ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00212

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 579 del 29/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: CATANIA MARIO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 29/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 29/02/2016
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/03/2016
GAROFALO VINCENZO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 03/03/2016
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 03/03/2016
BORDO FRANCO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/03/2016
BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 03/03/2016
SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 03/03/2016
BERRETTA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 03/03/2016
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 03/03/2016


Stato iter:
03/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 29/02/2016
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 03/03/2016
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto FITZGERALD NISSOLI FUCSIA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto CATANIA MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto GAROFALO VINCENZO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto BORDO FRANCO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BIANCONI MAURIZIO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Fasi iter:

ACCOLTO IL 29/02/2016

PARERE GOVERNO IL 29/02/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/02/2016

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE IL 03/03/2016

VOTATO PER PARTI IL 03/03/2016

APPROVATO IL 03/03/2016

CONCLUSO IL 03/03/2016

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00212
presentato da
CATANIA Mario
testo presentato
Lunedì 29 febbraio 2016
modificato
Giovedì 3 marzo 2016, seduta n. 582

   La Camera,
   esaminata la Relazione su possibili proposte normative in materia penale in tema di contraffazione, approvata all'unanimità dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo nella seduta del 4 agosto 2015;
   premesso che:
    la Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo ha svolto un ampio ciclo di audizioni sui temi generali della contraffazione e sugli specifici problemi legati alle forme di tutela penale in materia, in parallelo all'approfondimento di specifici case studies relativi a diversi settori produttivi interessati da gravi fenomeni di contraffazione, quali il settore del tessile, del calzaturiero e nel settore agroalimentare, dell'olio di oliva e della mozzarella di bufala; sono stati auditi ed hanno fornito importanti contributi in materia i Ministri di settore istituzionalmente impegnati nel contrasto del fenomeno, quali il Ministro della giustizia, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni coinvolte, i rappresentanti delle organizzazioni produttive e delle forze del lavoro, nonché i rappresentanti delle principali procure della Repubblica impegnate nel contrasto alla contraffazione;
    dal lavoro svolto in Commissione emerge in maniera inequivocabile un quadro di riferimento ove la contraffazione costituisce un fenomeno di particolare pericolosità sociale, sia per la sua intrinseca dannosità, sia per i legami strutturali con le organizzazioni criminose internazionali;
    secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale del Commercio i beni contraffatti rappresentano tra il 5 e il 7 per cento del commercio mondiale, pari a circa 600 miliardi di dollari all'anno; l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo (OCSE) stima che ogni anno, su scala globale, si muovano attraverso i confini statali merci contraffatte per un valore di oltre 250 miliardi di dollari e la stima esclude le merci prodotte e vendute all'interno dello stesso Paese, quelle acquistate via internet e le attività economiche indirette;
    sotto il profilo della pericolosità sociale della contraffazione va considerato che esso è un fenomeno intrinsecamente plurioffensivo, in quanto i soggetti danneggiati dai comportamenti delittuosi sono molteplici: le aziende e le imprese titolari di diritti patrimoniali legati alle opere dell'ingegno umano (diritti d'autore per le opere creative e diritti di proprietà industriale per i segni distintivi delle aziende e dei prodotti oppure per innovazioni tecniche oggetto di brevettazione); i consumatori inconsapevoli che acquistano, anche se a prezzi vantaggiosi, prodotti di bassa qualità ma potenzialmente dannosi per la salute; il mercato e la concorrenza che devono fronteggiare un'invasione di prodotti illeciti che sottraggono fette di mercato alla produzione e allo smercio di prodotti legali, determinando una riduzione dei fatturati aziendali e del PIL nazionale; il mondo del lavoro, per la perdita di posti di lavoro, l'incentivazione allo sfruttamento del lavoro in nero, tema rilevante anche per i profili della sicurezza sul lavoro; lo Stato, per i mancati introiti fiscali e la salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica;
    per quanto riguarda il profilo strutturale della contraffazione si deve rilevare che la diffusione capillare del fenomeno è strettamente legata alla sussistenza di cartelli internazionali della produzione illegale di beni, che danno vita a una ramificazione puntuale ed organizzata, secondo un modello di marketing aziendale tale da assicurare la diffusione e il successo di questo commercio parallelo o sommerso; tali organizzazioni operano con la localizzazione diversificata delle fasi di produzione, assemblaggio e smercio delle merci contraffatte; le organizzazioni criminali hanno individuato i luoghi più convenienti per produrre i beni contraffatti, le migliori vie di transito ed i mercati di sbocco preferibili secondo le regole dell'economia globalizzata;
