ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00878

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 542 del 22/12/2015
Abbinamenti
Atto 7/00792 abbinato in data 13/01/2016
Atto 7/00864 abbinato in data 13/01/2016
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00167
Firmatari
Primo firmatario: NICCHI MARISA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GREGORI MONICA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/12/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/01/2016
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
21/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/01/2016
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO
NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 19/01/2016
DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/01/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/01/2016
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE
MARAZZITI MARIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 21/01/2016
DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/01/2016

DISCUSSIONE IL 13/01/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/01/2016

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/01/2016

DISCUSSIONE IL 19/01/2016

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 19/01/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/01/2016

DISCUSSIONE IL 21/01/2016

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 21/01/2016

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 21/01/2016

PARERE GOVERNO IL 21/01/2016

VOTATO PER PARTI IL 21/01/2016

IN PARTE APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 21/01/2016

CONCLUSO IL 21/01/2016

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00878
presentato da
NICCHI Marisa
testo presentato
Martedì 22 dicembre 2015
modificato
Giovedì 14 gennaio 2016, seduta n. 547

   La XII Commissione,
   premesso che:
    il nostro Paese registra un costante calo delle coperture per le malattie infettive più gravi. Le coperture sono scese al di sotto del 95 per cento per malattie come poliomielite, difterite, tetano, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B. Sono sotto l'86 per cento le coperture contro il morbillo, la parotite e la rosolia. Ricordiamo al riguardo, che l'obiettivo dell'OMS è di eliminare il morbillo in Europa entro il 2015;
    altrettanto in calo è il numero dei bambini vaccinati. Secondo i recenti dati presentati a Roma dalla Società italiana di pediatria, sono 147.456 quelli non sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, cioè non immunizzati con un ciclo completo di esavalente (il vaccino che comprende polio, difterite, epatite B, tetano, pertosse, Hemophilus influenzae);
    la scelta di non vaccinare i propri bambini da parte dei genitori non implica solo un possibile rischio per loro, ma possono avere conseguenze sulla salute degli altri. Esistono diversi bambini ed adulti (immunodepressi, donne gravide non vaccinate in passato, sottoposti a chemioterapia, non rispondenti alle vaccinazioni, affetti da malattie particolari) che non possono vaccinarsi e sono a rischio di ammalarsi per epidemia scatenata dal basso livello di vaccinazione. La libertà di scelta individuale dunque si integra e completa con la nozione di immunità di gruppo, sia in senso di difesa che in senso di pericolo;
    in Italia, la legge prevede attualmente 4 vaccinazioni pediatriche obbligatorie (antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica e antiepatitica B). Sono però almeno altri cinque i vaccini considerati necessari dal ministero della Salute e inseriti nel calendario vaccinale, due dei quali (haemophilus b e pertosse) vengono iniettati insieme ai quattro obbligatori, nel cosiddetto esavalente, praticato comunemente, e quindi ben oltre gli obblighi di legge;
    proprio l'esavalente viene iniettato in una sola seduta, mentre risulta difficile il reperimento dei singoli vaccini;
    si ricorda che la quasi totalità dei Paesi dell'Europa Occidentale non obbliga ad alcuna vaccinazione, ma si limita a delle raccomandazioni: dei 29 Paesi dell'Unione europea (i 27 dell'Unione europea più Norvegia e Islanda), 17 non hanno alcuna vaccinazione obbligatoria (quasi tutti i Paesi dell'Europa Occidentale più Estonia e Lituania); tra i Paesi dell'Europa Occidentale, hanno vaccinazioni obbligatorie solo Italia e Grecia (con 4 vaccini) e Francia (con 3 vaccini); per questo i vaccini introdotti negli ultimi anni sono raccomandati e non obbligatori. La regione Veneto è andata in questa direzione abbandonando l'obbligo di legge anche per i vecchi 4 obbligatori. Si abbandona la vecchia idea della coercizione nell'ottica della condivisione degli obiettivi con la famiglia. Tutto ciò non rende quegli obiettivi meno importanti (si pensi solo alla scomparsa delle malformazioni da rosolia congenita ottenibile ed ottenuta con la vaccinazione antirosolia tra bambini e bambine);
    oltre alle vaccinazioni in età pediatrica, la legislazione italiana prevede alcune altre vaccinazioni obbligatorie per determinate categorie di persone adulte e di lavoratori. Le vaccinazioni antimeningococcica, antitifica, antidiftotetanica, antimorbillo-parotite-rosolia sono obbligatorie per tutte le reclute all'atto dell'arruolamento; oppure la vaccinazione antitubercolare obbligatoria soltanto per il personale sanitario e altro;
