ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08391

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 607 del 13/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: TRIPIEDI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 13/04/2016
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 13/04/2016
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 13/04/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/04/2016
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 13/04/2016
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 13/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 13/04/2016
Stato iter:
06/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/10/2016
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 06/10/2016
Resoconto TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/04/2016

SOLLECITO IL 29/06/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/07/2016

DISCUSSIONE IL 06/10/2016

SVOLTO IL 06/10/2016

CONCLUSO IL 06/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08391
presentato da
TRIPIEDI Davide
testo di
Mercoledì 13 aprile 2016, seduta n. 607

   TRIPIEDI, COMINARDI, CIPRINI, DALL'OSSO, CHIMIENTI, ALBERTI e PESCO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   in data 8 aprile 2016, sul sito di informazione online «Ristretti Orizzonti», veniva pubblicata la notizia di un cittadino italiano, Cristian Provvisionato, detenuto nello Stato della Mauritania da 8 mesi;
   come confermato dalla Farnesina, il 42enne residente a Cornaredo (MI), è stato fermato dalle autorità mauritane nella capitale Nouakchott nell'agosto 2015, dopo circa due settimane dal suo arrivo nel Paese, dove si era recato per conto di una società che commercializza prodotti tecnologici per le intercettazioni e il controllo remoto di dispositivi elettronici. Provvisionato è attualmente detenuto all'interno di un'accademia di polizia nella stessa capitale della Mauritania per una presunta truffa informatica. Nello specifico, l'accusa risulta essere quella di far parte di una banda internazionale finalizzata alla truffa informatica ai danni dello Stato mauritano nel settore della sicurezza;
   ad occuparsi del caso in Italia, sono gli avvocati milanesi Vinicio Nardo e Giovanni Pasceri. Nardo ha affermato che insieme al suo collega hanno adottato iniziative giudiziarie per avviare un procedimento penale in Italia volto ad accertare che il trattenimento del loro assistito, al di fuori di ogni elementare principio di civiltà, possa costituire un reato perseguibile anche in Italia, individuando i responsabili che lo hanno messo in questa condizione. Anche alla luce di quello che dice l'avvocato mauritano, il legale Boumiya Hamoud, gli avvocati italiani hanno appreso che la forma di trattenimento è contraria a ogni principio giuridico. Provvisionato non è mai stato interrogato alla presenza di un avvocato e non è mai comparso davanti a una corte in 8 mesi. L'avvocato Nardo ha poi dichiarato che la vicenda da loro seguita, più che un processo sembra un sequestro di persona di cui deve rispondere chi lo ha mandato in quel Paese;
   la Farnesina ha reso noto che il suo caso è costantemente seguito dalla delegata ambasciata italiana di Rabat. A ottobre 2015, il console italiano a Rabat ha svolto una missione che ha consentito di accertare le condizioni in cui si trova Cristian Provvisionato;
   a gennaio 2016 anche l'ambasciatore italiano in Marocco, Roberto Natali, ha fatto visita a Provvisionato e ha appreso che la legge della Mauritania impone che l'uomo debba essere trattenuto durante lo svolgimento delle indagini, ma che la detenzione potrebbe durare molto tempo. La Farnesina specifica anche che 1'11 marzo 2016, il direttore generale Ravaglia ha convocato l'ambasciatore della Mauritania a Roma, signora Aoufià, la quale ha anticipato che presto potrebbe essere celebrato il processo. La comunicazione ha creato parecchio stupore dal momento che a Provvisionato non è stata mai notificata alcuna accusa;
   a metà aprile 2016 è stata prevista un'altra missione diplomatica italiana in Mauritania allo scopo di individuare la miglior strada per liberare Cristian dalla sua prigionia;
   la madre di Provvisionato ha spiegato che il figlio fu contattato per partire in Mauritania dal figlio del proprietario dell'azienda per cui lavora, la «Vigilar» di Milano. Ciò che ha creato più di un sospetto all'avvocato mauritano e ai due avvocati italiani che stanno seguendo la vicenda, è che il cittadino italiano era andato nello Stato africano per un lavoro assegnato dalla sua agenzia, ma di fatto ha sostituito un professore — personaggio di cui al momento non si conosce il nome — che a quanto pare aveva subito identico trattamento. Tale evento rappresenta per gli inquirenti una sorta di scambio di ostaggi;
   destano particolari preoccupazioni le condizioni di salute del lavoratore italiano detenuto a Nouakchott. La madre di Provvisionato ha fatto sapere che il figlio è diabetico e che quindi necessita di insulina e medicinali specifici. Nel corso di questi mesi ha perso numerosi chili. A febbraio 2016, insieme al marito si è recata in Mauritania per andarlo a trovare, ma stava così male che è stato riconosciuto dai genitori solo dopo essersi alzato in piedi. I genitori hanno chiesto al Governo di quello Stato di rilasciare loro figlio quanto prima. Considerano sia necessario farlo perché ritengono sia innocente, ma soprattutto perché le sue condizioni di salute si stanno rapidamente aggravando. Sempre i genitori hanno la convinzione che il figlio sia stato volutamente coinvolto in un'azione tesa a suo discapito;
   la madre dell'uomo ha anche inviato una lettera al presidente della Mauritania. L'avvocato che i genitori di Provvisionato hanno preso in loco, il sopraindicato Boumiya Hamoud, ha presentato la richiesta di libertà provvisoria, purtroppo rigettata;
   gli interroganti ritengono che l'azione diplomatica svolta dai preposti rappresentanti istituzionali in Italia e in Marocco, sia stata costante e molto intensa. Considerano però necessario fare un ulteriore sforzo per poter riportare in Italia il signor Cristian Provvisionato al più presto, soprattutto a causa delle sue condizioni di salute sempre più precarie –:
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo al fine di assicurare le regolari cure per la patologia diabetica di cui soffre il sopraindicato signor Cristian Provvisionato, agli arresti in Mauritania;
   quali ulteriori iniziative diplomatiche intenda intraprendere il Governo al fine di arrivare alla liberazione o alla richiesta di estradizione del sopraindicato signor Cristian Provvisionato, in funzione del fatto che quelle sinora adottate non hanno ancora sortito gli effetti sperati e che lo stesso soggetto soffre di una patologia che, se non curata adeguatamente, può portare ad importanti danni fisici. (5-08391)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 ottobre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-08391

