ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02463/090

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: MARROCCO PATRIZIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 23/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/04/2020
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/04/2020


Stato iter:
24/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/04/2020
MISIANI ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 23/04/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/04/2020

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/04/2020

ACCOLTO IL 24/04/2020

PARERE GOVERNO IL 24/04/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/04/2020

CONCLUSO IL 24/04/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02463/090
presentato da
MARROCCO Patrizia
testo presentato
Giovedì 23 aprile 2020
modificato
Venerdì 24 aprile 2020, seduta n. 331

   La Camera,
   premesso che:
    la preoccupante situazione generata dalla diffusione del COVID-19, non solo ha evidenziato l'incremento dei fenomeni di violenza domestica connessi al regime di restrizione alla libera circolazione dei cittadini ma ha, altresì, posto all'attenzione degli operatori e delle istituzioni l'ulteriore, complessa problematica inerente l'accesso delle vittime vulnerabili ai centri antiviolenza, in assenza del necessario tampone diagnostico che dimostri la loro negatività al virus;
    anche nei casi nei quali la problematica delle persone interessate sia quella della sopravvivenza – come nei casi di violenza domestica — aggravando ulteriormente la situazione, il tampone non viene fatto sia alle persone asintomatiche, sia a quelle paucosintomatiche: le donne maltrattate sono respinte dai centri anti-violenza in attesa dell'esito di un tampone, cui probabilmente non saranno mai sottoposte, perché asintomatiche o con scarsa sintomatologia;
    in questa situazione le risposte fornite dal Governo sono parse inidonee a fornire una efficace e sollecita risposta alla diffusa piaga della violenza domestica che, nell'atipica situazione che stiamo vivendo, genera ulteriori gravi fattori di rischio;
    lo confermano i dati degli ultimi giorni: 3 denunce nella provincia di Ragusa e, presso il centro antiviolenza «Lilith» di Empoli (Firenze), un incremento dei contatti pari al 75 per cento rispetto al dato medio;
    è aumentato a quattro il numero delle donne vittime di femminicidio, dall'inizio dell'emergenza COVID-19 e dalla conseguente applicazione delle misure di contenimento sociale (lockdown): Soledad Carioli Lespade, la giovane madre di due bambini colpiti dal COVID-19 e morta in ospedale probabilmente per mano del marito, posto agli arresti dall'A.G., è soltanto l'ultima delle vittime;
    le misure di distanziamento sociale — necessarie per contenere il virus — espongono le donne a rischi incommensurabili, determinando un significativo aggravamento della situazione: i centri sono sempre più in difficoltà, perché privi delle necessarie risorse e dei mezzi atti a garantire l'accoglienza in condizioni di sicurezza sanitaria, tanto per gli operatori, quanto per le donne che ad essi si rivolgono;
    su tutto il territorio nazionale sono dunque urgenti uniformi misure straordinarie che garantiscano ai soggetti vulnerabili l'accesso alle strutture di accoglienza,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare urgentemente ogni idonea misura volta a garantire l'efficiente ed omogeneo funzionamento sul territorio nazionale dei centri antiviolenza, tramite l'implementazione dei locali e l'immediata disponibilità di tamponi per tutte le donne che vi si rivolgano.
9/2463/90. (Testo modificato nel corso della seduta) Marrocco, Versace, Spena.