ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00014

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 26/09/2013
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00090
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPEZZONE DANIELE IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/09/2013
COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 26/09/2013
SANNA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 26/09/2013
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2013
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2013
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2013
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2013
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2013
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2013
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2013
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/09/2013
RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/09/2013
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
LATRONICO COSIMO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/09/2013
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/09/2013
BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
CARRESCIA PIERGIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
DECARO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
MARRONI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
MAZZOLI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 26/09/2013
ALLI PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/09/2013
BIANCHI DORINA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/09/2013
CASTIELLO GIUSEPPINA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/09/2013
DISTASO ANTONIO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/09/2013
PILI MAURO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/09/2013
VELLA PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/09/2013
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 26/09/2013
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 26/09/2013
CAUSIN ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 26/09/2013
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 26/09/2013
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/09/2013
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
26/09/2013
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 26/09/2013

APPROVATO IL 26/09/2013

CONCLUSO IL 26/09/2013

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00014
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Giovedì 26 settembre 2013 in

Risoluzione 7-00090 Realacci e Capezzone: Misure in materia di agevolazioni tributarie per la riqualificazione energetica e il consolidamento antisismico degli edifici.

TESTO APPROVATO DELLA RISOLUZIONE

  Le Commissioni VI e VIII,
   premesso che:
    gli investimenti in edilizia di qualità, in risparmio energetico, in fonti rinnovabili, in innovazione e ricerca e, più in generale, in interventi di green economy, sono un importante volano per la ripresa dell'economia italiana dalla grave e prolungata crisi economica in atto, perché consentono di coniugare l'obiettivo di maggiore competitività e di modernizzazione del Paese con un modello di sviluppo sostenibile per l'ambiente e la società, vicino alle esigenze delle persone, delle comunità e dei territori;
    l'Italia ha siglato accordi internazionali, come il protocollo di Kyoto, e accordi con l'Unione europea nell'ambito del cosiddetto pacchetto «20-20-20», vincolanti per l'avvio di una transizione verso una economia a basso contenuto di carbonio, attraverso un approccio che preveda politiche coordinate per la lotta ai cambiamenti climatici; in tale contesto il contenimento delle emissioni di anidride carbonica per ridurre il rischio di mutamenti climatici è uno degli impegni più importanti e vincolanti per l'Italia;
    la stessa Unione europea prevede che, entro la primavera del 2014, tutti i Paesi membri debbano presentare iniziative volte a ridurre i consumi energetici negli edifici esistenti, mentre è stato fissato entro il periodo 2019-2021 il termine ultimo per l'adozione di standard costruttivi per i nuovi edifici pubblici e privati, che garantiscano quasi l'azzeramento di tali consumi;
    a partire dal 2007, nel nostro Paese il perseguimento dell'obiettivo dell'efficientamento del patrimonio edilizio nazionale è stato attuato anche mediante un sistema di incentivi fiscali efficaci e semplici per il cittadino: tra questi, particolare rilievo hanno avuto le agevolazioni fiscali del 55 per cento, oggi del 65 per cento, per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, le quali hanno riscosso un enorme successo; secondo un'indagine del Cresme-ENEA, infatti, già un anno fa il volume complessivo di interventi connessi a tale strumento è stato pari a 1.400.000, per un totale di 17 miliardi di euro di investimento complessivi, ed ha interessato soprattutto piccole e medie imprese nell'edilizia e nell'indotto; da rilevare il forte impatto occupazionale derivante dalla misura del 55 per cento, che negli scorsi anni ha contribuito ad attivare ogni anno oltre 50.000 posti di lavoro nei settori coinvolti, soprattutto piccole e medie imprese nell'edilizia e nell'indotto, dalle fonti rinnovabili alla domotica, dagli infissi ai materiali avanzati: si sono così favorite un'importante innovazione e una spinta di tutto il comparto delle costruzioni verso la qualità, al tempo stesso mitigando, quantomeno, gli effetti di una pesantissima crisi che ha portato dall'inizio della crisi alla perdita di oltre 500.000 posti di lavoro nel settore dell'edilizia;
    allo stesso modo, gli investimenti per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio rispetto al rischio sismico costituiscono ormai una priorità ineludibile per colmare gli inaccettabili ritardi accumulatisi nel corso degli ultimi decenni e per prevenire i drammatici effetti, sia in termini di perdita di vite umane sia di costi, per gli interventi di emergenza e di ricostruzione delle zone colpite dai terremoti: infatti, solo per dare un'idea della gravità della situazione, le aree a elevato rischio sismico sono circa il 44 per cento della superficie nazionale e interessano circa il 40 per cento della popolazione italiana; negli ultimi 30 anni oltre 50 terremoti hanno avuto una magnitudo superiore a 5,0 e i danni provocati dai ricorrenti terremoti sono stati ingentissimi – sia in termini di vittime registrate sia in termini economici – anche e soprattutto perché ricadono su un patrimonio edilizio «fragile» e altamente vulnerabile (soltanto per i sette maggiori terremoti degli ultimi decenni – Belice 1968, Friuli 1976, Irpinia 1980, Marche e Umbria 1997, Molise e Puglia 2002, Abruzzo 2009, Emilia Romagna 2012 – sono stati spesi oltre 110 miliardi di euro);
