Legislatura: 18Seduta di annuncio: 91 del 27/11/2018
Primo firmatario: BARTOLOZZI GIUSI
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 28/11/2018 Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/11/2018
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 28/11/2018
ACCOLTO IL 28/11/2018
PARERE GOVERNO IL 28/11/2018
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 28/11/2018
CONCLUSO IL 28/11/2018
La Camera,
premesso che:
il provvedimento all'esame dell'Aula, dopo l'esame al Senato, consta di 74 articoli complessivi e appare riconducibili a due principali finalità: da un lato quella di intervenire sulla disciplina della protezione internazionale, dall'altro quella di rafforzare i dispositivi della sicurezza pubblica, con particolare ma non esclusivo riferimento alla minaccia del terrorismo e alla criminalità di tipo mafioso;
l'articolo 36 del provvedimento reca modifiche al codice antimafia in materia di procedure di gestione e destinazione dei beni confiscati;
nello specifico, il comma 3 dell'articolo 36, come modificata dal Senato, riscrive il comma 10 dell'articolo 48 del codice antimafia stabilendo che soltanto il dieci per cento delle somme ricavate dalla vendita dei beni confiscati confluisce in un fondo, istituito presso il Ministero dell'interno, per le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni;
la disposizione appena citata non fa altro che riservare alle popolazioni che hanno subito il giogo mafioso una doppia penalizzazione: la prima della criminalità mafiosa, che si è arricchita con estensioni, racket, sfruttamento a danno di cittadini ed imprese, la seconda dello Stato che, confiscando le ricchezze raccolte dai criminali e poi vendendone i beni sul mercato, non destina le risorse che da tale vendita derivano alle popolazioni vessate;
in tale contesto la Sicilia rappresenta la regione più svantaggiata dal sistema appena descritto poiché nello stesso territorio sono allocati la gran parte dei beni confiscati alla mafia, ma anche delle aziende acquisite al patrimonio erariale i cui proventi non vengono, successivamente, reinvestiti nella medesima area,
impegna il Governo
a valutare la possibilità di adottare ogni iniziativa utile al fine di destinare una parte dei proventi derivanti dalla vendita dei beni confiscati e garantirne l'assegnazione alle istituzioni ed iniziative territoriali ove gli immobili confiscati sono siti per finalità sociali e occupazionali con l'intento di risarcire, per quel che è possibile, intere aree del Paese alle quali la criminalità ha rubato il futuro e bruciato opportunità.
9/1346/25. (Testo modificato nel corso della seduta) Bartolozzi.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):mafia
criminalita' organizzata
sequestro di beni