ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00040

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 34 del 17/06/2013
Abbinamenti
Atto 7/00032 abbinato in data 20/11/2013
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00048
Firmatari
Primo firmatario: ANTEZZA MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
FERRARI ALAN PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
01/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/11/2013
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 20/11/2013
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/11/2013
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/03/2014
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 26/03/2014
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/03/2014
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
ILLUSTRAZIONE 01/04/2014
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/04/2014
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 01/04/2014
ZACCAGNINI ADRIANO MISTO
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 01/04/2014
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/11/2013

DISCUSSIONE IL 20/11/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/11/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/11/2013

DISCUSSIONE IL 26/03/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/03/2014

DISCUSSIONE IL 01/04/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 01/04/2014

ACCOLTO IL 01/04/2014

PARERE GOVERNO IL 01/04/2014

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 01/04/2014

CONCLUSO IL 01/04/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00040
presentato da
ANTEZZA Maria
testo di
Lunedì 17 giugno 2013, seduta n. 34

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    nonostante il consumo di carne di coniglio sia in costante aumento, da diversi anni la filiera cunicola italiana attraversa una fase di grave crisi. L'Italia, dopo la Cina, rappresenta la seconda realtà mondiale nella coniglicoltura ed è leader europeo con il 54 per cento della produzione comunitaria, seguita dalla Francia e dalla Spagna. Il settore, oltre ad assumere una posizione di primo piano in ambito comunitario, è il quarto comparto della zootecnia nazionale, dopo quello dei suini, bovini e polli; tuttavia la filiera cunicola è completamente trascurata;
    la crisi fino ad ora ha causato il fallimento del 30-40 per cento degli allevamenti italiani e del 15-20 per cento di macelli; si macellano circa cinquecentomila conigli a settimana e al sud non ci sono più macelli in grado di offrire un libero servizio agli allevamenti professionali anche a seguito della grave restrizione del mercato che costringe gli allevatori a sottoscrivere contratti di soccida (fornitura mangime-ritiro carne);
    inoltre gli allevatori denunciano l'impossibilità di assorbire la crescita dei costi di produzione mediante incremento dei prezzi all'origine dei loro prodotti, mentre l'industria di macellazione, l'industria mangimistica, i grossisti e la distribuzione continuano a determinare la maggior parte della struttura del prezzo e ad accumulare profitti;
    per detti motivi il comparto cunicolo è stato oggetto di attenzione del precedente Parlamento con due risoluzioni a seguito delle quali, il 29 aprile 2010, in sede di Conferenza Stato-regioni, è stato sancito un accordo su un «Piano di intervento per il settore cunicolo», con l'obiettivo di offrire una risposta organica alla crisi di redditività che coinvolge l'intera filiera, prevedendo un programma organico di interventi, così come definiti nell'ambito del tavolo di filiera;
    ad oggi l'unica misura adottata dal piano è la Commissione unica nazionale (CUN), avviata dopo una lunga gestazione, con lo scopo di formulare le tendenze di mercato e dei prezzi della categoria di prodotto «conigli vivi da allevamento nazionale» in maniera trasparente e neutrale;
    al riguardo, l'Autorità garante del mercato e della concorrenza, nel suo parere inviato al Governo il 29 aprile 2011, ha sancito che l'attività della CUN deve ispirarsi ai princìpi di trasparenza e neutralità, elementi fondamentali per tutelare il libero mercato e la libera concorrenza e per consentire di superare i meccanismi discrezionali delle attuali borse merci e decretando l'autorevolezza della CUN stessa;
    il Piano di intervento per il settore cunicolo prevedeva anche azioni per l'introduzione dell'etichettatura di origine obbligatoria della carne di coniglio; al contrario il 6 luglio 2011, il Parlamento europeo – nel ratificare l'accordo con la Commissione europea e il Consiglio sui regolamento relativo alla fornitura di informazioni sui prodotti alimentari ai consumatori – ha purtroppo escluso dall'obbligo di etichettatura d'origine la carne di coniglio;
    la decisione del legislatore europeo è penalizzante per l'Italia che si trova a fronteggiare situazioni anticoncorrenziali e fraudolenti nelle importazioni rese agevoli dall'assenza di etichettatura obbligatoria;
    l'Associazione nazionale liberi allevatori di conigli (ANLAC), ha più volte segnalato la presenza di fenomeni fraudolenti da parte degli importatori, evidenziando altri comportamenti anticompetitivi, in violazione delle regole della concorrenza, tutelate dall'articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
    l'ANLAC ha denunciato anche in sede europea la presenza di un mercato parallelo d'importazione dei conigli da Paesi extraeuropei, in particolare dalla Cina. L'importazione si aggira in oltre 100.000 conigli alla settimana, dei quali oltre il 60 per cento è rappresentato da prodotti congelati, mettendo in atto un vero e proprio dumping;
    risulta inoltre che alcuni macellatori abbiano dichiarato d'importare dalla Francia o dalla Spagna conigli macellati a prezzi (euro 2,70-2,90 al chilogrammo) sensibilmente inferiori a quelli praticati negli stessi mercati di origine, che secondo i dati forniti da Ismea viaggiano quasi intorno al doppio (euro 5,00-5,20 al chilogrammo);
    da quanto si apprende dalla stampa sarebbero in atto anche vendite sottocosto praticate dalla CUN e dalle borse merci di Verona e Padova, che ancora svolgono la loro attività nonostante un parere negativo dell'autorità garante della concorrenza e del mercato;
    secondo un consolidato orientamento della Corte di giustizia, gli Stati membri dell'Unione non possono – in virtù del principio di leale collaborazione – adottare o mantenere in vigore misure, anche di natura legislativa o regolamentare, che possano rendere praticamente inefficaci le regole di concorrenza del Trattato applicabili alle imprese. La giurisprudenza della Corte di giustizia ha espressamente riconosciuto non solo ai giudici, ma anche a tutti gli organi dello Stato, incluse le pubbliche amministrazioni, l'obbligo di disapplicare una norma nazionale contrastante con il diritto comunitario;
    in un momento in cui i cittadini sono sempre più attenti alla qualità delle merci che acquistano, sia da un punto di vista merceologico e nutrizionale sia per ciò che riguarda la salute, esiste il rischio che le carni di coniglio in arrivo dai Paesi extraeuropei, arricchite con antibiotici, possano finire sugli scaffali dei supermercati europei come carni italiane, a danno dei consumatori e della competitività tra produttori; i conigli importati spacciati per italiani penalizzano inoltre l'attività degli allevatori italiani che, rispettando invece le regole di mercato, vengono sopraffatti dalla vendita a prezzi fortemente competitivi di prodotti stranieri;
    l'Italia dovrebbe intensificare i controlli presso i macellatori, in particolare quelli dotati anche di laboratorio per le seconde lavorazioni e verificare attentamente la corrispondenza tra bolle estere di accompagnamento e quantità di conigli effettivamente scaricati, in maniera analitica;
    un prodotto non fatturato o privo di bollino sanitario europeo, potrebbe essere peggiore sotto il profilo sanitario soprattutto nei periodi di crisi, dove è più facile abusare della propria forza per concentrare il mercato; i dati dimostrano infatti che la Francia esporta in Italia conigli ad un prezzo più basso, circa la metà, rispetto al prezzo per lo stesso prodotto praticato all'interno del proprio Paese, mettendo in atto un vero e proprio dumping;
    la Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo ha aperto un dossier, chiedendo l'intervento della Commissione Europea, sui profili di violazione delle regole in materia di etichettatura e di tracciabilità della carne di coniglio,