    la Camera e, in particolare la Commissione Ambiente, sia nella XV sia nella XVI legislatura, si è occupata del tema attraverso pareri e atti di indirizzo, tutti approvati pressoché all'unanimità, con i quali si impegnava il Governo a stabilizzare l'agevolazione fiscale del 55 per cento, oggi 65 per cento, (cosiddetto ecobonus), e a renderla applicabile a maggiori tipologie di intervento; in particolare, nella seduta del 18 gennaio 2012, durante la XVI Legislatura, il Governo ha accolto, ed è stata conseguentemente approvata dalla Commissione, una risoluzione che impegnava l'Esecutivo alla stabilizzazione della citata agevolazione fiscale del 55 per cento per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e alla loro estensione agli interventi di consolidamento antisismico; da ultimo, il 15 maggio 2013, quale primo atto della presente Legislatura, la Commissione Ambiente ha approvato, ancora una volta all'unanimità, una risoluzione che impegna il Governo a dare stabilità alla predetta misura e a prevedere la sua estensione agli interventi per il consolidamento antisismico degli edifici;
    l'articolo 14 del decreto-legge n. 63 del 2013, nel testo originario emanato dal Governo, prevedeva (limitatamente alle spese documentate relative ad interventi di riqualificazione energetica di edifici sostenute dalla data di entrata in vigore del decreto-legge fino al 31 dicembre 2013), l'innalzamento della agevolazione fiscale in questione dal 55 al 65 per cento, stabilendo altresì, con riferimento agli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali, che l'agevolazione fiscale del 65 per cento si applichi alle spese sostenute dall'entrata in vigore del provvedimento sino al 30 giugno 2014;
    durante l'esame presso la Camera dei deputati del predetto provvedimento, a seguito dell'approvazione di un emendamento fortemente sostenuto da una larga maggioranza di deputati della Commissione Ambiente, il suddetto articolo 14 è stato modificato, includendo nella previsione dell'agevolazione fiscale del 65 per cento per gli interventi effettuati fino al 31 dicembre 2013 anche gli interventi di consolidamento antisismico degli edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003;
    in definitiva, come ormai confermato dalle varie indagini al riguardo, in primo luogo quella citata del Cresme-Enea, l'agevolazione fiscale del 55 per cento, oggi del 65 per cento, si è dimostrata essere, di gran lunga, fra le misure anticicliche più efficaci attivate negli ultimi anni, con effetti decisamente positivi sul bilancio del nostro Paese;
    d'altra parte, nella stessa «Relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra» allegata al documento di economia e finanza 2013 (DEF) «l'incentivazione del risparmio energetico negli edifici esistenti attraverso la detrazione fiscale del 55 per cento» è indicata tra gli interventi ritenuti fondamentali «al fine di porre il Paese su un giusto percorso emissivo rispetto agli obiettivi annuali di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il periodo 2013-2020»;
    nel contesto giuridico nazionale, dunque, l'agevolazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici rappresenta una delle misure più importanti di green economy, attuata con rilevanti e significativi risultati anche per quel che riguarda i risparmi nella emissione di CO2, oltre al contenimento delle spese delle famiglie per la bolletta energetica, se è vero, come è ormai confermato, che la differenza, in termini di risparmio energetico medio, tra una casa costruita con materiali innovativi secondo criteri di efficienza energetica e una casa costruita con tecniche vetuste e materiali di scarsa qualità, ammonta a circa 1.500 euro all'anno;
    allo stesso modo, l'estensione dell'agevolazione fiscale del 65 per cento agli interventi per il consolidamento antisismico degli edifici, sia pure attualmente per i soli edifici ricadenti nelle aree del territorio nazionale classificate come zone sismiche di grado 1 e 2, deve essere vista come un primo passo nell'indispensabile direzione della messa in campo di politiche complessive, efficaci e durature, di prevenzione e messa sicurezza del patrimonio edilizio nazionale, capaci di garantire insieme una maggiore tutela della vita e dell'incolumità fisica dei cittadini e una progressiva riduzione degli enormi costi degli interventi emergenziali legati al periodico verificarsi di queste tragiche calamità naturali;
    in questo quadro, tuttavia, dal 1o gennaio 2014 l'agevolazione fiscale del 65 per cento (ecobonus) sarà ricondotta al 36 per cento, vale a dire alla misura originariamente prevista per le sole spese di ristrutturazioni edilizie che, dal 2012, è stata resa strutturale e definitiva con l'inserimento nel testo unico delle imposte dirette; finora, inoltre, l'ecobonus ha riguardato solo il patrimonio edilizio privato: occorrerebbe, pertanto, trovare soluzioni nuove per ampliare la platea dei soggetti fruitori di tale misura agevolativa, da un lato estendendo l'ecobonus agli interventi di riqualificazione energetica degli interi edifici e agli interventi di consolidamento antisismico degli edifici situati in aree ad alta pericolosità sismica che, tuttavia, per ragioni di tipo amministrativo, non rientrano ancora nelle citate zone sismiche 1 e 2, dall'altro, estendendo tale misura agli interventi per il consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali (il Cresme ha stimato che l'estensione della platea dei beneficiari ai beni immobili strumentali potrebbe produrre, da sola, un incremento del 40-50 per cento degli investimenti) e agli edifici pubblici, dal momento che sono soprattutto gli edifici pubblici a registrare un insufficiente standard di sicurezza e di qualità: oltre la metà delle scuole italiane, ad esempio, è stata costruita prima dell'entrata in vigore, nel 1974, della normativa antisismica;
    del resto, la migliore dimostrazione della bontà e della necessità di stabilizzare e ampliare l'ambito di applicazione dell'agevolazione fiscale per gli interventi di consolidamento antisismico degli edifici (oltre che del fatto che la qualità dell'ambiente nel quale le persone e le famiglie vivono è fortemente influenzata dalle condizioni strutturali e funzionali degli edifici), è venuta dai recenti terremoti in Garfagnana e Lunigiana e nelle Marche che, a fronte di scosse di alta intensità, non hanno prodotto alcuna vittima, soprattutto grazie al fatto che in quelle zone esiste un patrimonio edilizio ben costruito e rispondente alle vigenti norme antisismiche;
    in più occasioni, anche in occasione di audizioni parlamentari, sia il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi, sia il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, si sono impegnati per la stabilizzazione dell'agevolazione del 65 per cento;
    infine, nella seduta della Camera del 30 luglio 2013, in sede di conversione del decreto-legge n. 63 del 2013, il Governo si è impegnato, esprimendosi favorevolmente sull'ordine del giorno n. 9/1310-A/19, a «presentare, all'immediata ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva, iniziative volte a dare stabilità all'ecobonus» oltre che ad ampliarne l'ambito di applicazione;
    ad oggi la pubblicità sulla normativa e sugli effetti economici e ambientali del provvedimento temporaneo è stata frammentaria e parziale; una pubblicità diffusa, chiara e puntuale potrebbe ampliare il numero degli interventi e gli effetti della normativa,

