ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00267

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 691 del 12/10/2016
Abbinamenti
Atto 6/00264 abbinato in data 12/10/2016
Atto 6/00265 abbinato in data 12/10/2016
Atto 6/00266 abbinato in data 12/10/2016
Atto 6/00268 abbinato in data 12/10/2016
Atto 6/00269 abbinato in data 12/10/2016
Atto 6/00270 abbinato in data 12/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: BATTELLI SERGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2016
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2016
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2016


Stato iter:
12/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 12/10/2016
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
INTERVENTO GOVERNO 12/10/2016
Resoconto RENZI MATTEO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/10/2016
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto ALFREIDER DANIEL MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto ABRIGNANI IGNAZIO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto TABACCI BRUNO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI CIVICI E INNOVATORI
Resoconto SALTAMARTINI BARBARA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 12/10/2016
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/10/2016
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/10/2016

NON ACCOLTO IL 12/10/2016

PARERE GOVERNO IL 12/10/2016

DISCUSSIONE IL 12/10/2016

RESPINTO IL 12/10/2016

CONCLUSO IL 12/10/2016

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00267
presentato da
BATTELLI Sergio
testo di
Mercoledì 12 ottobre 2016, seduta n. 691

   La Camera,
   premesso che:
    la definizione di politiche migratorie certe e credibili diviene ogni giorno più pressante ed irrinunciabile in ragione del continuo crescere dei flussi dei rifugiati e richiedenti asilo, dovuto in larga parte all'incapacità della comunità internazionale di dare una soluzione a conflitti complessi, quali in primo luogo in Siria e Libia, associati alla destabilizzazione di altri Stati di notevole rilevanza geopolitica;
    la Commissione europea, con la pubblicazione nel maggio e nel dicembre 2015 di due comunicazioni, ha adottato l'agenda europea sulla migrazione, evidenziando l'esigenza di una migliore gestione della migrazione e sottolineando al contempo come quella migratoria sia una responsabilità condivisa. In particolare il pacchetto approvato si concentra su 4 ambiti: ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, salvare vite e garantire la sicurezza delle frontiere esterne, definire una forte politica in materia di asilo e definire una nuova politica di migrazione legale;
    attraverso due successive decisioni del Consiglio giustizia e affari interni e del Consiglio europeo, nel corso del 2015 si è stabilito di ricollocare 160.000 richiedenti asilo dai Paesi maggiormente sottoposti alla pressione migratoria verso quelli con maggiori disponibilità o meno coinvolti dai flussi. In particolare il 25 giugno 2015 il Consiglio europeo ha stabilito che tutti gli Stati membri partecipassero al reinsediamento di 20000 persone bisognose di protezione internazionale. La Decisione (UE) 2015/1601 che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia, in deroga del Regolamento (UE) n. 604/2013 (cosiddetto Dublino III) ha introdotto il meccanismo di Ricollocamento per alleggerire la pressione delle domande di protezione internazionale sui predetti Stati membri, prevedendo il ricollocamento di 120.000 richiedenti protezione internazionale da distribuire negli altri Paesi membri. Infine il 29 settembre è stata adottata la Decisione (UE) 2016/1754 volta a modificare la Decisione (UE) 2015/1601, essa stabilisce, dando seguito a quanto previsto dall'accordo Unione europea-Turchia del 18 marzo 2016, la possibilità per gli Stati membri di ammettere sul proprio territorio cittadini siriani presenti su territorio turco in rapporto 1 ad 1 per ogni cittadino siriano riammesso in Turchia dalla Grecia, entro il limite totale stabilito di 54.000 unità;
