ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01408/118

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 101 del 13/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: MIGLIORE GENNARO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/12/2018


Stato iter:
13/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 13/12/2018
Resoconto MIGLIORE GENNARO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto UNGARO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 13/12/2018
BITONCI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/12/2018

NON ACCOLTO IL 13/12/2018

PARERE GOVERNO IL 13/12/2018

RESPINTO IL 13/12/2018

CONCLUSO IL 13/12/2018

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01408/118
presentato da
MIGLIORE Gennaro
testo di
Giovedì 13 dicembre 2018, seduta n. 101

   La Camera,

   premesso che:

    il decreto in esame presenta gravissime criticità che mettono a dura prova la più complessiva tenuta del sistema tributario, minando gli stessi princìpi costituzionali che vi sovraintendono, quale ad esempio il principio stabilito dall'articolo 53 della Costituzione, che rappresenta non solo un criterio di commisurazione del prelievo tributario rispetto al reddito personale, ma anche il presupposto di legittimità dell'imposizione tributaria e che, a sua volta, non può prescindere dal principio di uguaglianza sancito nell'articolo 3 della Costituzione che bandisce qualsivoglia trattamento fiscale differenziato;

    siamo in presenza infatti, di un articolato pieno di sanatorie e condoni che minano la credibilità dell'intero sistema tributario di fronte ai cittadini, rischiando di compromettere gravemente le future entrate fiscali. Si tratta, infatti, di misure di sanatoria in favore di chi non ha adempiuto correttamente alle proprie obbligazioni tributarie, che vengono disposte al fine di favorirli e di fare cassa nell'immediato, a discapito delle future entrate, senza che vi sia anche solo la parvenza di un riordino del sistema fiscale;

    al Senato è stato inoltre introdotta una misura che istituisce dal 1° gennaio 2019 un'imposta sui trasferimenti di denaro effettuati verso Paesi non appartenenti all'Unione europea tramite i cosiddetti money transfer;

    si tratta di una misura che colpisce in maniera discriminatoria le rimesse dei migranti regolari, persone che da anni lavorano, vivono e pagano le tasse in Italia, per non parlare del rischio che, aggiungendo una tassa a un contesto già caratterizzato da alte commissioni, si favorisce il ricorso a canali di trasferimento illegali;

    la nuova normativa, che va a sommarsi ad altre misure discriminatorie nei confronti degli stranieri di dubbia costituzionalità introdotte, ad esempio, dal cosiddetto «Decreto sicurezza», in realtà contrasta anche con la tendenza, a livello internazionale, ad agire per abbattere il costo di tali commissioni: durante il G8 del 2009 a L'Aquila fu stabilito l'obiettivo di portarle al 5 per cento. Lo stesso obiettivo fu ribadito ai G20 di Cannes (2011) e Brisbane (2014). Inoltre, all'interno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è fissato l'impegno di ridurre i costi al 3 per cento entro il 2030,

impegna il Governo

a effettuare, nell'ambito delle sue proprie prerogative, un monitoraggio a tre mesi dall'entrata in vigore del decreto-legge in esame sull'effettivo impatto della nuova normativa sul sistema delle rimesse, nonché di verificarne la compatibilità con le normative europee ed internazionali, in particolare quello sulla libera circolazione dei capitali, nonché di riferirne alle Camere.
9/1408/118Migliore.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esazione delle imposte

imposta sui trasferimenti

trasferimento di capitali