ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00151

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 451 del 30/06/2015
Abbinamenti
Atto 6/00152 abbinato in data 30/06/2015
Atto 6/00153 abbinato in data 30/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: BERGONZI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2015
CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2015
ALBINI TEA PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2015
BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2015
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 30/06/2015
TANCREDI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 30/06/2015
MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 02/07/2015


Stato iter:
02/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 02/07/2015
Resoconto GOZI SANDRO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/07/2015
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BERGONZI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/06/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/06/2015

ACCOLTO IL 02/07/2015

PARERE GOVERNO IL 02/07/2015

DISCUSSIONE IL 02/07/2015

APPROVATO IL 02/07/2015

CONCLUSO IL 02/07/2015

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00151
presentato da
BERGONZI Marco
testo di
Giovedì 2 luglio 2015, seduta n. 453

   La Camera,
   considerato che:
    a) la relazione consuntiva annuale, in base all'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012, dovrebbe fornire alle Camere gli elementi utili a valutare i principali sviluppi del processo di integrazione europea e delle politiche e della normativa dell'Unione europea nell'anno di riferimento, nonché l'efficacia dell'azione del Governo nelle sedi decisionali europee e la sua coerenza con gli indirizzi definiti dal Parlamento;
    b) le relazioni per il 2013 e per il 2014 risultano complessivamente coerenti con il disposto del medesimo articolo 13, comma 2, e costituiscono un forte progresso rispetto alle relazioni consuntive precedenti in quanto non si limitano ad una mera ricostruzione delle attività svolte dall'Unione europea nell'anno di riferimento, ma indicano l'impostazione complessiva della politica europea dell'Italia, illustrano in modo accurato la linea negoziale seguita dal Governo sui principali dossier esaminati nelle sedi decisionali europee, evidenziandone in diversi casi anche l'evoluzione a fronte di profili di criticità del negoziato;
    c) la relazione per il 2013 è stata tuttavia trasmessa alle Camere oltre un anno dopo la scadenza del termine per la sua presentazione. Ciò ha reso priva di utilità una verifica puntuale dei contenuti del documento, peraltro dettagliati e ben articolati, perché divenuti obsoleti, anche alla luce dei numerosi ed importanti sviluppi del quadro istituzionale e normativo europeo e nazionale intervenuti nel corso del 2014;
    d) la relazione consuntiva per il 2014 consente di operare una verifica puntuale dei risultati conseguiti nel corso del semestre italiano di Presidenza del Consiglio Unione, che sono largamente positivi, malgrado le obiettive difficoltà determinate dalle scadenze istituzionali succedutesi a livello europeo nel corso del 2014. L'Italia ha infatti promosso un «cambio di marcia» da parte dell'Unione, avviandone un nuovo ciclo politico oltre che istituzionale orientato su alcune grandi priorità in precedenza trascurate, a partire dalla crescita e dell'occupazione;
    e) di questo approccio sono traduzione concreta la presentazione del Piano Juncker con la connessa proposta di regolamento istitutivo del Fondo europeo per gli Investimenti strategici e la comunicazione della Commissione europea sulla flessibilità nell'applicazione del Patto di stabilità e crescita, nonché l'impegno sistematico del Governo in tutte le formazioni del Consiglio per reindirizzare l'azione europea verso la crescita dell'economia reale. Meritano particolare apprezzamento a questo riguardo: il contributo predisposto dalla Presidenza italiana per la revisione della Strategia Europa 2020, che ne prevede un più forte coordinamento con la procedura del Semestre europeo e un maggior bilanciamento fra economia reale e finanziaria; il rilancio della riflessione sulla elaborazione di approccio integrato di politica industriale, che privilegi la piccola e media impresa; l'adozione della nuova direttiva in materia di Organismi Geneticamente Modificati (OGM), in base alla quale gli Stati membri saranno liberi di decidere se coltivare o meno organismi geneticamente modificati sul proprio territorio, tutelando così chi sceglie di dare la priorità ai modi di produzione tradizionali; la riforma del sistema di registrazione dei marchi, al fine di rafforzare la lotta alla contraffazione; i progressi ottenuti verso l'introduzione di una certificazione dell'origine dei prodotti (il cosiddetto Made In), che consentirebbe di tutelare le produzioni di qualità con forti ricadute positive sull'industria europea, e in particolare italiana; l'attenzione rivolta alle politiche per il turismo; l'impegno per porre la ricerca, l'istruzione e la formazione al centro delle politiche per la crescita e la creazione di posti di lavoro; il rafforzamento del quadro giuridico dell'Unione in materia di trasparenza e lotta contro la frode e l'evasione fiscale. In sostanza, il rilancio di crescita e occupazione ha costituito la vera cornice per gran parte delle politiche settoriali, garantendo organicità e coerenza oltre che effettività all'azione del nostro Paese;
