ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02267/101

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 275 del 10/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: LORENZONI EVA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 10/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
BADOLE MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
D'ERAMO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
GOBBATO CLAUDIA LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
PAROLO UGO LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
RAFFAELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
VALBUSA VANIA LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019
VALLOTTO SERGIO LEGA - SALVINI PREMIER 10/12/2019


Stato iter:
10/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 10/12/2019
MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 10/12/2019

PARERE GOVERNO IL 10/12/2019

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 10/12/2019

CONCLUSO IL 10/12/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02267/101
presentato da
LORENZONI Eva
testo di
Martedì 10 dicembre 2019, seduta n. 275

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 1 del provvedimento in esame reca «Misure urgenti per la definizione di una politica strategica nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell'aria» e prevede, al suo primo comma, un coordinamento con il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC);
    il PNIEC si pone in particolare, tra gli altri, l'obiettivo di portare la produzione di energia elettrica da Fonti energetiche rinnovabili (FER) al 30 per cento entro il 2030. Questo vuol dire che tra fotovoltaico ed eolico si dovrà più che raddoppiare la potenza installata rispetto agli attuali 30 gigawatt e, soprattutto, che per raggiungere tale traguardo è necessario installare entro il 2030 circa 5 gigawatt ogni anno, a fronte di una media di nuova capacità installata che, negli ultimi tre anni, è stata nettamente inferiore ad un gigawatt;
    secondo il PNIEC, per indirizzare la diffusione della significativa capacità incrementale di fotovoltaico prevista per il 2030, occorrerà ammodernare gli impianti esistenti per aumentarne la produttività e, oltre che ispirarsi alla riduzione del consumo di territorio promuovendone l'installazione dei moduli su edificato, tettoie, parcheggi, aree di servizio, ecc., si dovrà anche prevedere la diffusione di grandi impianti fotovoltaici a terra privilegiando zone improduttive, non destinate ad altri usi, quali le superfici agricole non utilizzate;
    coerentemente con questi indirizzi di politica energetica nazionale, il decreto ministeriale 4 luglio 2019 (DM FERI) in vigore dal 10 agosto 2019, ha introdotto nuovi meccanismi d'incentivazione anche per gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione, prevedendo specifici criteri di priorità connessi al rispetto di taluni requisiti di tutela ambientale per la partecipazione a procedure di gara concorsuale. In particolare, il DM FERI ha stabilito che il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. formi e pubblichi le graduatorie degli impianti ammessi secondo alcuni criteri di priorità, quali l'installazione di impianti fotovoltaici ed eolici realizzati su discariche e lotti di discarica chiusi e ripristinati, cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento estrattivo, nonché su aree bonificate;
    l'articolo 65 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con Legge n. 27 del 2012, al primo comma, esclude tuttavia l'accesso agli incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, per gli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, impedendo di fatto l'uso virtuoso a scopi energetici di tali aree anche ove dismesse o degradate, poiché la sola classificazione dei terreni come agricoli preclude l'accesso alle misure di vantaggio per le iniziative di rispristino, di recupero ambientale e/o di bonifica degli stessi. Anche il GSE ha ribadito nel Regolamento Operativo per l'accesso agli incentivi di cui al decreto ministeriale 4 luglio 2019 che: «il divieto di cui all'articolo 65 del decreto-legge 1/2012, convertito con legge 27/2012, si applica anche agli impianti fisicamente realizzati a terra su discariche e lotti di discarica chiusi e ripristinati, cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento estrattivo, nonché su aree bonificate, qualora a valle del rispristino, del recupero ambientale e/o della bonifica le stesse risultino classificate come agricole»,

impegna il Governo

a valutare, in un'ottica di valorizzazione energetica di aree già compromesse sul piano ambientale, l'opportunità di adottare misure, anche di carattere normativo, che consentano di superare il divieto previsto dal citato articolo 65, primo comma, del decreto-legge n. 1 del 2012, sbloccando così l'accesso agli incentivi statali degli impianti fotovoltaici realizzati sulle aree dismesse/degradate anche nel caso in cui, secondo i vigenti strumenti urbanistici siano solo formalmente classificate come aree agricole.
9/2267/101Eva Lorenzoni, Murelli, Badole, Benvenuto, D'Eramo, Gobbato, Lucchini, Parolo, Raffaelli, Valbusa, Vallotto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica energetica

deposito dei rifiuti

regione agricola