017;

    una mattanza agghiacciante che, alla luce dei recentissimi incidenti che hanno sconvolto l'Italia come l'ennesimo grave incidente sul lavoro accaduto nelle Acciaierie Venete a Padova che ha provocato l'ustione di 4 operai di cui uno in gravissime condizioni, o dell'operaio morto proprio in questi giorni in un cantiere navale a La Spezia che secondo le ricostruzioni dei carabinieri intervenuti sul posto sarebbe rimasto schiacciato insieme a un suo collega che versa in gravi condizioni da una pesante lastra metallica, per non parlare della recentissima tragedia che hanno riguardato la morte di un giovane lavoratore all'Ilva di Taranto e, nella stessa giornata, un altro lavoratore a Torino, impongono al mondo politico un profondo ripensamento delle politiche pubbliche sino ad oggi adottate in materia di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro, affinché la salvaguardia della vita umana trovi finalmente collocazione centrale in seno a ogni politica di sviluppo economico;

    tra le principali problematiche denunciate dalle associazioni e dai sindacati maggiormente rappresentativi a livello nazionale spiccano, in particolare: la precarietà del lavoro cui si lega l'assenza sostanziale di formazione (la formazione rappresenta l'unica arma per far arretrare gli incidenti in fabbrica ma il mercato del lavoro è diventato talmente instabile che i lavoratori, soprattutto i giovani, non vengono più formati adeguatamente), l'invecchiamento delle macchine l'Ucimu l'associazione dei costruttori di macchinari, aveva presentato alla Camera dei Deputati nel 2016 con un report sull'età degli impianti installati nelle aziende italiane ove si leggeva che «Il parco macchine è molto più vecchio di quello di dieci anni fa e l'età media è la più alta mai registrata da 40 anni a questa parte»), la carenza di investimenti da parte dello Stato in controlli e prevenzione dovuto al blocco delle assunzioni (a controllare 4,4 milioni di imprese italiane provvedono solo 3.500 persone, di cui 2.800 ispettori delle asl che nel 2008 contavano ben 5000 unità, più 300 funzionari del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che intervengono per lo più nel settore edile ed altri 400 carabinieri. Il 97 cento delle aziende di fatto, dunque, potrebbe non essere mai visitata e i datori di lavoro potrebbero essere meno inclini a verificare la presenza di sistemi di protezione);

    a ciò si aggiunga che in data 9 aprile 2018 ricorrono dieci anni dall'approvazione del Testo unico di salute e sicurezza sul lavoro (decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, coordinato con il decreto legislativo 3 agosto 2009 n.106 e con i successivi ulteriori decreti integrativi e correttivi) che continua ad essere nel nostro Paese il punto di riferimento normativo in materia. Tuttavia, pur contenendo la massima parte delle disposizioni prevenzionistiche applicabili, il Testo unico non può definirsi esaustivo dell'intera materia né un corpo normativo consolidato, sia perché oggetto di continue modifiche, sia perché prevede numerosi provvedimenti di attuazione, tanto è vero che a dieci anni dalla emanazione, il suo processo di attuazione non risulta ancora completato. Dalla relazione sullo stato di applicazione della normativa di salute e sicurezza e sul possibile sviluppo, che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso il 10 gennaio 2017, emerge, infatti, che sono ancora una ventina i provvedimenti da attuare e questo complesso di norme inattuate produce inesorabilmente effetti negativi sia per l'assenza di tutela per i lavoratori, sia profonde incertezze nella gestione della prevenzione da parte dei datori di lavoro,

impegna il Governo:

1) ad adottare ogni iniziativa di competenza finalizzata alla realizzazione di una strategia di formazione e prevenzione sui luoghi di lavoro che ponga innanzitutto al centro la salvaguardia della vita delle persone, assumendo iniziative per stanziare già con il prossimo provvedimento finanziario utile, ingenti risorse per sostenere progetti di miglioramento di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, e per incrementare altresì gli stanziamenti oggi previsti dal Piano Industria 4.0 per incentivare la sostituzione dei macchinari obsoleti;

2) ad adottare ogni iniziativa, anche normativa, finalizzata all'ampliamento dell'organico delle istituzioni competenti in materia di controlli e sicurezza sui luoghi di lavoro, promuovendo apposite azioni a livello territoriale volte a conseguire ed attuare accordi a livello locale fra datori di lavoro, organizzazioni sindacali e istituzioni stesse, in particolare nelle situazioni più a rischio come porti e cantieri, anche al fine di meglio riqualificare il personale preposto alla vigilanza nei luoghi di lavoro e addivenire ad una maggiore integrazione tra gli enti adibiti al controllo per effettuare sempre maggiori controlli nei diversi luoghi di lavoro;

3) ad adottare specifiche iniziative volte a completare l'attuale quadro normativo in materia di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro garantendone l'indispensabile processo di semplificazione e assicurando il conseguente innalzamento del livello di efficacia e di effettività delle tutele dei lavoratori;

4) a promuovere in sede europea ogni iniziativa di competenza volta a rendere più efficace il quadro normativo di riferimento in materia di diritti e sicurezza dei lavoratori in tutti gli Stati membri dell'Unione.
(1-00008) «Novelli, Polverini, Zangrillo, Cannatelli, Fatuzzo, Musella, Rotondi, Scoma, Aprea, Battilocchio, Biancofiore, Bignami, Cassinelli, D'Attis, Fasano, Fascina, Gagliardi, Labriola, Marrocco, Mazzetti, Mugnai, Milanato, Minardo, Mulè, Napoli, Pentangelo, Pella, Pettarin, Pittalis, Polidori, Ripani, Rosso, Ruffino, Sandra Savino, Elvira Savino, Sozzani, Spena, Valentini, Versace, Vietina».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

infortunio sul lavoro

luogo di lavoro