Legislatura: 17Seduta di annuncio: 905 del 17/01/2018
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 17/01/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 17/01/2018 Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) DICHIARAZIONE VOTO 17/01/2018 Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) - INDIPENDENTI Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA Resoconto MONCHIERO GIOVANNI MISTO-CIVICI E INNOVATORI-ENERGIE PER L'ITALIA Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC-IDEA Resoconto SANTERINI MILENA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Resoconto FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE - LIBERI E UGUALI Resoconto ALLI PAOLO ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD-NOI CON L'ITALIA Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI Resoconto SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA-LIBERI E UGUALI Resoconto VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto MOSCATT ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto BIANCONI MAURIZIO MISTO
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/01/2018
NON ACCOLTO IL 17/01/2018
PARERE GOVERNO IL 17/01/2018
DISCUSSIONE IL 17/01/2018
ASSORBITO IL 17/01/2018
CONCLUSO IL 17/01/2018
La Camera,
premesso che:
il Governo ha annunciato una nuova operazione, lontana dal mare, da svolgersi nella repubblica del Niger;
si tratta di una follia sul piano strategico, politico e militare;
un piano irrazionale anche sul piano logistico per un'Europa quasi priva di trasporti aerei strategici e finora costretta a noleggiare in Russia i giganteschi cargo Antonov An-124 o a chiedere il supporto dei C-17 statunitensi e britannici anche per spostare truppe e mezzi in Afghanistan;
schierare truppe sul terreno aumenterà i bersagli a disposizione dei jihadisti per effettuare imboscate, attentati o seminare ordigni improvvisati lungo le piste desertiche battute dalle pattuglie;
non è ancora chiaro quali e quanti Stati Ue autorizzeranno l'impiego dei propri militari in azioni di combattimento mentre in Italia si sottolinea, con inganno e mistificazione, (come sempre) il ruolo dei nostri militari per addestrare le forze nigerine;
i francesi «giocano in casa» non solo perché il G-5 Sahel è composto da ex colonie di Parigi ma perché tale schieramento appare a tutela dei grandi interessi economici in termini di giacimenti di Uranio fondamentale nell'industria bellica;
la presenza di basi in tutte le aree strategiche, inclusa quella prioritaria per l'Italia nel deserto tra Niger e Libia, rendono quasi certo che l'operazione con quartier generale a Sévaré (Mali) e comandi tattici in Niger e Mauritania sarà guidata dai francesi;
è stata divulgata la poco credibile versione secondo la quale non sarà una missione combat: il contingente – hanno dichiarato i vertici militari – avrà il compito di addestrare le forze nigerine e renderle in grado di contrastare efficacemente il traffico di migranti ed il terrorismo;
anche i neofiti, però, comprendono che se si schiereremo truppe a Madamà si dovranno mettere in conto anche operazioni di combattimento e del resto è da stolti pensare che non sia «combat» un'operazione che deve «contrastare» terroristi, miliziani e trafficanti armati fino ai denti;
un minimo contingente bilanciato in Niger, secondo gli analisti, rasenterebbe il migliaio di unità con costi stimabili in almeno 150 milioni annui. Privarlo degli assetti aereo ed elicotteristico consentirebbe di ridurre i costi della missione ma renderebbe i militari dipendenti interamente dal supporto francese, sottolineando in questo modo la subalternità nazionale nei confronti di Parigi;
un simile dispiegamento – secondo gli analisti di AnalisiDifesa.it – non ha alcun senso considerato che la missione in Niger rischia infatti di rivelarsi utile a ridurre l'impegno e i costi di Parigi nell'operazione Barkhane senza però scalfirne la leadership di Parigi nel Sahel mentre circa il contrasto ai flussi migratori illegali non va dimenticato che i trafficanti potrebbero optare per rotte alternative, aggirando il dispositivo militare italiano grazie alle piste desertiche che attraversano il confine algerino per poi sconfinare in Libia a sud di Ghat, area in cui da alcuni mesi è stata registrata la presenza di miliziani dello Stato Islamico;
l'arma più efficace (e la meno costosa) in mano all'Italia è rappresentata dai respingimenti garantiti e sicuri sulle coste libiche dei migranti soccorsi in mare in cooperazione con la Guardia costiera di Tripoli;
si tratta dell'unica azione che scoraggerebbe realmente le partenze da tutta l'Africa garantendo che nessun immigrato illegale potrà mai raggiungere i porti italiani;
non ha alcun senso inviare truppe e mezzi per tentare di bloccare il confine tra Libia e Niger se poi le navi militari italiane ed europee continueranno a sbarcare in Italia i clandestini riusciti a salpare dalle coste libiche,
impegna il Governo
a dismettere ogni progetto in tal senso per le ragioni indicate in premessa.
(6-00385) «Pili».