    l'entità dei ricollocamenti, che pure non sarebbero stati sufficienti ad incidere significativamente sul problema, risultano del tutto irrisori e ammontando ad oggi, stando ai dati disponibili, a 1.316 richiedenti protezione internazionale dall'Italia verso altri Paesi membri;
    il Piano d'Azione congiunto tra l'Unione europea e la Turchia, più volte rivisto e ridiscusso, è finalizzato a rafforzare le frontiere esterne dell'Unione per il contrasto dell'arrivo di migranti, incluso quelli che non necessitano di protezione internazionale, e al contempo ad aiutare la Turchia nella gestione dell'emergenza rifugiati. Si è stabilito di far rientrare, a spese dell'Unione europea, tutti i nuovi migranti irregolari che hanno attraversato la cosiddetta "rotta balcanica"; far sì che, per ogni siriano che la Turchia riammette dalle isole greche, un altro siriano sia reinsediato dalla Turchia negli Stati membri dell'Unione europea, nel quadro degli impegni esistenti; accelerare l'attuazione della tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti con tutti gli Stati membri in occasione della soppressione dell'obbligo del visto per i cittadini turchi al più tardi entro la fine del giugno 2016; accelerare l'erogazione, per assicurare il finanziamento di una prima serie di progetti entro la fine di marzo, dei 3 miliardi di euro inizialmente stanziati e prendere una decisione in merito a un ulteriore finanziamento destinato allo strumento per i rifugiati siriani; prepararsi alla decisione di aprire quanto prima nuovi capitoli dei negoziati di adesione sulla base delle conclusioni del Consiglio europeo dell'ottobre 2015; collaborare con la Turchia in eventuali sforzi comuni volti a migliorare le condizioni umanitarie all'interno della Siria in modo da consentire alla popolazione locale e ai rifugiati di vivere in zone più sicure. In questo contesto la Commissione europea ha continuato ad accelerare l'elargizione di finanziamenti ed ha già versato euro 2,239 miliardi sui 3 miliardi di euro previsti per il periodo 2016-2017. Al contempo, la Commissione ha anche continuato a incoraggiare gli sforzi compiuti dalla Turchia per completare appena possibile il conseguimento dei sette parametri rimanenti della tabella di marcia sulla liberalizzazione dei visti;
    in maggio la Commissione europea ha presentato una prima proposta di revisione del sistema di Dublino, volto a: 1) instaurare un meccanismo automatico che stabilisca quando un paese sta trattando un numero sproporzionato di richieste di asilo ed in tal caso attivare la ricollocazione automatica. Uno Stato membro avrà inoltre la possibilità di non partecipare temporaneamente al ricollocamento ma in tal caso, dovrà versare un contributo di solidarietà di 250 000 euro allo Stato membro in cui è ricollocato il richiedente del quale sarebbe stato responsabile ai sensi del meccanismo di equità; 2) un meccanismo che tenga conto anche degli sforzi di reinsediamento di persone bisognose di protezione internazionale direttamente da un paese terzo; 3) un sistema più efficiente in termini di invio delle richieste di trasferimento, per il ricevimento delle risposte e per l'esecuzione dei trasferimenti dei richiedenti asilo tra gli Stati membri; 4) scoraggiare gli abusi e i movimenti secondari attraverso una ridefinizione chiara degli obblighi giuridici per i richiedenti asilo, compreso il dovere di rimanere nello Stato membro competente per la loro richiesta, limiti geografici alla fornitura di benefici materiali legati all'accoglienza e conseguenze proporzionate in caso di violazione delle norme; 5) maggiori garanzie per i minori non accompagnati e un ampliamento equilibrato della definizione di familiari. Parte integrante della proposta consiste nel trasformare l'attuale Ufficio europeo di sostegno per l'asilo. La Commissione europea ha inoltre integrato la precedente proposta in luglio, sostituendo la direttiva sulle procedure di asilo con un regolamento che stabilisca una procedura UE comune pienamente armonizzata per la protezione internazionale al fine di ridurre le differenze nei tassi di riconoscimento dei vari Stati membri, scoraggiare i movimenti secondari e assicurare garanzie procedurali comuni efficaci per i richiedenti asilo;
