ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00063

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 213 del 16/04/2014
Abbinamenti
Atto 1/00339 abbinato in data 16/04/2014
Atto 1/00414 abbinato in data 16/04/2014
Atto 1/00415 abbinato in data 16/04/2014
Atto 1/00416 abbinato in data 16/04/2014
Atto 1/00417 abbinato in data 16/04/2014
Atto 1/00418 abbinato in data 16/04/2014
Atto 1/00419 abbinato in data 16/04/2014
Atto 1/00421 abbinato in data 16/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 16/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI LELLO MARCO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 16/04/2014
DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 16/04/2014
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 16/04/2014


Stato iter:
16/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 16/04/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/04/2014
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PISO VINCENZO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/04/2014

ACCOLTO IL 16/04/2014

PARERE GOVERNO IL 16/04/2014

DISCUSSIONE IL 16/04/2014

APPROVATO IL 16/04/2014

CONCLUSO IL 16/04/2014

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00063
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Mercoledì 16 aprile 2014, seduta n. 213

   La Camera,
   al termine del dibattito sulle mozioni concernenti le iniziative per l'esclusione dai vincoli previsti dal Patto di stabilità interno delle spese volte a finanziare interventi di contrasto al dissesto idrogeologico,
   premesso che:
    la fragilità del territorio italiano è ormai una realtà documentata e sotto gli occhi di tutti: i dati forniti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sul finire della passata legislatura classificano circa il 10 per cento del territorio nazionale ad elevata criticità idrogeologica, ossia a rischio di alluvioni, frane e valanghe; i due terzi delle aree esposte a rischio riguardano i centri urbani, le infrastrutture e le aree produttive; più in generale e con diversa intensità, il rischio di frane e alluvioni riguarda tutto il territorio nazionale; l'89 per cento dei comuni è soggetto a rischio idrogeologico e 5,8 milioni di italiani vivono sotto tale minaccia;
    secondo i dati statistici, stancamente ripetuti anche in quest'Aula, il trend del consumo di suolo nel nostro Paese è cresciuto a ritmi impressionanti, pari a 244.000 ettari all'anno di suolo divorato da cemento ed asfalto; si è assistito, negli ultimi decenni, ad una crescita continua dell'urbanizzazione, al diffondersi di una cementificazione incontrollata di aree libere, agricole e boschive; tutti fenomeni di cui si paga un prezzo altissimo ogni qualvolta, sul nostro Paese, si abbattano piogge particolarmente intense;
    gli eventi alluvionali che hanno colpito, anche in questi ultimi mesi, diverse parti del territorio nazionale dimostrano quanto il problema del dissesto idrogeologico necessiti, non di rimedi puntuali e contingenti, ma di una soluzione «di sistema», coordinata fra i vari livelli istituzionali, in grado di garantire ai territori, e alle popolazioni che li abitano, una tutela finalmente adeguata;
    per dare un'idea del livello di criticità in cui versa il territorio nazionale, nel Veneto ci sono stati oltre 1000 gli evacuati, un morto, danni alle colture e alle cose stimati per ora attorno ai 500 milioni di euro; e altre situazioni analoghe sono registrabili anche in altre parti, come ad esempio nella provincia di Modena;
    più in generale, occorre sottolineare come la politica di tutela del territorio continua a destinare la gran parte delle risorse disponibili, che restano comunque scarse, all'emergenza, anziché ad una effettiva opera di prevenzione; ad esempio, a fronte di un finanziamento della legge n. 183 del 1989 per la difesa «strutturale» del suolo, pari a soli 2 miliardi di euro negli ultimi 20 anni, sono stati spesi ben 213 miliardi di euro per arginare le mille emergenze che si sono verificate; 161 miliardi di euro per coprire i danni provocati dai terremoti e 52 miliardi di euro per riparare i disastri derivanti dal dissesto idrogeologico. Tra il 1999 ed il 2008, inoltre, sono stati spesi 58 miliardi di euro per la difesa del suolo, la riduzione dell'inquinamento e l'assetto idrogeologico, ma di questi oltre il 50 per cento è stato assorbito dalle spese di parte corrente e solo 26 miliardi di euro sono stati destinati ad investimenti per la prevenzione dei rischi;
    il piano straordinario per la prevenzione del rischio idrogeologico, previsto dalla Legge finanziaria per il 2010, che aveva assegnato per interventi straordinari al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare fondi per 1 miliardo di euro a valere sulle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico, non ha mai prodotto i risultati attesti i suddetti fondi destinati a finanziare gli accordi di programma sottoscritti con le regioni, che concorrevano con 954 milioni di euro a valere sulla quota regionale del fondo per le aree sottoutilizzate, per la realizzazione degli interventi prioritari di prevenzione, sono stati prima ridotti di oltre 200 milioni di euro per far fronte ai danni provocati da alcune calamità naturali e poi, di fatto, azzerati dai tagli di bilancio voluti, soprattutto con il decreto-legge n. 138 del 2011, dal Governo Berlusconi e dal Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore, Giulio Tremonti;
    anche il Governo Monti cercò di arginare il problema con strumenti para-emergenziali, senza però ottenere apprezzabili risultati; vennero infatti adottate tre apposite delibera del Cipe, la prima (n. 8 del 2012) allo scopo di individuare tra gli interventi di rilevanza strategica regionale quelli per la mitigazione del rischio idrogeologico individuati negli accordi di programma già sottoscritti fra il Ministero dell'ambiente e le regioni del Mezzogiorno, con conseguente assegnazione di complessivi 680 milioni di euro; la seconda (la n. 6 del 2012) per lo stanziamento di 130 milioni di euro, anch'essi per interventi diretti a fronteggiare i fenomeni di dissesto idrogeologico in alcune aree delle regioni del Centro-Nord; la terza (la n. 87 del 2012) per l'assegnazione di ulteriori 1.060 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, per il finanziamento di interventi per la manutenzione straordinaria del territorio nelle regioni del Mezzogiorno;
    ad oggi, dunque, manca un vero piano di coordinamento delle azioni a difesa del suolo e di gestione dalle risorse idriche, nonché di prevenzione del rischio idrogeologico: le profonde incertezze sulla competenze e sulle responsabilità in materia di pianificazione territoriale e di tutela delle risorse ambientali, il mancato adeguamento a buona parte delle direttive europeo intervenute sul punto, lo scarso coinvolgimento in materia dei livelli di governo più prossimi al territorio, costituiscono gli indici di una situazione non più tollerabile;
    a quanto sin qui esposto, negli ultimi anni, le stringenti regole che governano i bilanci delle pubbliche amministrazioni, imposte dalla Commissione europea e dalle conseguenti norme nazionali sui Patto di stabilità interno, costituiscono per le prime un ostacolo insormontabile al finanziamento di interventi per la prevenzione del rischio idrogeologico,

