ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02828/124

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 443 del 18/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: BISA INGRID
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 18/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MORRONE JACOPO LEGA - SALVINI PREMIER 18/12/2020
TATEO ANNA RITA LEGA - SALVINI PREMIER 18/12/2020
TURRI ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/12/2020


Stato iter:
18/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 18/12/2020
GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 18/12/2020

NON ACCOLTO IL 18/12/2020

PARERE GOVERNO IL 18/12/2020

RESPINTO IL 18/12/2020

CONCLUSO IL 18/12/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02828/124
presentato da
BISA Ingrid
testo di
Venerdì 18 dicembre 2020, seduta n. 443

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame reca un complesso di disposizioni volte principalmente a sostenere i settori economici più colpiti dall'aggravamento dall'emergenza sanitaria da COVID-19 (in particolare, con riferimento alla cosiddetta seconda ondata), e in relazione ai provvedimenti restrittivi sia delle attività produttive, sia degli spostamenti delle persone sul territorio nazionale;
    nelle poche disposizioni in materia di interesse della giustizia ci sono anche quelle che riguardano lo svolgimento delle elezioni degli organi territoriali e nazionali degli ordini professionali con modalità telematiche da remoto (articolo 31) e la possibilità di svolgere con modalità da remoto le prove orali del concorso per esame a 300 posti per notaio bandito nel 2018, e dell'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato bandito nel 2019 (articolo 31-bis);
    occorre sottolineare che si sta perpetrando una grave ingiustizia per i numerosi aspiranti avvocati che hanno maturato/matureranno i requisiti per partecipare all'esame di stato a partire dall'11 novembre 2020;
    lo scorso 5 novembre, è stato reso noto che le prove scritte, originariamente fissate per il 15, 16 e 17 dicembre, sono state rinviate a causa dell'emergenza sanitaria e il decreto pubblicato il 10 novembre ha stabilito che il rinvio dell'esame scritto avrebbe comportato anche una proroga dei termini per la presentazione della domanda (la cui scadenza originaria era l'11 novembre), senza precisare se la proroga riguardasse anche la maturazione dei requisiti (la cui scadenza era il 10 novembre);
    una nota del Ministero della giustizia, datata 10 novembre e diffusa il 12, ha precisato che la proroga riguarda solo la domanda: il termine per la maturazione dei requisiti è rimasto quello originario; tale decisione ha creato una situazione di palese ingiustizia nei confronti di molti aspiranti avvocati che, pur avendo maturato i requisiti, non potranno partecipare all'esame di stato, ora fissato per la primavera 2021, perdendo di fatto un anno;
    si tratta di una decisione priva di motivazioni: qual è stato il senso di una proroga unicamente per la domanda. Tutti gli interessati, come di consueto, si erano già affrettati a depositarla e non esisteva il problema dell'impossibilità a presentarla da parte dei residenti nelle zone rosse, dal momento che la presentazione era già in origine prevista telematicamente. Quindi, da questo punto di vista, la riapertura dei termini è pressoché inutile. L'utilità avrebbe potuto esistere per tutti coloro che si trovano nel «limbo» tra il 10 novembre e l'11 febbraio, quanto alla maturazione dei requisiti: si tratta di 25/30enni che da quasi 18 mesi stanno svolgendo un tirocinio non retribuito (o solo parzialmente retribuito) che, se qualche mese fa, consci della «perdita» dell'esame 2020 potevano confidare nei concorsi pubblici, ora si trovano confinati in casa a studiare senza una meta sine die;
    infatti, com’è noto, gli ultimi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri hanno disposto la sospensione di tutti i concorsi pubblici, con poche eccezioni. I pochi che sono stati indetti presuppongono, a monte, il titolo di avvocato, anni di professione forense o alcuni anni di esperienza lavorativa nel settore della P.A., escludendo di fatto giovani freschi di laurea e tirocini;
    in termini pratici, significa che moltissimi giovani, che fino a ieri confidavano di accedere al mondo del lavoro a breve, hanno davanti un ulteriore anno di disoccupazione. Va ricordato che il titolo di avvocato è esso stesso requisito per la partecipazione ad alcuni concorsi, primo fra tutti quello in magistratura, nonché per l'accesso ad alcune posizioni lavorative diverse dalla libera professione. Trattandosi di un esame di abilitazione e non di un concorso, non essendo quindi in gioco una determinata quantità di posti disponibili, l'aumento dei candidati, non avrebbe comportato una perdita di chance per coloro che hanno già maturato i requisiti a far data dal 10 novembre;
    l'idea di «perdere» l'esame del 2020, comunque rinviato in primavera, per soli tre mesi, con il rischio dunque, in caso di sovrapposizione, di non fare l'esame nemmeno nel dicembre 2021, appare francamente inaccettabile,

impegna il Governo

a valutare un provvedimento ad hoc al fine di riaprire o modificare i termini di maturazione dei requisiti di coloro che devono sostenere l'esame per l'abilitazione all'esercizio della professione forense per coloro che hanno già maturato i requisiti a far data dal 10 novembre.
9/2828/124Bisa, Morrone, Tateo, Turri.