ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00255

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 03/08/2017
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/01308
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/08/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2017
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2017
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2017
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2017
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2017
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2017
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
03/08/2017
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 03/08/2017

APPROVATO IL 03/08/2017

CONCLUSO IL 03/08/2017

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00255
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Giovedì 3 agosto 2017 in

7-01308 Ciprini: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Perugina di San Sisto (PG).

RISOLUZIONE APPROVATA DALLE COMMISSIONI

  Le Commissioni X e XI,
   premesso che:
    lo stabilimento Perugina Nestlé con sede in località di San Sisto di Perugia è una delle realtà imprenditoriali più significative dell'Umbria per l'occupazione e l'economia del territorio e rappresenta un marchio e un'azienda «storica» della città di Perugia così come le Acciaierie Speciali Terni lo sono per la città di Terni; lo stabilimento della Perugina occupa circa 1.000 dipendenti;
    nello stabilimento di San Sisto a Perugia si producono importanti marchi quali Baci e Nero Perugina esportati in cinquantacinque Paesi;
    dopo una lunga vertenza, il 2 marzo 2016 Nestlé ha ufficializzato il piano industriale di rilancio di Perugina: investimenti per 60 milioni di euro in tre anni con prodotto portante il «Bacio», nessun esubero, nuova struttura manageriale e innovazione delle tecnologie produttive e del modello organizzativo;
    anche la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, all'esito dell'incontro del 2 marzo 2016 con il management di Nestlé presso palazzo Donini della Regione, affermava: «Si è trattato di un incontro molto importante, nel corso del quale abbiamo preso atto delle informazioni che il management di Nestlé ci ha fornito relativamente al piano industriale, con specifico riferimento alle politiche industriali, commerciali e degli investimenti che possano garantire il mantenimento e la valorizzazione dei livelli occupazionali per lo stabilimento di San Sisto a Perugia» (http://www.regione.umbria.it/);
    con il verbale di accordo del 7 aprile 2016 concluso presso la sede di Confindustria Umbria tra Nestlé Italiana spa e la rappresentanza sindacale unitaria del sito di Perugia assistita dalle segreterie provinciali FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL veniva definito un piano di sviluppo del business dolciari volto a valorizzare le attività e le competenze «core» del cioccolato «Perugina», nonché a fare di «Baci Perugina» un «global brand» – prodotto esclusivamente nella fabbrica di S. Sisto – simbolo del «Made in Italy» e dell'eccellenza italiana nel mondo, valorizzando il più possibile il legame con il territorio, con la previsione di un «robusto piano pluriennale di investimenti commerciali di 45 milioni di euro focalizzati a perseguire precisi obiettivi di crescita nelle produzioni a base cioccolato, sia sul mercato interno, sia soprattutto sui mercati esteri, che possono offrire interessanti opportunità di progressiva destagionalizzazione delle produzioni»;
    con il piano industriale delineato, l'azienda, inoltre, proponeva «S. Sisto come centro di produzione di riferimento per la fornitura di biscotti per gelato alle consociate della zona EMENA, comprese eventuali articolazioni in «joint venture» – confidando sulla capacità di esprimere un costo competitivo derivante dal pieno utilizzo della capacità produttiva installata e dalla piena espressione delle competenze professionali disponibili – al fine di intensificare, nell'immediato, un'attività fortemente contro stagionale rispetto alle produzioni a base cioccolato» con investimenti tecnici per complessivi 15 milioni di euro per rafforzare la vocazione strategica di S. Sisto, polo produttivo di eccellenza del cioccolato, e consolidarne la posizione competitiva all'interno dell'apparato industriale della zona Emena del gruppo Nestlé;
    contestualmente, l'azienda prevedeva per il periodo tra gennaio 2017 e giugno 2018 una richiesta di trattamento straordinario di integrazione salariale, ai sensi dell'articolo 21 e seguenti del decreto legislativo n. 148 del 2015 per riorganizzazione aziendale con la previsione di una serie di misure di riconversione e ricollocazione professionale interno ed esterno del personale;
    il 24 febbraio 2017 sono stati resi noti i primi dati sul buon andamento del «Bacio» e delle tavolette, sia sul mercato interno che sull’export. «Purtroppo – si legge nella nota – sull’export l'aumento del 44 per cento non si traduce in volumi importanti, tali da assicurare un conseguente aumento produttivo». In Usa, Canada, Brasile, Cina ed Australia la crescita del Bacio è a doppia cifra. In Canada e Cina l'aumento è del 60 per cento;
    nel piano industriale si prevedeva anche la produzione dei coni gelato per sopperire alla stagionalità del cioccolato e Nestlé ha ufficializzato il contratto di fornitura alla Froneri dei biscotti per il Maxibon della durata di tre anni, con un quantitativo iniziale di circa 930 tonnellate;
    sebbene la rappresentanza sindacale unitaria abbia dato un giudizio positivo sull'andamento del piano, il 6 aprile 2017 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha approvato il programma di riorganizzazione aziendale autorizzando la corresponsione – per il periodo dal 16 gennaio 2017 al 15 luglio 2018 – del trattamento di Cassa integrazione guadagni straordinari in favore di 819 lavoratori impiegati presso lo stabilimento di San Sisto;
    anche per la rappresentanza sindacale unitaria la firma della Cassa integrazione guadagni speciali «non è altro che il proseguo del percorso avviato nella scorsa primavera quando fu siglato l'accordo che prevede un investimento totale sulla fabbrica perugina di 60 milioni di euro». In quella sede fu definito il percorso per il biennio 2017-2018, che «prevede da un lato degli investimenti, al fine di rendere lo stabilimento sempre più performante e supportare i marchi Perugina nel mondo, dall'altro, la richiesta della cassa integrazione come strumento per la gestione della forza lavoro in questo biennio di attuazione del Piano» (in www.rassegna.it dell'11 gennaio 2017);
    tuttavia, il 9 maggio 2017, presso Confindustria Umbria, la società ha comunicato l'intenzione di ridurre, al termine del periodo Cassa integrazione guadagni straordinari, l'organico di circa 340 unità, non essendo in grado di riassorbire tutte le unità lavorative, nonostante i dati positivi relativi al settore cioccolato registrati dalla multinazionale;
    già sono pervenute le lettere ai dipendenti con le quali si dice che il processo di riorganizzazione «coinvolge direttamente anche le attività da Lei svolte nello stabilimento» e li si invita a partecipare a obbligatori percorsi di riqualificazione o ricollocamento;
    immediata è stata la reazione dei sindacati che chiedono «di mantenere la discussione nei confini dell'accordo sottoscritto ad aprile 2016, senza aperture su argomenti estranei, soprattutto in quanto tesi ad un riassetto strutturale che ci pare assolutamente evitabile»; nella nota si annuncia anche il possibile stato di agitazione, con azioni da intraprendere in vista della futura campagna produttiva, con la convocazione di un tavolo ministeriale;
    nell'ambito degli accordi intercorsi tra azienda e sindacati, la società si è impegnata a effettuare adeguati investimenti a sostegno del piano di riorganizzazione. In particolare, per il sito di Perugia, la società si è impegnata a realizzare un articolato programma di investimenti tecnologici e commerciali per oltre 60 milioni di euro, al fine di valorizzare le attività e le competenze «core» di «Perugina», nonché a fare di Baci Perugina un «global brand» simbolo del «Made in Italy» e dell'eccellenza italiana nel mondo, prodotti esclusivamente nella fabbrica di S. Sisto;
    si assiste invece, a parere dei firmatari del presente atto, ad un progressivo ridimensionamento dell'attività produttiva e delle linee di produzione presso lo stabilimento di San Sisto: nello stabilimento vengono progressivamente abbandonate le produzioni di dragées (Tenerelli, Flipper e altro) e di prodotti storici come il torrone e la caramella Cinzia; nel 2015 Nestlé vende tutta la linea gelati al colosso R&R e nel 2016 viene ceduto tutto il comparto caramelle (compresa la storica Rossana) a Diva; nel corso dello stesso anno la stessa sorte hanno avuto anche il comparto Ore liete (venduto a Tedesco) e tutto il comparto delle Strenne, ovvero la linea di prestigio dei regali aziendali;
    l'accordo dell'aprile 2016, invece, avrebbe dovuto evitare un ulteriore ridimensionamento dell'attività produttiva e occupazionale dello stabilimento di San Sisto e rilanciarne la produzione ed essere uno strumento alternativo ad eventuali esuberi;
    è evidente che il progressivo ridimensionamento dell'attività dello stabilimento e i conseguenti esuberi (ben 340) comporterebbero pesanti ricadute economiche e sociali sia per il numero dei lavoratori coinvolti sia per il contesto specifico del territorio umbro-perugino già marcatamente colpito dalla crisi industriale in atto,