    l’acquis di Schengen, i Trattati e le successive modifiche e convenzioni collegate hanno istituito nel tempo un sistema volto ad abolire le frontiere interne sostituendole con un'unica frontiera esterna, individuando in tal modo un territorio dove viene garantita la libera circolazione delle persone. Entro tale spazio si applicano regole e procedure comuni in materia di visti, soggiorni brevi, richieste d'asilo e controlli alle frontiere. Queste norme, ma soprattutto la libertà di circolazione da esse garantita, rappresentano una delle maggiori conquiste dell'Unione europea uno dei pilastri della condivisione su cui si poggia l'Unione stessa. Negli ultimi mesi, a causa della pressione migratoria e di scontri di natura politica che vedono contrapporsi alcuni Stati membri, si assiste ad un moltiplicarsi della sospensione dei menzionati accordi, che si traducono in unilaterali chiusure delle frontiere nazionali;
    il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership, TTIP) è un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziato dal 2013, tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione europea. Per quest'ultima è la Commissione europea che è stata designata quale negoziatrice a norma dei Trattati. L'obiettivo del TTIP è quello di creare la più grande area di libero scambio esistente integrando i due suddetti mercati, riducendo i dazi doganali e rimuovendo in una vasta gamma di settori le barriere non tariffarie, al fine di rendere possibile la libera circolazione delle merci, facilitare gli investimenti e l'accesso ai rispettivi mercati dei servizi e degli appalti pubblici. Da notizie di stampa si apprende che ci sarebbe un interesse a chiudere l'accordo negoziale entro l'anno in corso;
    l'accordo economico e commerciale globale (CETA) è un accordo commerciale siglato tra Unione europea e Canada allo scopo di creare un mercato unico e pertanto elimina i dazi doganali, apre il mercato dei servizi e offre condizioni prevedibili agli investitori. I negoziati, durati cinque anni, si sono conclusi nell'agosto del 2014, si attende la decisione del Consiglio e del Parlamento europeo per poter applicare l'accordo in via provvisoria. Il CETA prevede il sistema ICS (Investment Court System) ovvero la costituzione di un tribunale permanente competente in casi di discriminazione, espropriazione, nazionalizzazione o mancato rilascio di una licenza a un'impresa straniera, composto da 15 giudici, assegnati tramite sorteggio ad ogni singolo caso;
    a seguito dell'aggravarsi della crisi ucraina, alcuni Stati tra cui l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno adottato sanzioni nei confronti della Federazione Russa. In risposta il 7 agosto 2014 le autorità russe hanno disposto un embargo annuale su diverse tipologie di prodotti agroalimentari provenienti da Unione europea, USA, Australia, Canada e Norvegia. Il nostro Paese risulta il terzo più danneggiato dell'Unione europea e le conseguenze riguardano non solo le mancate esportazioni, ma indeboliscono la struttura della rete commerciale e della distribuzione, con conseguente chiusura di aziende e perdita di occupati;
    dopo più di due anni le predette sanzioni nei confronti della Russia risultano ancora in essere, aggravando per il reiterarsi nel tempo, le pesanti conseguenze provocate da questa decisione sul nostro made in Italy stimate in oltre 1,5 miliardi di euro e una riduzione delle esportazioni pari a circa 1,25 miliardi di euro, che interessa in modo sostanziale il settore agroalimentare comportando un danno gravoso,

