ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00032

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 93 del 09/10/2013
Abbinamenti
Atto 6/00033 abbinato in data 09/10/2013
Atto 6/00034 abbinato in data 09/10/2013
Atto 6/00035 abbinato in data 09/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: GUIDESI GUIDO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 09/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 09/10/2013


Stato iter:
09/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 09/10/2013
Resoconto FASSINA STEFANO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/10/2013

DISCUSSIONE IL 09/10/2013

DICHIARATO PRECLUSO IL 09/10/2013

CONCLUSO IL 09/10/2013

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00032
presentato da
GUIDESI Guido
testo di
Mercoledì 9 ottobre 2013, seduta n. 93

   La Camera,
   esaminata la nota di aggiornamento al DEF 2013;
   premesso che:
    nonostante i reiterati provvedimenti legislativi propagandati come «spending review» dal Governo Monti in avanti, con correlate assegnazioni di incarichi specifici per tale obiettivo, il conto economico della pubblica amministrazione evidenzia un costante aumento della spesa pubblica nell'ultimo anno e per gli anni a venire, per tutte le voci di spesa, senza alcuna ipotesi di variazione a seguito di provvedimenti approvati dal Governo Letta, che ha confermato nella nota di aggiornamento le previsioni del DEF riguardo alle voci di spesa della PA;
    sul tema della spesa pubblica nella nota di aggiornamento al DEF 2013 vengono citate misure a sostegno dell'economia e per alcuni specifici settori, ma la razionalizzazione della spesa è del tutto generica e priva di riferimenti normativi, e non viene fatta alcuna stima dell'impatto sul conto economico della PA, dal che si dovrebbe dedurre che non è attesa alcuna riduzione della spesa pubblica permanente e significativa e che ciò non rientra prioritariamente, al di là di enunciazioni di principio, nel piano di interventi economici del Governo;
    laddove viene affrontato il tema delle riforme, benché si proponga di rivedere il sistema delle competenze tra livelli di Governo, nella nota di aggiornamento il Governo evita accuratamente di richiamare il concetto di «federalismo fiscale»; si parla di decentramento ma mai di «responsabilità», principio su cui invece deve basarsi il federalismo, che non è mera architettura di competenze ma elemento fondante per l'equilibrio ed il risanamento finanziari a tutti i livelli di Governo;
    la mancata applicazione del principio di responsabilità e del federalismo fiscale hanno fatto sì che alcuni enti locali, a discapito dell'intera collettività, potessero coprire i propri buchi di bilancio semplicemente scaricandoli sullo Stato;
    oggi il contesto è profondamente cambiato rispetto al momento in cui fu approvata la legge 5 maggio 2009 n. 42, recante «Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione», ed è cambiato in peggio, perché il perdurare e l'aggravarsi della crisi economica ha fatto esplodere anche una crisi sociale per rispondere alla quale gli enti locali si sono ritrovati in prima linea nel predisporre nuovi e rafforzati servizi sociali assumendo di fatto funzioni e costi prima non prevedibili; questo rende ancora più urgente attuare completamente la legge sul federalismo fiscale, in ottica di risparmio, di razionalizzazione e per il circuito di controllo dei cittadini sulle prestazioni delle amministrazioni;
    è indispensabile ad esempio superare rapidamente, attraverso l'approvazione della Carta delle autonomie locali, la separazione finora operata tra il federalismo fiscale e il processo di riallocazione e riorganizzazione delle funzioni tra i diversi livelli di governo, il quale di per sé potrebbe consentire una riduzione della spesa corrente e una conseguente riduzione della tassazione a livello sub statale;
    il meccanismo dei costi e dei fabbisogni standard per regioni ed enti locali relativo ai livelli essenziali delle prestazioni e alle funzioni fondamentali rappresenta l'unico vero strumento per effettuare una spending review efficace nel sistema delle autonomie territoriali, e va esteso anche all'apparato centrale dello Stato, vero centro di spesa pubblica;
    il federalismo fiscale resta l'unico baluardo per la riduzione della spesa pubblica dopo la devastante riforma delle pensioni attuata dalla legge Fornero e stante l'impossibilità di agire sull'enorme costo per lo Stato costituito dal numero esagerato dei dipendenti pubblici, e deve esserne pertanto accelerata l'attuazione della legge delega attraverso il suo completamento entro la fine di questa legislatura, nei termini espressi anche dal Ministro Delrio che più volte ha ribadito che è necessario far ripartire il federalismo basato sui principi della perequazione e della responsabilità in quanto «il centralismo ha fallito, non ha risolto i problemi ed appare ineludibile un nuovo patto con le autonomie locali»;
    il taglio della spesa pubblica è essenziale oggi non solo per ragioni legate all'equilibrio dei conti, o per soddisfare parametri imposti dall'Unione europea, ma perché nessuna ripresa economica nel nostro Paese potrà essere efficace e duratura se non liberando risorse necessarie ad abbassare la pressione fiscale sia per le persone che per le imprese, favorendo così i consumi ed alimentando una spirale positiva che a sua volta produrrebbe anche maggiore gettito fiscale. Con il federalismo fiscale questi risparmi sono possibili: le stime ci dicono che si potrebbero recuperare tra i 4 e i 5 miliardi solo nel comparto sanitario,

impegna il Governo:

   a mettere al primo posto dell'agenda politica la necessità di ridurre significativamente la spesa pubblica attraverso l'applicazione dei costi standard, per generare risorse da dedicare alla riduzione della pressione fiscale come unico volano per la ripresa dei consumi e della competitività delle imprese;
   a dare piena e completa attuazione alla legge delega sul federalismo fiscale e a superare definitivamente il sistema della finanza derivata, garantendo piena autonomia tributaria a regioni ed enti locali, correlata alla assunzione diretta di responsabilità degli amministratori locali di fronte ai propri elettori e garantendo in questo modo la trasparenza dell'operato degli amministratori stessi rispetto ai cittadini;
   adottare con gli strumenti di programmazione finanziaria e la legge di stabilità per il 2014 tutti i provvedimenti per il coordinamento dinamico della finanza pubblica previsti dalla legge delega e dai decreti legislativi approvati, a partire dal percorso di convergenza degli obiettivi di servizio ai livelli essenziali delle prestazioni e alle funzioni fondamentali di cui all'articolo 117, secondo comma, lettere m) e p) della Costituzione (articolo 13 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68) e dall'obiettivo programmato della pressione fiscale complessiva, nel rispetto dell'autonomia  tributaria delle regioni e degli enti locali (articolo 18 della legge delega);
   operare già con la legge di stabilità per il 2014 una riforma strutturale e stabile nel tempo del Patto di stabilità interno che preveda l'equilibrio di bilancio come unico vincolo, l'esclusione dal computo delle spese senza debito e con risorse autonome per favorire gli enti virtuosi e l'adozione, anche tra più regioni, del Patto di stabilità integrato al fine di migliorare il coordinamento della finanza territoriale;
    a ripristinare la gestione decentrata delle tesorerie di regioni ed enti locali;
    verificare lo stato di attuazione di tutti i decreti legislativi della legge sul federalismo fiscale approvati, comprensivi degli atti amministrativi previsti, al fine di definire un percorso per la loro reale definitiva entrata in vigore.
(6-00032) «Guidesi, Giancarlo Giorgetti, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Busin, Caon, Caparini, Fedriga, Grimoldi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Prataviera, Rondini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica fiscale

federalismo

spesa pubblica

risparmio

ente locale

bilancio

debito