    la Conferenza delle regioni nella seduta del 5 novembre 2015 ha approvato il piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016-2018 con la richiesta di attivare un tavolo di monitoraggio che valuti gli effetti del decremento delle vaccinazioni e formulare le proposte più adatte. L'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni è stata rinviata per dare modo al tavolo di insediarsi e iniziare i lavori. Il Piano, è comunque al vaglio del Ministero dell'economia e delle finanze per le verifiche di compatibilità economica. Detto piano, con tutti i nuovi vaccini previsti avrebbe un onere di circa 600 milioni di euro;
    il nuovo piano vaccinale 2016-2018, prevede l'introduzione di numerosi, e nuovi vaccini. Sotto questo aspetto, si segnala come lo stesso responsabile del dipartimento di salute pubblica del Mario Negri, Maurizio Bonati, ha sottolineato la poco chiara strategia del Governo circa l'immissione nel piano di tutti questi nuovi vaccini gratuiti. La varicella, il meningococco B responsabile di alcune meningiti, il rotavirus che nei casi più gravi può provocare ricoveri per gastroenterite, il papillomavirus introdotto di recente (con scarso successo) tra le adolescenti che ora viene esteso ai maschi e altro;
    sullo stesso vaccino anti meningococco B, lo stesso Istituto superiore di sanità di aveva sollevato qualche perplessità, circa l'efficacia clinica. E lo stesso studio dell'università di Milano e della Bocconi, pubblicato sulla rivista Plos One, indica come «probabilmente negativa dal punto di vista dei costi-benefici» la scelta di estendere detta vaccinazione anzi meningococco B a tutti i neonati;
    gli interessi economici delle case farmaceutiche sono evidenti. Ancora più evidenti devono però essere i motivi e i presupposti scientifici e sanitari a supporto di una ulteriore immissione di nuovi vaccini;
    proprio riguardo alla prevista introduzioni di ulteriori nuovi vaccini, un articolo pubblicato su «La Repubblica» del 10 dicembre 2015, riporta il commento di Vittorio De Micheli, epidemiologo esperto di vaccini della Cochrane Collaboration, che ha dichiarato come «se qualche volta le autorità sanitarie rispondessero di no a quel che l'industria propone, ci guadagnerebbero in credibilità»;
    è comunque estremamente importante, nell'ambito delle scelte vaccinali, e con particolare riferimento a quelle pediatriche, garantire che il medico, attraverso un'accurata e obbligatoria anamnesi verifichi lo stato e le condizioni sanitarie di ciascun soggetto ricevente, come da legge e da buone pratiche già consolidate;
    in questo senso è quindi indispensabile garantire il rapporto di fiducia medico/paziente e medico/genitore, e questo deve passare anche attraverso una corretta informazione sui vaccini, la loro efficacia e le loro controindicazioni. Il consenso informato deve sempre più, anche in questo ambito, rappresentare un momento centrale e ineludibile che deve precedere il trattamento vaccinale;
    va peraltro evidenziato come, se attualmente è ancora il pediatra di famiglia a essere maggiormente interpellato dai genitori sulle scelte vaccinali rispetto al proprio foglio, e a farsi quindi carico per primo di un compito informativo, è anche vero che sono sempre più in aumento le informazioni «fai da te» che si possono ottenere sui siti internet. E non è sempre detto che siano informazioni attendibili e di buona qualità. Insomma, il web sta diventando sempre di più una delle fonti utilizzate per le decisioni che una persona deve prendere rispetto a questo aspetta scelta così importante;
    la materia concernente le vaccinazioni e la valutazione collegata dei rischi/benefici è infatti estremamente complessa, e chiama in causa una quantità di variabili sanitarie e non solo, che impongono un'informazione completa proprio per scongiurare speculazioni o atteggiamenti superficiali;
    in questo ambito va inoltre implementata e pienamente attuata la pratica della segnalazione da parte del medico e del cittadino, delle sospette reazioni avverse a farmaci, anche se non gravi. Le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse costituiscono infatti un'importante fonte di informazioni per le attività di farmacovigilanza, inclusi i vaccini;
    da qui l'importanza e la necessità di una maggiore formazione dei medici interessati, e di campagne di informazione da parte delle istituzioni, che prevedano un utilizzo sempre maggiore del web e delle nuove forme di comunicazione, e che dovranno vedere coinvolti per primi i siti istituzionali dei Ministeri interessati, delle regioni, degli assessorati, e altro;
    va inoltre evidenziato un altro punto essenziale, direttamente connesso con la salute del personale militare, e riguardante l'uso indiscriminato delle pratiche di vaccinazione. Elemento che è stato preso in considerazione dalle passate Commissioni d'inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, ma evidentemente non è stato adeguatamente approfondito, né si è provveduto con interventi normativi volti a migliorare una situazione di violazione di diritti;
    sono stati infatti riscontrati, e documentati, numerosi casi di vaccinazioni ripetute in lassi di tempo brevissimo, senza alcun rispetto delle precauzioni indicate dalle stesse case farmaceutiche e senza, addirittura, la preventiva e indispensabile anamnesi del paziente. Come se la normativa nazionale sulla salute procedesse su un binario parallelo rispetto a quella applicata dagli stati militari,