impegnano il Governo:

   1) in considerazione della grave rilevanza sociale della vicenda legata allo stabilimento di San Sisto, ad adoperarsi, nell'ambito del tavolo istituzionale istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico – con la partecipazione dei rappresentanti della Nestlé, delle organizzazioni sindacali, della regione Umbria e delle istituzioni locali interessate – per la definizione di tutte le misure possibili volte a garantire la tutela dell'occupazione dei lavoratori;
   2) ad assumere ogni iniziativa di competenza volta a far sì che l'azienda attui una strategia di sviluppo ed implementazione delle produzioni, mediante il pieno rispetto del piano industriale presentato nel 2016 e la tutela dei livelli occupazionali, favorendo la centralità produttiva dello stabilimento perugino;
   3) ad assumere tutte le iniziative di competenza, in collaborazione con la regione Umbria e gli enti locali interessati, volte alla valorizzazione delle esistenti infrastrutture di collegamento con il sito produttivo di San Sisto;
   4) a monitorare, nel corso del prosieguo del tavolo istituzionale insediato presso il Ministero dello sviluppo economico, l'attuazione del piano industriale dell'azienda, verificando che lo stesso determini il rafforzamento dello stabilimento di San Sisto come sito strategico e consenta la tutela degli assetti occupazionali.
(8-00255) «Ciprini, Vallascas, Gallinella, Cominardi, Dall'Osso, Chimienti, Lombardi, Tripiedi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

conservazione del posto di lavoro

cassa integrazione