ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01408/021

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 101 del 13/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: ORRICO ANNA LAURA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZONE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 13/12/2018


Stato iter:
13/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 13/12/2018
BITONCI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 13/12/2018

PARERE GOVERNO IL 13/12/2018

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 13/12/2018

CONCLUSO IL 13/12/2018

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01408/021
presentato da
ORRICO Anna Laura
testo di
Giovedì 13 dicembre 2018, seduta n. 101

   La Camera,

   premesso che:

    nella classifica OCSE aggiornata al 2016 l'Italia è al sesto posto nella non invidiabile classifica dei Paesi con la più alta pressione fiscale, con percentuali superiori al 40 per cento sul PIL;

    fa da contrappunto al dato sopra citato quello relativo all'evasione e all'elusione fiscale (circa 108 miliardi all'anno tra tasse e contributi previdenziali), fenomeni fortemente destabilizzanti per l'economia e la giustizia sociale del Paese, che hanno come effetto quello di costringere a recuperare le mancate entrate nelle casse dello Stato, aumentando la pressione fiscale, con una ricaduta paradossalmente punitiva su, coloro che cittadini, professionisti ed imprese onesti, che pagano regolarmente le tasse;

    una politica fiscale più equa verso il contribuente è sicuramente da annoverare tra i volani per la ripresa e lo sviluppo del Paese;

    i regimi fiscali forfettari agevolati rivolti agli operatori economici di ridotte dimensioni, sono un chiaro segnale di favore verso le realtà imprenditoriali piccole e medie;

    si colloca in questa ottica l'estensione dell'imposta sostitutiva unica con aliquota del 15 per cento ai contribuenti che hanno conseguito ricavi, ovvero percepito compensi, nell'anno precedente fino a 65 mila euro, disposta nel disegno di legge di bilancio 2019 approvata in prima lettura dalla Camera;

    la disposizione citata prevede, tuttavia, che non possano avvalersi del nuovo regime forfettario gli esercenti attività d'impresa, arti o professioni che partecipano contemporaneamente a imprese familiari, soggetti che vanno ad aggiungersi a quelli già esclusi dal regime forfettario sulla base della normativa vigente, che partecipano a società di persone, ad associazioni ovvero a società a responsabilità limitata o ad associazioni in partecipazione;

    il mondo delle piccole e micro imprese, così come quello delle startup si alimenta di sistemi come il work for equity e l’equity crowdfunding che consentono a tanti professionisti di investire in società di capitali o di associarsi per avviare una attività di impresa;

    ci sono molti liberi professionisti che decidono di investire quote in società di capitali attraverso il work for equity e l’equity crowdfunding o di avviare una attività di impresa con altri professionisti;

    in Italia fare impresa presenta una serie di barriere all'ingresso dovute alla burocrazia e alla difficoltà di reperire capitali di investimento, gap colmato spesso con l'intervento in fase seed di liberi professionisti che mettono a disposizione i loro risparmi;

    è da rilevare, altresì, che qualora un proprietario di quote volesse alienarle, oltre alla difficoltà a reperire soggetti acquirenti a causa della rigidità del mercato, si troverebbe anche a dover sostenere ingenti spese notarili e tasse;

    il libero professionista titolare di quote di impresa non è necessariamente un imprenditore e, quindi, verrebbe discriminato senza motivo fondato;

    in questo quadro la suddetta previsione di esclusione, secondo i sottoscrittori del presente atto, reca inevitabili effetti negativi: iscrive una seria ipoteca sulla sopravvivenza delle imprese di cui i professionisti sono detentori di quote, disincentiva l'utilizzo di strumenti partecipativi al capitale delle imprese come il work for equity e l’equity crowdfunding per il finanziamento delle startup e delle piccole imprese, scoraggia l'investimento in startup italiane da parte dei liberi professionisti che magari dirotteranno i loro capitali su investimenti in società di Paesi con un regime fiscale più favorevole; disincentiva, infine, la nascita di nuove imprese frutto dell'aggregazione di liberi professionisti,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, eventuali correttivi dell'esclusione dal regime forfettario di tutti i liberi professionisti che hanno quote in società, associazioni, imprese familiari, considerazione anche degli effetti da essa derivanti sopra descritti.
9/1408/21Orrico, Rizzone.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica fiscale

libera professione

lavoro autonomo