    alla crescita del fenomeno e all'incremento della sua pericolosità economica e sociale, d'altronde, contribuisce l'uso sempre più ampio dei mezzi di comunicazione virtuale, con uno spazio sempre più rilevante rappresentato dal commercio internazionale via internet; anche la violazione sistematica del diritto d'autore è stata favorita dal potenziale diffusivo del web, che agevola l'acquisizione diretta delle opere dell'ingegno;
    le filiere della contraffazione sono, nella maggior parte dei casi, nelle mani della criminalità organizzata, la quale, negli ultimi decenni, ha intuito con lucidità l'ampio potenziale di questa tipologia di illecito, che presenta rilevanti margini di guadagno a fronte di un modesto rischio repressivo, in quanto, sinora, il contrasto alla contraffazione non è mai stata fra le priorità nella politica di repressione degli Stati e le pene detentive previste sono comunque limitate;
    le organizzazioni criminali specializzate nel settore si avvalgono ordinariamente di manodopera fortemente sfruttata e sottopagata e di legami territoriali tra paesi di origine e comunità straniere operanti all'estero; importante in questo quadro è risalire la filiera complessiva del fenomeno e non limitare gli interventi al contrasto di un solo segmento, spesso quello terminale dello smercio al dettaglio di merci contraffatte, analizzando anche i flussi finanziari connessi a tali comportamenti criminosi, secondo l'approccio Follow The Money, più volte segnalato alla Commissione dalla guardia di finanza e dalla magistratura;
    i comportamenti criminosi che veicolano prodotti falsi non si limitano, peraltro, solo alla classica contraffazione dei beni protetti dalle norme sulla proprietà intellettuale, ma si estendono anche a comportamenti tesi a sfruttare fraudolentemente la notorietà acquisita da alcuni Paesi o da alcune regioni che hanno saputo conquistare, per i propri prodotti, un apprezzamento di qualità da parte dei consumatori, senza contraffazione di un marchio oggetto di tutela, attraverso la falsa evocazione dell'origine di produzioni che induce in errore i consumatori che considerano l'origine del bene un rilevante indice di qualità (come avviene nel falso Made in Italy e nell’italian sounding);
    le caratteristiche del sistema produttivo italiano, ricco di marchi famosi, di produzioni di qualità legate ai territori e alla qualità artigianale ed industriale delle lavorazioni, fortemente orientate alla qualità, espongono particolarmente il nostro Paese ai danni prodotti dalla contraffazione e ci deve porre in prima linea in sede comunitaria e internazionale nelle iniziative di contrasto del fenomeno;
    tutto ciò rende necessario che le istituzioni adottino interventi su scala globale, sia per comprendere le dimensioni del fenomeno, la sua struttura e le sue ricadute, sia per predisporre efficaci azioni di contrasto; a fare la propria parte è chiamata anche la società civile, in quanto per un contrasto efficace alla contraffazione serve un diverso approccio culturale dei consumatori ed è necessario che anche le imprese svolgano un ruolo attivo, predisponendo efficaci strumenti preventivi per mettere sull'avviso gli utenti, effettuare una capillare azione di monitoraggio e curare la tempestiva segnalazione degli illeciti;
    nello specifico segmento del contrasto in sede penale della contraffazione, i risultati ottenuti dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, pur essendo positivi, impongono di mantenere elevata l'attenzione dello Stato su questo settore, a fronte della difficoltà di contrastare le filiere internazionali del crimine organizzato; è stato evidenziato nelle audizioni in Commissione come la realtà dei carichi di lavoro pendenti per il generale esercizio dell'azione penale nel nostro sistema giudiziario conduca inevitabilmente a far si che i fascicoli aperti per fattispecie di contraffazione che spesso riguardano la vendita al dettaglio, non rientrano oggettivamente nelle priorità delle procure e dei tribunali, con il risultato di un'inevitabile prescrizione dei reati;
    l'impianto della normativa penalistica in vigore presenta due limiti fondamentali: l'eccesso e la frammentazione di fattispecie penali, contenute nel codice penale e nelle diverse leggi speciali, spesso oggetto di stratificazioni normative adottate in tempi diversi; l'insufficienza di strumenti specifici, di natura sostanziale e processuale per il contrasto del cuore del fenomeno, che è oggi costituito dalla dimensione sovranazionale del fenomeno e dal legame con le organizzazioni criminali internazionali, in modo da poter debellare le filiere della produzione di merci contraffatte e non solo lo smercio al dettaglio di tali merci illegali;
    sono perciò necessari interventi normativi per semplificare la tutela penale, rendendo nello stesso tempo più marcato il contrasto alla contraffazione legata alla criminalità organizzata; su tali temi la Relazione, alla quale si rinvia, analizza le fattispecie penali esistenti e formula una serie di proposte e di interventi volti ad accrescere l'efficacia delle risposte in materia e a migliorare la tutela penale nel settore e a contrastarne l'elevata pericolosità economica e sociale;
    fa propria la Relazione su possibili proposte normative in materia penale in tema di contraffazione, approvata il 4 agosto 2015 dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo ed impegna il Governo, per quanto di competenza, a intraprendere ogni iniziativa utile, al fine di risolvere le questioni evidenziate nella relazione.
(6-00212) «Catania, Cenni, Russo, Garofalo, Pastorelli, Franco Bordo, Baruffi, Senaldi, Berretta, Mongiello».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contraffazione

traffico illecito

diritto alla giustizia