impegna il Governo

   ad assumere idonee iniziative, anche di tipo normativo, nel campo della prevenzione e della lotta al dissesto idrogeologico, non solo attraverso la semplificazione delle procedure per l'esecuzione degli interventi, ma anche attraverso il riordino della legislazione vigente in materia;
   a contrastare ogni iniziativa di indebolimento della pianificazione territoriale e di ricorso a nuovi condoni edilizi, salvaguardando la centralità della pianificazione territoriale integrata di scala vasta anche nelle scelte in itinere di ridefinizione dei livelli istituzionali esistenti, privilegiando la logica della prevenzione rispetto a quella di gestione dell'emergenza, anche nell'allocazione delle risorse economiche che devono essere rese stabili, utilizzabili in tempi certi e ricondotte ad una gestione ordinaria delle procedure, in primo luogo salvaguardando e sbloccando le risorse previste dagli accordi di programma già sottoscritti con le regioni per gli interventi prioritari di prevenzione dal rischio idrogeologico;
   ad adottare politiche, che, contrastando il fenomeno dell'abbandono dei terreni, del disboscamento e, quindi dell'improduttività del terreno stesso, riconoscano il valore strategico dell'agricoltura come presidio del territorio;
   a dare piana attuazione, nell'ambito della propria competenza, ai principi e ai contenuti delle direttive europee in materia di gestione delle risorse idriche e di alluvioni, assumendo le opportune iniziative di natura amministrativa e normativa che possano portare ad una significativa riorganizzazione del sistema di responsabilità e competenze, puntando ad una maggiore cooperazione tra i diversi livelli di governo del territorio;
   ad assumere le opportune iniziative affinché uno degli obiettivi prioritari del prossimo semestre italiano di presidenza europea diventi la derogabilità dei parametri del Patto di stabilità e crescita per quelle risorse stanziate dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali per finanziare gli interventi necessari per la prevenzione dei dissesti idrogeologici.
(6-00063) «Pastorelli, Di Lello, Di Gioia, Locatelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

risorse idriche

prevenzione dei rischi

prevenzione dell'inquinamento

formalita' amministrativa

protezione dell'ambiente

risorsa economica