    f) forte rilievo assume il rafforzamento degli strumenti per il rispetto e la protezione dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto all'interno dell'Unione europea concordato, nello scorso dicembre, dal Consiglio con la decisione di avviare un dialogo annuale tra gli Stati membri in seno al Consiglio per promuovere e salvaguardare il rispetto di tali principi e valori dell'UE. Si tratta di un passo importante verso l'affermazione della dimensione non meramente economica del processo di integrazione europea, al quale hanno concorso ulteriori progressi conseguiti nel corso della nostra Presidenza nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia;
    g) la nostra Presidenza ha ottenuto progressi significativi anche nella costruzione di una politica comune per la gestione dei flussi migratori, mediante l'adozione di alcune misure che hanno preparato il campo alle più recenti ed incisive decisioni: il lancio dell'operazione Triton; le Conferenze con i partner del Processo di Rabat e di Khartoum, volte a coinvolgere responsabilmente sui temi migratori gli Stati dell'Africa occidentale, centrale, mediterranea e del Corno d'Africa; il rilancio dello strumento dei Partenariati di Mobilità, soprattutto nel Mediterraneo;
    h) molto positivo è il giudizio sull'azione condotta dalla nostra Presidenza per il rafforzamento della dimensione esterna dell'Unione, di cui sono dimostrazione il miglioramento della capacità di risposta e intervento dell'UE su tutti i principali teatri di crisi del Vicinato europeo, il rafforzamento della sinergia tra i diversi gruppi di lavoro del Consiglio che si occupano di dimensione «esterna» ed «interna» delle politiche UE per il contrasto al terrorismo, l'avvio dell'iniziativa AMICI (A Mediterranean Investment Coordination Initiative), finalizzata a fornire un quadro di riferimento per gli investimenti e a razionalizzare gli strumenti che già operano nel Mediterraneo, l'avanzamento del negoziato per il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) tra UE ed USA, promuovendo al tempo stesso un'iniziativa per incrementare la trasparenza, l'adozione di un documento finalizzato a un più efficace coordinamento europeo delle programmazioni strategiche e degli incentivi per la cooperazione industriale nel settore difesa;
    i) le relazioni per il 2013 e il 2014 richiamano, in coerenza con l'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012, gli atti di indirizzo adottati dalla Camera e al Senato con riferimento a specifici progetti legislativi o questioni, sebbene solo in taluni casi sia precisato se e in quale misura essi siano stati tenuti in considerazione nella formazione della posizione italiani. La mancata indicazione del seguito dato agli indirizzi delle Camere rende problematica la verifica del puntuale adempimento da parte del Governo dell'obbligo di assicurare – ai sensi dall'articolo 7 della legge n. 234 del 2012 – che la posizione rappresentata dall'Italia in sede di Consiglio ovvero nelle relazioni con altre istituzioni od organi dell'UE tenga conto degli indirizzi definiti dalle Camere, dando tempestivamente motivazioni appropriate della diversa posizione eventualmente assunta;
    j) inoltre, le due relazioni non contengono riferimenti alle risoluzioni approvate, da Senato e Camera prima dei Consigli europei, nonostante tali atti di indirizzo contribuiscano a definire le linee generali della politica europea dell'Italia. Sarà pertanto importante darne conto nelle prossime relazioni consuntive per verificare la coerenza complessiva dell'azione europea del Governo con gli orientamenti del Parlamento;
    k) i dati contenuti dalla due relazioni confermano una costante crescita sul piano quantitativo dei flussi di informazioni e documenti che il Governo è tenuto a trasmettere al Parlamento ai sensi della legge n. 234 del 2012. Appare tuttavia necessario migliorare la qualità e la tempestività di alcune delle informazioni trasmesse;
    l) il consolidamento del raccordo tra Parlamento e Governo in materia europea non risponde soltanto all'esigenza di rispettare i principi costituzionali nazionali e la legislazione in vigore, ma è funzionale ad uno sviluppo equilibrato del processo di integrazione, in cui il nostro Paese possa continuare a giocare un ruolo centrale. In questa prospettiva gli organi parlamentari dovrebbero esaminare con maggiore tempestività e regolarità i progetti di atti e documenti dell'UE ad esse assegnati chiedendo ai rappresentanti del Governo di riferire al riguardo;
    m) è apprezzabile la regolare convocazione, a partire dal secondo semestre del 2014, del Comitato interministeriale per gli affari dell'UE (CIAE) quale sede di coordinamento della posizione nazionale sui principali dossier di portata trasversale, contribuendo ad assicurare una maggiore coerenza dell'azione delle amministrazioni interessate sui singoli dossier e a raccordarla con l'attività della Rappresentanza permanente presso l'UE,

