ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12767

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 889 del 21/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: GUERINI GIUSEPPE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 21/11/2017
MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 21/11/2017
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 21/11/2017
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 21/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 21/11/2017
Stato iter:
22/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/11/2017
Resoconto GUERINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 22/11/2017
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 22/11/2017
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/11/2017

SVOLTO IL 22/11/2017

CONCLUSO IL 22/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12767
presentato da
GUERINI Giuseppe
testo di
Martedì 21 novembre 2017, seduta n. 889

   GIUSEPPE GUERINI, CARNEVALI, MISIANI, SANGA e VERINI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2015, n. 84 e, successivamente con il decreto ministeriale 23 febbraio 2017 del Ministero della giustizia, gli uffici di esecuzione (Uepe) hanno visto una profonda revisione della loro articolazione territoriale;

   il meritorio percorso normativo intrapreso dal Governo, nell'ottica di promuovere forme alternative nell'esecuzione della pena, ha determinato tuttavia un notevole incremento delle attività e del carico di lavoro degli Uepe;

   situazione particolarmente gravosa al riguardo risulta essere quella in carico all'Uepe di Bergamo;

   l'Ufficio, sin dalla sua apertura, non è stato dotato di personale proprio. Ad oggi nove esperte di servizio sociale vi lavorano in convenzione annuale (in scadenza al 31 dicembre 2012) e rinnovabile fino a dicembre 2018;

   dal febbraio 2017 l'Uepe di Bergamo è diventato ufficio locale, con l'attribuzione di ulteriori compiti istituzionali, ma senza acquisire personale aggiuntivo. Il direttore reggente risulta inoltre essere l'unico funzionario di servizio sociale non convenzionato. Da ciò scaturisce impossibilità di delegare il potere di firma, con ulteriore aggravio del carico di lavoro dell'Ufficio;

   dati mostrano, infatti, un aumento esponenziale del lavoro. Basti pensare che dai 264 casi in corso nel 2009 (anno di apertura della sede) si è passati a 1.389 casi al 16 novembre 2017. Dai 1.903 casi gestiti nel 2014 si è giunti ai 2.983 gestiti nell'anno in corso, impennata dovuta anche all'introduzione della messa alla prova. Gli imputati che hanno beneficiato della misura sono infatti passati dai 29 del 2014 ai 406 del 2017. Le persone con affido in prova ai servizi sociali sono passati dai 214 del 2010 ai 498 del 2017. Le persone detenute agli arresti domiciliari sono passate dai 208 casi del 2010 ai 347 del 2017. L'attività di osservazione e di indagine per la magistratura ordinaria e di sorveglianza ha visto gestire 536 casi nel 2010, mentre sono ben 1263 quelli gestiti a fine ottobre 2017;

   se l'Uepe di Bergamo ha senza alcun dubbio rafforzato una visione inclusiva sul futuro delle persone in esecuzione penale, le poche risorse a disposizione stanno compromettendo il lavoro egregio sino ad oggi svolto –:

   se il Ministro interrogato non intenda assumere iniziative per procedere a revisione e potenziamento delle dotazioni organiche degli Uepe, con riguardo in particolare alle reali carenze di personale inerenti all'Ufficio di Bergamo, considerando gli effettivi carichi di lavoro delle diverse realtà territoriali.
(5-12767)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-12767

  L'organica e strutturale revisione dell'esecuzione della pena ha, in generale, rappresentato e continua a rappresentare uno dei prioritari obiettivi dell'impegno di questi anni. Si è inteso, infatti, costruire un modello di esecuzione della pena fondato su misure alternative che siano limitative – ma non privative – della libertà personale e che si svolgano sul territorio, riconoscendo come extrema ratio la detenzione intramuraria.
  Con la riforma dell'organizzazione del Ministero della giustizia, in primo luogo, è stato istituito il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità cui sono stati demandati, tra l'altro, la direzione e di coordinamento degli UEPE che operano sul territorio, al fine di realizzare un sistema orientato a considerare la centralità della persona nei programmi trattamentali, anche attraverso il coinvolgimento della società civile.
  Il processo di rafforzamento del Dipartimento appare poi tanto più essenziale in vista dell'attuazione della legge delega 103 del 2017 che intende, tra l'altro, ancor più valorizzare il sistema dell'esecuzione penale esterna.
  L'esame dei dati statistici relativi alla popolazione in esecuzione penale esterna mostra, già a legislazione vigente, una notevole crescita delle sanzioni di comunità passate da un numero pari a 31.865 nel 2014 al numero di 45.587 al 15 ottobre 2017.
  L'impatto della riforma sull'organizzazione dell'esecuzione penale esterna non potrà che incrementare ulteriormente il trend di crescita delle misure alternative alla detenzione.
  L'esigenza di copertura degli organici vigenti è ben presente e, in questo senso, il Ministero è già stato autorizzato all'assunzione, mediante scorrimento di graduatorie, di 60 unità di personale.
  Si tratta di un primo passo verso l'essenziale copertura integrale degli organici e, a tal fine, nell'ambito dell'istruttoria del disegno di legge di bilancio in corso, il Ministero della giustizia ha proposto l'ampliamento a 300 delle assunzioni autorizzate, con un sensibile aumento degli stanziamenti di bilancio, indispensabile per la piena realizzazione degli obiettivi di riforma.
  Lo sblocco delle assunzioni permetterà, dunque, di migliorare la situazione per quegli Uffici che hanno un elevato carico di lavoro in rapporto al numero di unità di personale presente: in particolare, alla struttura di Bergamo saranno destinati tre funzionari del servizio sociale che si aggiungeranno ai due attualmente in servizio, oltre agli addetti in convenzione per i quali sono stati stanziati fondi ulteriori rispetto ai 4 milioni di euro, già previsti per il 2017.
  La centralità del ruolo degli operatori, il progressivo incremento delle misure di comunità e la valutazione dell'impatto della riforma rappresentano, allora, tutti indici chiari dell'esigenza di un deciso rafforzamento delle strutture che deve realizzarsi almeno con l'incremento degli organici attualmente previsti.
  Auspichiamo che le proposte articolate trovino riscontro nell'ambito della discussione parlamentare, intercettando tra tutte le forze presenti in Parlamento una larga condivisione sulla necessità di potenziare l'esecuzione penale esterna che solo grazie ad un adeguato e ambizioso piano di investimenti potrà dispiegare la sua funzione, essenziale per la piena realizzazione di un sistema penale finalmente conforme ai principi costituzionali e convenzionali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

esecuzione della sentenza

esecuzione della pena