ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09118

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 650 del 08/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI MASSIMILIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 08/07/2016
Stato iter:
12/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/10/2016
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 12/10/2016
Resoconto BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/07/2016

DISCUSSIONE IL 12/10/2016

SVOLTO IL 12/10/2016

CONCLUSO IL 12/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09118
presentato da
BERNINI Massimiliano
testo di
Venerdì 8 luglio 2016, seduta n. 650

   MASSIMILIANO BERNINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   inizialmente definito «Associazione case-famiglia» e avviato nel 1979 nella provincia di Viterbo, progetto «Associazione per la vita-autonoma» fu da subito soggetto sociale importante, in particolar modo nel primo periodo, per i rapporti con le istituzioni inerenti alle tematiche riguardanti l’handicap ed il suo superamento;
   le «case-famiglia» di disabili motori della provincia di Viterbo si formarono gradualmente fin dal 1979 in poi, per un processo di de-istituzionalizzazione avvenuto dal centro di riabilitazione VILLA IMMACOLATA di S. Martino al Cimino di Viterbo, come scelta spontanea e volontaria di circa una cinquantina di giovani disabili, anche gravissimi;
   la ratio di tale progetto consisteva, oltre che nell'abbassare i costi per gli enti che dovevano farsi carico del mantenimento dei disabili in istituti, anche nella possibilità di un reinserimento nella società di soggetti altrimenti confinati all'isolamento negli istituti;
   la regione Lazio emanò delle circolari regionali che stabilivano i criteri contributivi per dette case-famiglia, nella misura del 50 per cento dell'onere della retta di degenza, per favorire la de-istituzionalizzazione e la possibilità di continuare una forma di riabilitazione, gestibile dagli stessi disabili; a partire da metà anni ’70 era stata selezionata nella provincia di Viterbo qualche decina di disabili ricoverati a Villa Immacolata e gli stessi erano stati inseriti in un percorso di reinserimento sociale dal costo molto inferiore (passando da un costo per l'ente di circa 300.000 lire al giorno a circa 40.000 lire al giorno, ad oggi circa 700 euro mese, portando benefici enormi alle casse regionali);
   da quanto si apprende da organi di stampa, a seguito di passaggio di competenza dall'ente regione agli enti comunali, il progetto «Associazione per la vita autonoma» ha cessato di esistere a causa della mancanza di fondi;
   sempre gli organi di stampa scrivono di situazioni di disagio per molti disabili, con casi documentati di ricoveri per malnutrizione, a causa della cessazione del progetto;
   in questi giorni circa trenta disabili, di cui alcuni al 100 per cento, hanno manifestato davanti alla Cittadella della salute a Viterbo, per sensibilizzare le istituzioni circa lo stato di cose –:
   se sia a conoscenza dei fatti e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per sostenere esperienze e progetti meritevoli, come quello di cui in premessa, finalizzati ad assicurare assistenza alla disabilità e a superare il disagio ad essa collegato. (5-09118)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 ottobre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-09118

  Preliminarmente rappresento che l'articolo 117 della Costituzione, in materia di riparto di competenza fra Stato e Regioni, prevede, alla lettera m) del comma 2, che lo Stato ha legislazione esclusiva nella «determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale». Spetta, invece, alle regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato (articolo 117, comma 4) e tra queste vi rientrano anche le politiche sociali.
  Nello specifico il Ministero del lavoro sostiene esperienze e progetti volti ad assicurare assistenza alle persone con disabilità o a superare il disagio ad essa collegato attraverso due forme di finanziamento: la prima, prevede l'erogazione alle regioni, previa intesa con la Conferenza Unificata, delle risorse destinate al Fondo per le Non Autosufficienze (FNA) – istituito con legge finanziaria 2007 e diventato strutturale con la legge di stabilità del 2015; la seconda, a partire dal 2013, prevede l'erogazione alle regioni di risorse destinate al finanziamento di azioni progettuali attinenti la Vita Indipendente delle persone con disabilità. Tali ultimi progetti saranno realizzati nei vari ambiti territoriali, previa ammissione al bando – costituito dalle Linee Guida adottate ogni anno con decreto direttoriale – e previa approvazione da parte della specifica commissione operante presso il Ministero del lavoro.
  Per quanto concerne più specificatamente le risorse del FNA, rappresento che la maggior parte di esse sono destinate alla realizzazione di prestazioni, interventi e servizi assistenziali nell'ambito dell'offerta integrata di servizi socio-sanitari per le persone non autosufficienti ovvero al finanziamento dell'attività ordinaria in tema di non autosufficienza. L'obiettivo è garantire omogeneità agli interventi posti in essere dalle regioni a favore delle persone in condizione di limitata autonomia. Ciò, al fine di assicurare la progressiva costruzione di un sistema di assistenza che consenta di realizzare i livelli essenziali delle prestazioni anche attraverso l'integrazione delle prestazioni sociali con quelle sanitarie. Dal 2013, inoltre, una quota parte del FNA è destinata al finanziamento di progetti di carattere innovativo, denominati di Vita Indipendente, finalizzati a costruire un modello di intervento sul territorio razionale anche grazie al contributo delle regioni e al coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità.
  Con specifico riferimento al progetto denominato Case-Famiglia che, attualmente, vede interessati circa 30 assistiti dell'Associazione per la Vita Autonoma di Viterbo, la Regione Lazio, in base alla normativa regionale di riferimento e alla programmazione delle politiche di intervento in materia di disabilità e non autosufficienza, ha reso noto che non è possibile dare continuità ad esso secondo le pregresse modalità gestionali. Infatti, l'articolo 6 della legge regionale n. 12 del 2016, al fine di evitare i rischi di emarginazione o di nuova internalizzazione presso strutture sanitarie o socio assistenziali, prevede l'istituzione di un Fondo speciale per i comuni finalizzato al sostegno al reddito di persone che abbiano fruito di specifici percorsi o progetti individuali regionali volti al raggiungimento di condizioni di vita indipendente; a tale Fondo è destinato uno stanziamento di 100 mila euro. Tuttavia, per l'individuazione dei criteri e delle modalità di erogazione del contributo, la legge regionale 12 del 2016 rinvia ad un successivo provvedimento di giunta. Pertanto, la Regione Lazio ha reso noto che la vicenda relativa agli assistiti dell'Associazione per la Vita Autonoma potrà essere definita allorquando sarà formalizzata la predetta procedura amministrativa per la richiesta del sostegno al reddito gravante sul menzionato Fondo regionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disabile

amministrazione regionale

giovane