impegna il Governo:

   a) ad assicurare che le prossime Relazioni consuntive annuali sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea:
    siano presentate entro il termine del 28 febbraio di cui all'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012;
    diano adeguatamente e specificamente conto del seguito dato dal Governo agli atti di indirizzo delle Camere, incluse le risoluzioni approvate in esito alle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista delle riunioni del Consiglio europeo;
    diano altresì conto delle modalità in cui è stato realizzato un coordinamento tra l'azione del Governo e quella delle regioni e degli enti locali, delle parti sociali e delle categorie produttive ai fini della migliore tutela dell'interesse nazionale;
   b) a riferire regolarmente ai competenti organi parlamentari sul seguito dato agli atti di indirizzo approvati dalle Camere in merito alla formazione delle politiche e della normativa dell'Unione europea, come stabilito dall'articolo 7 della legge n. 234 del 2012;
   c) a dare un puntuale e sistematico adempimento agli obblighi di informazione, consultazione e collaborazione nei confronti delle Camere previsti della legge n. 234 del 2012. A questo scopo è, in particolare, necessario:
    migliorare la qualità e assicurare la tempestività delle relazioni predisposte dalle amministrazioni competenti sui progetti legislativi dell'Unione europea, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, assicurando che esse rechino una valutazione approfondita dell'impatto delle iniziative europee sull'ordinamento e sul sistema produttivo italiano;
    assicurare la tempestiva trasmissione alle Camere, ai sensi dell'articolo 6, comma 2, dei commenti inviati dal Governo alle istituzioni dell'UE nell'ambito di procedure di consultazione da esse avviate;
    rafforzare l'assistenza documentale e informativa della Rappresentanza permanente d'Italia presso l'UE agli uffici della Camera e del Senato a Bruxelles, ai sensi del comma 3 dell'articolo 3 della medesima legge;
    assicurare, come previsto dall'articolo 19, comma 6, la partecipazione alle riunioni del Comitato tecnico di valutazione istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche europee partecipano, in qualità di osservatori, di funzionari del Senato e della Camera dei deputati designati dalle rispettive amministrazioni;
   d) ad attivare in modo regolare, in linea di continuità con la prassi avviata nel secondo semestre del 2014, il coordinamento in seno al CIAE dei Ministri e delle amministrazioni interessate su tutti i dossier di rilevanza significativa, in modo da assicurare una maggiore coerenza dell'azione negoziale italiana nelle sedi decisionali dell'Unione europea;
   e) a rafforzare le strutture incaricate di rappresentare la posizione italiana nelle sedi decisionali dell'Unione europea, alla Rappresentanza permanente presso l'Unione europea, anche accrescendone, ove necessario e previa opportuna valutazione, le competenze e le risorse umane e finanziarie a disposizione.
(6-00151) «Bergonzi, Berlinghieri, Camani, Albini, Bonomo, Michele Bordo, Tancredi, Mazziotti Di Celso».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Rappresentanza permanente presso l'UE

relazione

politica commerciale comune