impegna il Governo:

   1) a richiedere l'immediata attuazione delle decisioni del Consiglio che hanno stabilito il ricollocamento di un totale di 160.000 migranti al fine di ottenere una più equa ripartizione del peso della crisi migratoria e dei richiedenti asilo tra gli Stati membri dell'Unione europea, rivedendo al contempo i criteri di selezione dei migranti da ricollocare e ampliando le metodologie sottostanti la scelta dei paesi di destinazione al fine di contemperare necessità di carattere personale, umano e sociale oltre che economico;
   2) a subordinare l'attivazione, la gestione e l'esistenza dei centri, o approcci, hotspot, all'effettiva attuazione delle ricollocazioni dei richiedenti asilo, resa peraltro ancora più complessa dalla decisione (UE) 2016/1754;
   3) a adoperarsi affinché la revisione dell'Accordo Dublino III (regolamento n. 604/2013) includa la cancellazione del principio dello stato di primo approdo, definisca un approccio comune e regole armonizzate in tema di asilo e al contempo sia parte di una strategia europea più ampia, volta anche a creare canali legali e protetti che permettano ai migranti e richiedenti asilo di raggiungere l'Unione europea, istituendo anche strutture sicure, gestite in ottemperanza dei diritti umani e del diritto internazionale, nei paesi di transito;
   4) a promuovere azioni coordinate volte a combattere le radici e le motivazioni alla base dei flussi migratori, contrastando l'instabilità politica ed economica, le violazioni dei diritti umani e la povertà;
   5) ad assumere iniziative per sospendere l'accordo in essere con la Turchia, ad opporsi alla conclusione di qualsiasi ulteriore patto, incluso quello promosso nell'ultimo vertice, ad arrestare il processo di liberalizzazione dei visti, ad interrompere gli aiuti economici già in essere, sino a che la Turchia non rispetti pienamente ed interamente i diritti umani stabiliti dalle convenzioni internazionali siglate per il loro rispetto incluso l'articolo 38 della direttiva 2013/32/UE sia nei confronti dei migranti che dei cittadini Turchi, cessi qualsiasi tipo di violenza nei confronti delle minoranze (religiose, linguistiche etcc), ripristini integralmente la libertà di stampa e prenda una chiara posizione nei confronti del terrorismo internazionale e del problema dei foreign fighters, acconsentendo tra l'altro ad una missione dell'Unione europea in ambito PSDC tesa al monitoraggio della frontiera turco/siriana al fine di assicurare che si fermi il passaggio di combattenti, ed infine sia garantita piena libertà di espressione e di manifestazione delle idee;
   6) a condizionare l'erogazione dei tre miliardi di euro di aiuti alla Turchia per i rifugiati alla effettiva e dignitosa accoglienza degli stessi e a contrastare efficacemente il traffico di esseri umani e le organizzazioni criminali che lo gestiscono;
   7) a sostenere con ogni mezzo la necessità di espungere dal TTIP la previsione di clausole isds o similari, inclusa qualsivoglia tipologia di corte arbitrale, massimizzare la tutela ambientale, della salute e dell'informazione del consumatore, proteggere il made in Italy e le eccellenze del nostro Paese in ogni settore;
   8) a opporsi alla prosecuzione dei round negoziali del TTIP, almeno sino a quando i cittadini dell'Unione europea non siano stati debitamente informati sui dettagli di tale accordo e coinvolti nella decisione sull'opportunità di un siffatto trattato;
   9) improntare le politiche commerciali dell'Unione alla salvaguardia e alla promozione delle PMI nazionali ed europee, quale elemento caratterizzante, propulsore ed innovatore della nostra economia;
   10) ad adoperarsi per il riconoscimento del CETA e del TTIP come trattati misti, sostenendo con ogni mezzo la necessità che i Parlamenti nazionali possano esprimersi su tali accordi prima che entrino in vigore;
   11) ad adoperarsi in sede europea affinché venga adottata un'iniziativa normativa al fine di istituire opportuni meccanismi di vigilanza e di lotta contro la frode in campo doganale;
   12) a promuovere e sostenere iniziative finalizzate alla revoca del reiterato regime di sanzioni alla Russia al fine di evitare che vengano colpiti ancora più duramente gli interessi nazionali attivandosi al contempo affinché possano gettarsi le basi per la creazione di una sempre più stretta e efficace collaborazione e cooperazione tra i servizi di intelligence che comprendano anche la Federazione russa, in funzione di prevenzione e contrasto a fenomeni terroristici.
(6-00267) «Battelli, Luigi Di Maio, Fraccaro, Petraroli, Baroni, Grillo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

libera circolazione delle merci

aiuti alla riqualificazione