impegna il Governo:

   a fornire elementi sullo stato di attuazione delle risoluzioni e del piano di settore e a dare attuazione immediata ai contenuti della risoluzione unitaria n. 8-00141 del 27 luglio 2011 della Commissione agricoltura della Camera e della risoluzione Antezza n. 7-00025 del 6 maggio 2009 della Commissione agricoltura del Senato applicando il piano di interventi per il settore cunicolo, previsto dall'accordo concluso il 29 aprile 2010 in sede di Conferenza Stato-regioni, rispettando gli impegni già assunti con la filiera;
   ad effettuare programmi straordinari di controllo e sostegno al comparto per definire un sistema di rilevazione delle quotazioni dei conigli a periodicità mensile o trimestrale, predisponendo i necessari controlli per verificare se sono in atto vendite sottocosto sulla carne di coniglio di importazione;
   ad attivare uno specifico programma di controlli utilizzando gli strumenti della legge n. 71 del 2005 per contrastare qualsiasi fenomeno di contraffazione e di agropirateria nel settore, come i conigli congelati che vengono spacciati per freschi, al fine di reprimere il commercio di prodotti falsamente indicati come made in Italy;
   ad intervenire con urgenza presso le competenti istituzioni comunitarie, per introdurre l'obbligo di etichettatura di origine anche per le carni di coniglio e per i prodotti trasformati a base di coniglio, sia intero che porzionato, al fine di garantire una maggior certezza giuridica a tutti gli operatori della filiera e una corretta informazione ai consumatori;
   a valutare l'opportunità di sollecitare le autorità europee alfine di indagare sulla presenza di aiuti di Stato vietati o di comportamenti anticoncorrenziali e fraudolenti da parte di alcuni stati membri dell'Unione, le cui imprese praticano prezzi diversi sui vari Stati membri dell'unione creando di fatto una barriera al commercio internazionale;
   ad intervenire nelle opportune sedi comunitarie affinché sia superato l'attuale sistema di classificazione che ha un medesimo codice di nomenclatura sia per le lepri sia per i conigli, per consentire una precisa individuazione della carne di coniglio e quindi una corretta rilevazione statistica e un sistema di controlli più efficace;
   a dar conto di quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere il Governo – in una fase grave di credit crunch – al fine di agevolare l'accesso al credito sancito in favore degli allevatori in stato di crisi, e ormai non più in bonis, in modo da permettere loro di diluire le passività e di ristrutturare il debito;
   a valutare gli opportuni provvedimenti per garantire un processo di miglioramento del regolamento istitutivo della CUN stessa, che indichi in maniera più dettagliata i requisiti di trasparenza e neutralità;
   a valutare gli opportuni provvedimenti per «disapplicare» i regolamenti delle borse merci di Verona e Padova atteso che le loro commissioni favoriscono comportamenti d'impresa in contrasto con l'articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ovvero ne legittimano o rafforzano gli effetti, di fatto eludendo il divieto recato da siffatta norma;
   per la tutela della concorrenza e del benessere dei consumatori, a chiedere l'apertura di una indagine conoscitiva da parte dell'autorità garante della concorrenza e del mercato, in relazione al mercato delle carni di coniglio.
(7-00040) «Antezza, Oliverio, Luciano Agostini, Anzaldi, Carra, Cenni, Cova, Covello, Dal Moro, Ferrari, Fiorio, Marrocu, Mongiello, Palma, Sani, Taricco, Tentori, Terrosi, Valiante, Venittelli, Zanin».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

coniglio

importazione

protezione del consumatore

allevamento

restrizione alla concorrenza

liberalizzazione del mercato