ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02463/071

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: ZUCCONI RICCARDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 23/04/2020
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 23/04/2020
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 23/04/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 23/04/2020
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 23/04/2020


Stato iter:
24/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/04/2020
Resoconto MISIANI ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 23/04/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/04/2020

ACCOLTO IL 24/04/2020

PARERE GOVERNO IL 24/04/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/04/2020

CONCLUSO IL 24/04/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02463/071
presentato da
ZUCCONI Riccardo
testo presentato
Giovedì 23 aprile 2020
modificato
Venerdì 24 aprile 2020, seduta n. 331

   La Camera,
   premesso che:
    il disegno di legge in esame reca misure urgenti in materia di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19;
    in particolar modo l'articolo 72-quater del suddetto disegno di legge prevede l'istituzione – presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo – di un Tavolo di confronto sul comparto turistico con la partecipazione dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, degli enti locali e delle associazioni di categoria, volto a monitorare gli effetti dell'emergenza COVID-19 sull'intero comparto e a trovare delle soluzioni;
    in Italia il comparto turistico ha inciso nel 2018 per il 13,2 per cento del PIL nazionale, rappresentando il 14,9 per cento dell'occupazione totale, pari a 3,5 milioni di occupati;
    l'impatto di questa pandemia, e il relativo blocco delle attività su tutto il territorio nazionale, sta avendo effetti drammatici sull'economia e particolari ripercussioni negative per il settore turistico: dall'inizio della quarantena fino a fine maggio si contano oltre 30 milioni di turisti in meno;
    prendendo come riferimento solo il turismo proveniente dall'estero, in totale, saranno oltre 180 milioni le presenze in meno considerando il periodo tra febbraio e settembre 2020;
    l'emergenza determinata dal coronavirus ha prodotto conseguenze negative nel comparto turistico anche da un punto di vista lavorativo: sono oltre 500 mila solo i lavoratori stagionali a rischio;
    secondo i dati diffusi da Confturismo ed elaborati dal WTTC, il comparto turistico italiano, nelle migliori delle ipotesi, subirà perdite pari a 120 miliardi di euro per il solo 2020. Questo avverrebbe a causa del congelamento di tutti i settori legati al turismo: dall'enogastronomia alle strutture ricettive, allo shopping, ai trasporti, alla fruizione del patrimonio storico e culturale fino alla competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali;
    in considerazione dei danni subiti dall'intero settore, ai sensi dell'articolo 107, comma 2, lettera b) del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, sarebbe doveroso da parte delle Istituzioni riconoscere formalmente l'epidemia da COVID-19 come una calamità naturale ed evento eccezionale, dichiarando lo «stato di crisi» per il settore turistico italiano;
    è necessario dare risposte celeri ad uno dei settori che maggiormente traina l'economia italiana, soprattutto se questo è uno dei pochi che fa sperare in una ripresa rapida e diffusa dopo la crisi, tenendo ben presente che, secondo dati del Conto Satellite del Turismo (CST) – ISTAT, 100 euro di transazioni nel turismo ne generano ulteriori 86 in altri settori, secondo il meccanismo dei moltiplicatori;
    a causa dell'impossibilità di un turismo proveniente dall'estero per la stagione in arrivo, si necessitano delle misure che possano agevolare il turismo effettuato da cittadini italiani. Secondo un sondaggio di Confturismo, effettuato in collaborazione con SWG: 1'83 per cento degli italiani vorrebbe effettuare una vacanza nel territorio nazionale una volta conclusa l'emergenza; il 16 per cento teme di non avere una disponibilità economica sufficiente per farla; il 44 per cento degli intervistati la farebbe se potesse detrarre parte del suo costo,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di dichiarare, anche mediante interventi normativi futuri, lo stato di crisi per il settore turistico italiano al fine di introdurre misure a compensazione dei danni subiti dalle imprese operanti nel settore a causa dell'epidemia da COVID-19.
9/2463/71Zucconi, Lollobrigida, Trancassini, Caretta, Ciaburro, Prisco.