impegna il Governo:

   a escludere qualsiasi iniziativa volta a impedire l'ingresso nelle scuole dell'obbligo ai bambini non vaccinati;
   a valutare con estrema attenzione, e prevedere un coinvolgimento di tutti i servizi e soggetti interessati, riguardo ai casi di ingresso nelle scuole materne e d'infanzia di bambini non vaccinati;
   ad adoperarsi per una omogeneizzazione dei calendari vaccinali di tutta Italia;
   a prevedere un confronto con la comunità medica e scientifica, prima dell'approvazione definitiva del nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale, al fine di verificare l'effettiva congruità del piano e il rapporto tra costi economici e risparmi attesi, anche alla luce dei nuovi vaccini previsti;
   a garantire, anche attraverso la formazione diretta in ECM (educazione continua in medicina), un costante aggiornamento professionale dei pediatri di libera scelta e medici di medicina generale attraverso la conoscenza di studi scientifici e statistici sui costi/benefici sanitari legati alla pratica vaccinale su cui si basano le scelte delle commissioni vaccini;
   ad assumere iniziative per ribadire che l'operatore, come da legge e buone pratiche, debba ottenere il consenso informato del paziente o genitore, prevedendo conseguentemente che il medesimo medico, prima della somministrazione del vaccino, come da legge e buone pratiche, sia tenuto a fornire una corretta informazione sui vaccini, la loro efficacia e le loro controindicazioni, ma anche dei rischi della non vaccinazione, e le sue possibili conseguenze, nonché ad approfondire le condizioni sanitarie di ciascun soggetto ricevente e dei suoi familiari, al fine di adeguare e personalizzare l'eventuale trattamento medico, e ridurre conseguentemente il più possibile il rapporto rischio/beneficio;
   a prevedere che il medico sia tenuto ad informare il paziente/genitore, circa l'esistenza della legge n. 210 del 1992 in materia di indennizzi a favore dei soggetti danneggiati da complicanze causate da vaccinazioni obbligatorie;
   ad assumere iniziative per garantire l'obbligo della segnalazione da parte del medico, delle sospette reazioni avverse, anche se non gravi, a farmaci, compresi i vaccini;
   ad assumere iniziative per garantire, accanto ai vaccini pediatrici multipli, l'effettiva commercializzazione dei medesimi vaccini singoli;
   ad assumere iniziative per garantire l'obbligo della segnalazione da parte dei medici delle malattie prevenibili, dei loro effetti collaterali, dei ricoveri, sia attraverso studi specifici sia attraverso l'adozione delle migliori ed economiche tecniche disponibili (si veda l'adozione della polimerase chain reaction in Toscana per la diagnosi eziologica di meningite e sepsi);
    a prevedere efficaci iniziative, anche normative, volte a garantire l'assenza di anche potenziali conflitti di interesse tra i soggetti coinvolti ai fini dell'autorizzazione dell'immissione in commercio di vaccini e le aziende farmaceutiche;
   ad assumere iniziative per prevedere idonee forme di pubblicità e di corretta informazione, volte a garantire ai cittadini un'obiettiva conoscenza delle pratiche vaccinali, i vantaggi sanitari, i rischi della malattie evitabili, le eventuali controindicazioni e il rapporto rischio/beneficio delle vaccinazioni, anche attraverso l'utilizzo dei siti istituzionali dei Ministeri interessati e degli enti territoriali;
   ad adottare le opportune iniziative, anche alla luce delle conclusioni a cui giungeranno i lavori della Commissione d'inchiesta, recentemente insediatasi relativamente alla salute del personale militare, con riferimento all'uso delle pratiche di vaccinazione, di cui in premessa.
(7-00878) «Nicchi, Gregori, Duranti, Zaccagnini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vaccino

malattia

vaccinazione