  Vorrei innanzitutto ringraziare l'onorevole Interrogante per avermi dato la possibilità di fornire alcuni aggiornamenti in merito al caso di Cristian Provvisionato, trattenuto in Mauritania in stato di arresto preventivo dalla fine di agosto 2015, dopo essere stato fermato dalle Autorità di Nouakchott.
  Come noto, il Signor Provvisionato era giunto in Mauritania circa due settimane prima su richiesta di una società italiana che si occupa di vigilanza, al fine di rappresentare una ditta indiana che commercializza prodotti tecnologici finalizzati alle intercettazioni e al controllo remoto di dispositivi elettronici. Secondo quanto ufficialmente reso noto dalle autorità mauritane, il Sig. Provvisionato è accusato di far parte di una associazione internazionale finalizzata alla truffa ai danni dello Stato mauritano nel delicato settore della sicurezza. Le autorità sostengono infatti di essere state raggirate dalla società indiana che il Signor Provvisionato avrebbe dovuto rappresentare a Nouakchott e che non avrebbe onorato un contratto concluso con il Governo locale, pur avendo ricevuto le somme pattuite. Al momento, il connazionale permane in stato di arresto in attesa della conclusione delle indagini preliminari. Egli si trova all'interno di un'Accademia di Polizia e non di un carcere e può
quindi beneficiare di condizioni migliori rispetto a quanto avviene normalmente in casi analoghi.
  L'Ambasciata d'Italia a Rabat (che è competente per la Mauritania), in stretto raccordo con la Farnesina, è impegnata innanzitutto a vigilare sulle condizioni di salute del Signor Provvisionato, che come noto è diabetico e necessita di medicine, e ad assicurarsi che le Autorità mauritane continuino ad effettuare a suo favore i necessari controlli medici settimanali. Lo stesso Ambasciatore a Rabat e il Console Onorario a Nouakchott, oltre ad altri funzionari dell'Ambasciata, hanno personalmente visitato il Signor Provvisionato per sincerarsi delle sue condizioni e per venire incontro a eventuali ulteriori sue necessità. L'Ambasciata ha inoltre fornito assistenza ai familiari del connazionale in tutte le occasioni in cui si sono recati in Mauritania per incontrarlo.
  In generale, rispetto ai primi mesi di detenzione, la situazione è complessivamente migliorata, grazie anche agli alimenti e alle medicine che vengono inviati dall'Italia da parte della famiglia con l'assistenza dell'Ambasciata a Rabat.
  In merito alla vicenda giudiziaria, sin dalle prime fasi la Farnesina e l'Ambasciata a Rabat sono intervenute con passi ufficiali sul Governo mauritano, auspicando che il procedimento in cui è coinvolto il connazionale possa trovare una rapida conclusione, pur nella consapevolezza dell'indipendenza dell'autorità giudiziaria. In questi mesi vi sono stati numerosi incontri politici con le Autorità locali e con l'Ambasciatore di Mauritania a Roma. Solo a titolo di esempio, cito le numerose missioni dell'Ambasciatore italiano a Rabat e del Capo della Cancelleria Consolare, fra le quali quella svoltasi lo scorso giugno, in cui il caso è stato sottoposto direttamente all'attenzione del Ministro della Giustizia e del Ministro degli Esteri mauritani. Recentemente, l'Ambasciatore d'Italia a Rabat ha di nuovo sollecitato il Ministro della Giustizia mauritano, chiedendo una rapida soluzione della vicenda e ribadendo la disponibilità italiana a collaborare con la magistratura mauritana, nelle previste forme della cooperazione giudiziaria internazionale, per far luce sulle accuse mosse dalle Autorità mauritane.
  L'Ambasciatore della Mauritania a Roma è stato formalmente più volte convocato e sensibilizzato sul caso dal competente Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie della Farnesina.
  I familiari del Sig. Provvisionato sono in costante contatto con l'Ambasciata a Rabat e con la Farnesina, dove sono stati ricevuti in più occasioni. Io stesso, insieme all'Ambasciatore d'Italia a Rabat, ho incontrato a Roma lo scorso 23 giugno i genitori del connazionale, confermando il massimo impegno della Farnesina per ottenere dalla Mauritania una rapida conclusione della vicenda.
  Anche in questa Sede vorrei dunque ribadire che la Farnesina continuerà a seguire con la massima attenzione il caso, portando avanti l'intensa azione diplomatica sin qui svolta sulle Autorità mauritane affinché il procedimento giudiziario in corso a Nouakchott giunga rapidamente ad una soluzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cittadino della Comunita'

accusa

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