ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00385

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 905 del 17/01/2018
Abbinamenti
Atto 6/00382 abbinato in data 17/01/2018
Atto 6/00383 abbinato in data 17/01/2018
Atto 6/00384 abbinato in data 17/01/2018
Atto 6/00386 abbinato in data 17/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 17/01/2018


Stato iter:
17/01/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 17/01/2018
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/01/2018
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) - INDIPENDENTI
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI MISTO-CIVICI E INNOVATORI-ENERGIE PER L'ITALIA
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC-IDEA
Resoconto SANTERINI MILENA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE - LIBERI E UGUALI
Resoconto ALLI PAOLO ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD-NOI CON L'ITALIA
Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA-LIBERI E UGUALI
Resoconto VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MOSCATT ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BIANCONI MAURIZIO MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/01/2018

NON ACCOLTO IL 17/01/2018

PARERE GOVERNO IL 17/01/2018

DISCUSSIONE IL 17/01/2018

ASSORBITO IL 17/01/2018

CONCLUSO IL 17/01/2018

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00385
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 17 gennaio 2018, seduta n. 905

   La Camera,
   premesso che:
    il Governo ha annunciato una nuova operazione, lontana dal mare, da svolgersi nella repubblica del Niger;
    si tratta di una follia sul piano strategico, politico e militare;
    un piano irrazionale anche sul piano logistico per un'Europa quasi priva di trasporti aerei strategici e finora costretta a noleggiare in Russia i giganteschi cargo Antonov An-124 o a chiedere il supporto dei C-17 statunitensi e britannici anche per spostare truppe e mezzi in Afghanistan;
    schierare truppe sul terreno aumenterà i bersagli a disposizione dei jihadisti per effettuare imboscate, attentati o seminare ordigni improvvisati lungo le piste desertiche battute dalle pattuglie;
    non è ancora chiaro quali e quanti Stati Ue autorizzeranno l'impiego dei propri militari in azioni di combattimento mentre in Italia si sottolinea, con inganno e mistificazione, (come sempre) il ruolo dei nostri militari per addestrare le forze nigerine;
    i francesi «giocano in casa» non solo perché il G-5 Sahel è composto da ex colonie di Parigi ma perché tale schieramento appare a tutela dei grandi interessi economici in termini di giacimenti di Uranio fondamentale nell'industria bellica;
    la presenza di basi in tutte le aree strategiche, inclusa quella prioritaria per l'Italia nel deserto tra Niger e Libia, rendono quasi certo che l'operazione con quartier generale a Sévaré (Mali) e comandi tattici in Niger e Mauritania sarà guidata dai francesi;
    è stata divulgata la poco credibile versione secondo la quale non sarà una missione combat: il contingente – hanno dichiarato i vertici militari – avrà il compito di addestrare le forze nigerine e renderle in grado di contrastare efficacemente il traffico di migranti ed il terrorismo;
    anche i neofiti, però, comprendono che se si schiereremo truppe a Madamà si dovranno mettere in conto anche operazioni di combattimento e del resto è da stolti pensare che non sia «combat» un'operazione che deve «contrastare» terroristi, miliziani e trafficanti armati fino ai denti;
    un minimo contingente bilanciato in Niger, secondo gli analisti, rasenterebbe il migliaio di unità con costi stimabili in almeno 150 milioni annui. Privarlo degli assetti aereo ed elicotteristico consentirebbe di ridurre i costi della missione ma renderebbe i militari dipendenti interamente dal supporto francese, sottolineando in questo modo la subalternità nazionale nei confronti di Parigi;
    un simile dispiegamento – secondo gli analisti di AnalisiDifesa.it – non ha alcun senso considerato che la missione in Niger rischia infatti di rivelarsi utile a ridurre l'impegno e i costi di Parigi nell'operazione Barkhane senza però scalfirne la leadership di Parigi nel Sahel mentre circa il contrasto ai flussi migratori illegali non va dimenticato che i trafficanti potrebbero optare per rotte alternative, aggirando il dispositivo militare italiano grazie alle piste desertiche che attraversano il confine algerino per poi sconfinare in Libia a sud di Ghat, area in cui da alcuni mesi è stata registrata la presenza di miliziani dello Stato Islamico;
    l'arma più efficace (e la meno costosa) in mano all'Italia è rappresentata dai respingimenti garantiti e sicuri sulle coste libiche dei migranti soccorsi in mare in cooperazione con la Guardia costiera di Tripoli;
    si tratta dell'unica azione che scoraggerebbe realmente le partenze da tutta l'Africa garantendo che nessun immigrato illegale potrà mai raggiungere i porti italiani;

non ha alcun senso inviare truppe e mezzi per tentare di bloccare il confine tra Libia e Niger se poi le navi militari italiane ed europee continueranno a sbarcare in Italia i clandestini riusciti a salpare dalle coste libiche,

impegna il Governo

a dismettere ogni progetto in tal senso per le ragioni indicate in premessa.
(6-00385) «Pili».