impegna il Governo:

   a rafforzare le politiche ambientali e di sostegno dell'edilizia di qualità, anche nell'ottica del perseguimento di quello sviluppo sostenibile, sostenuto a livello globale e su cui l'Italia ha assunto impegni precisi, da ultimo, nella recente Conferenza dell'ONU «Rio+20», assumendo iniziative urgenti dirette alla messa in sicurezza e alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio nazionale, privato e pubblico, anche attraverso il rafforzamento della certificazione energetica, in particolare prevedendo nel disegno di legge di stabilità per il 2014, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli obiettivi di riduzione della pressione fiscale, nonché nel quadro complessivo delle necessarie azioni per favorire la crescita economica, specifiche norme dirette a:
    a) dare stabilità all'ecobonus, vale a dire all'agevolazione fiscale del 65 per cento prevista dall'articolo 14 del decreto-legge n. 63 del 2013;
    b) inserire l'ecobonus all'interno del complessivo quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali, avendo cura di garantire, in ogni caso, un effettivo vantaggio agli interventi volti alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, tenendo fermo a tal fine l'attuale parametro normativo che prevede una differenza di 15 punti percentuali fra la predetta agevolazione fiscale (ecobonus) e quella riconosciuta per gli ordinari interventi di ristrutturazione edilizia;
    c) ampliare i soggetti fruitori dell'ecobonus, includendo nell'elenco degli interventi per i quali è possibile godere di tale agevolazione fiscale:
     1) gli interventi relativi alla riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica;
     2) gli interventi relativi alla riqualificazione energetica di edifici interi;
     3) gli interventi di consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree a rischio sismico che non rientrano nelle zone 1 e 2 di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003;
     4) gli interventi di consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali, ivi comprese le strutture alberghiere e ricettive in generale;
    d) pubblicizzare in maniera diffusa su tutti i media la normativa in merito all'Ecobonus;
   a valutare l'opportunità di individuare le forme attraverso le quali ricomprendere fra i beneficiari delle agevolazioni fiscali in questione anche i lavoratori italiani transfrontalieri.
(8-00014) «Realacci, Capezzone, Cominelli, Pastorelli, Giovanna Sanna, Gadda, Matarrese, Manfredi, Tino Iannuzzi, Benamati, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Tofalo, Zolezzi, Braga, Mariani, Zan, Ragosta, Borghi, Arlotti, Latronico, Paglia, Mariastella Bianchi, Bratti, Carrescia, Dallai, Decaro, Ginoble, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Zardini, Alli, Dorina Bianchi, Castiello, Distaso, Pili, Vella, Taglialatela, Grimoldi, Causin, D'Agostino, Pellegrino, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

protezione dell'ambiente

politica ambientale

fiscalita'

detrazione fiscale

sisma

industria edile

inquinamento industriale