ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11128

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 779 del 12/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: SIMONETTI ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 12/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/04/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/04/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/04/2017
Stato iter:
27/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/04/2017
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 27/04/2017
Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/04/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/04/2017

DISCUSSIONE IL 27/04/2017

SVOLTO IL 27/04/2017

CONCLUSO IL 27/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11128
presentato da
SIMONETTI Roberto
testo di
Mercoledì 12 aprile 2017, seduta n. 779

   SIMONETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   trova conferma a mezzo stampa la notizia di un ritardo nel debutto dell'Ape volontaria;
   sebbene il Governo abbia dichiarato che il rinvio dovrebbe essere contenuto al massimo una quindicina di giorni, sembra che l'Esecutivo stia ancora lavorando alla piattaforma informatica che dovrà gestire il tutto, mentre sembra accreditato che la percentuale massima di Ape volontaria che potrà essere chiesta oscillerà tra un minimo del 75 per cento ad un massimo del 90 per cento della rata;
   le ultime info circolanti sempre a mezzo stampa indicano il nuovo limite minimo a 150 euro e quello massimo articolato nelle seguenti quattro fasce:
    il 75 per cento della pensione netta se l'anticipo sarà inferiore a 36 mesi;
    l'80 per cento per un periodo compreso tra i 24 ed i 36 mesi;
    l'85 per cento per un periodo compreso tra i 12 ed i 24 mesi;
    il 90 per cento per un anticipo inferiore a 12 mesi;
   ciò che, tuttavia, è maggiormente preoccupante sono le dichiarazioni – riportate su Il Sole 24 ore di martedì 11 aprile 2017 – del consigliere economico dell'unità di coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri, ovvero che l'Ape non è un anticipo pensionistico, ma un anticipo finanziario a garanzia pensionistica, sottolineando che non si tratta di andare in pensione prima, ma di avere un prestito ponte dai 63 anni fino alla maturazione del requisito anagrafico per l'assegno previdenziale;
   queste affermazioni celano, a parere dell'interrogante, una realtà a dir poco allarmante e cioè che la sottoscrizione del prestito e l'adesione all'Ape non comporta alcuna certificazione del diritto alla pensione;
   in altri termini, qualora nei prossimi tre anni dovesse sciaguratamente intervenire una riforma delle pensioni «Fornero-bis», che elevasse di colpo ulteriormente il requisito anagrafico di accesso alla pensione, coloro che oggi hanno optato per la sottoscrizione dell'Ape rischiano di essere gli «esodati» di domani –:
   se il Ministro del lavoro e delle politiche sociali non ritenga opportuno prevedere nei decreti attuativi che, al momento della sottoscrizione dell'Ape, l'Inps invii al datore di lavoro anche la certificazione attestante il raggiungimento dei requisiti per il diritto alla pensione di vecchiaia a salvaguardia di futuri ed eventuali interventi pensionistici di innalzamento del requisito anagrafico;
   se, il Governo non ritenga doveroso accompagnare il debutto dell'Ape con una capillare campagna informativa sui rischi derivanti dalla scelta di accedervi.
   (5-11128)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-11128

  L'anticipo finanziario a garanzia pensionistica – anche noto come APE di mercato o APE volontaria – è uno strumento sperimentale attraverso il quale decorre dal prossimo mese di maggio, e fino al 2018, sarà resa più flessibile l'età pensionabile.
  L'APE di mercato – introdotto dalla articolo 1, comma 166, della legge di bilancio per il 2017 – è un prestito bancario garantito da un'assicurazione privata contro il rischio premorienza. Sarà corrisposto, in 12 rate mensili per annue fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia, ai soggetti in possesso dei requisiti previsti dal comma 167. I beneficiari restituiranno tale prestito, a partire dalla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia e per i successivi venti anni, mediante trattenute mensili operate dall'INPS sull'importo della pensione.
  Preciso che l'APE – ai sensi del predetto comma 167 – interesserà gli iscritti all'assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive e alla gestione separata che hanno almeno 63 anni di età, 20 anni di contributi e che maturano il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi. Il comma 167 prevede inoltre che l'importo della pensione che si otterrà al raggiungimento degli ordinari requisiti anagrafici di vecchiaia non dovrà essere inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo Inps al netto della rata di ammortamento corrispondente all'APE richiesta.
  Per quanto concerne le preoccupazioni evidenziate dall'Onorevole Simonetti nel presente atto parlamentare, voglio precisare, come detto poc'anzi, che l'APE è una misura sperimentale e pertanto opererà in un orizzonte temporale limitato all'interno del quale al momento non è prevista alcuna modificazione dei previsti requisiti pensionistici. Al riguardo evidenzio, comunque, che nei lavori preparatori del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente le modalità di attuazione delle disposizioni in tema di APE, si sta tenendo conto dell'aumento – nel 2019 e nel 2021 – dell'età anagrafica necessaria per l'accesso alla pensione di vecchiaia previsto dalla normativa vigente in materia di adeguamenti della speranza di vita.
  Qualora nei prossimi anni il legislatore dovesse confermare la misura rendendola strutturale e decidesse di intervenire su requisiti pensionistici, sarà senz'altro sua cura prevedere tutte le misure idonee ad evitare che i beneficiari dell'APE si trovino sprovvisti di reddito e di pensione.
  Da ultimo, rappresento che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha previsto la realizzazione di un'articolata campagna di informazione e comunicazione che accompagnerà l'avvio dell'APE e che consentirà dunque di informare i lavoratori sui vantaggi della misura e sulle modalità per accedervi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

condizione di pensionamento

pensionato

diritto del lavoro