ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07911

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 577 del 25/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: FIORIO MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2016
FERRARI ALAN PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2016
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2016
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2016
D'OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 20/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 25/02/2016
Stato iter:
20/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/04/2017
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 20/04/2017
Resoconto D'OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/02/2016

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/04/2017

DISCUSSIONE IL 20/04/2017

SVOLTO IL 20/04/2017

CONCLUSO IL 20/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07911
presentato da
FIORIO Massimo
testo presentato
Giovedì 25 febbraio 2016
modificato
Giovedì 20 aprile 2017, seduta n. 782

   FIORIO, GADDA, FERRARI, FIANO, LUCIANO AGOSTINI, D'OTTAVIO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   con decreto ministeriale n. 509 del 3 novembre 1999 è stato emanato il regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, con riferimento specifico alla introduzione del sistema dei crediti formativi universitari (CFU), le classi di corso di studio, la distinzione fra laurea di primo livello triennale e laurea di secondo livello specialistica;
   con decreto ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004 sono state dettate disposizioni concernenti i criteri generali per l'ordinamento degli studi universitari con riferimento alla articolazione dei corsi di studio in laurea di primo livello, laurea di secondo livello e lauree a ciclo unico;
   con decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2009 è stato rivisto l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, mentre con decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 è stato rivisto l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei; con successivi regolamenti, sono stati riordinati gli istituti tecnici e gli istituti professionali;
   l'insieme delle norme sopra richiamate produce un effetto negativo sul livello di competenza dei docenti e sui « curricula» degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado per quanto riguarda la storia antica, greca e romana, in quanto ne deriva una marginalizzazione della storia antica, con pesanti conseguenze nel processo di maturazione culturale e civica degli allievi nelle scuole italiane e con un oggettivo impoverimento di abilità e competenze atte a concorrere ad un adeguato processo formativo;
   i «curricula» previsti dall'ordinamento vigente stabiliscono che la storia antica venga presentata ai ragazzi della V classe elementare, che essa non sia più insegnata nella scuola secondaria di primo grado e sia invece insegnata nelle scuole secondarie di secondo grado, ivi compresi i licei, per un numero di ore spesso ulteriormente ridotto per la combinazione dell'insegnamento della storia antica con quello della geografia (geostoria);
   in assenza di un intervento normativo adeguato ed organico, nel volgere di una generazione, in Italia si conoscerà la storia greca e romana solo nei licei classici e per quanto presentato sommariamente in V elementare (per un totale di 6 ore di insegnamento) senza altre possibilità di approfondimento critico, con la conseguenza di cancellare il patrimonio storico delle fasi in cui si è formata la civiltà europea, dal mondo greco a quello romano e al momento dell'incontro fra Cristianesimo e impero romano;
   alla luce della normativa richiamata, il livello di intervento più urgente risulta essere quello della formazione e della competenza dei docenti, che può essere assicurato con una rideterminazione dei requisiti obbligatori per poter accedere all'abilitazione e al ruolo, secondo i vari percorsi definiti dalla normativa vigente (tirocinio formativo attivo – TFA e concorso nazionale);
   nella scuola primaria (elementare) è previsto l'insegnamento da parte di docenti laureati in scienze della formazione primaria (laurea magistrale a ciclo unico quinquennale) che di norma non hanno sostenuto, durante il percorso universitario, nessun esame di storia antica; la Consulta universitaria per la storia greca e romana, organo di rappresentanza dei docenti universitari di storia antica, ha proposto, con documento approvato dall'assemblea dell'8 luglio 2015, che venga fissato l'obbligo di almeno 6 crediti formativi universitari di storia antica (L-ANT/02: storia greca e L-ANT/03: storia romana) fra i 16 crediti formativi attualmente previsti per le discipline storiche nel loro insieme, e ciò in coerenza con il segmento cronologico oggetto dell'insegnamento della storia nel ciclo primario della formazione e della conseguente indispensabile preparazione da garantire agli insegnanti di questo ordine;
   nella scuola secondaria di I grado (scuola media inferiore) risulta, invece, necessaria una revisione dell'intero comparto relativo alle discipline storiche; la Consulta universitaria per la storia greca e romana ha chiesto che sia rivisto il criterio della continuità tra scuola primaria e secondaria di primo grado, con la conseguenza che lo studio della storia nella scuola secondaria di primo grado debba iniziare, in Europa e in Italia, dalla antichità classica e non dal medioevo;
   la Consulta universitaria per la storia greca e romana ritiene inoltre opportuno, per la classe concorsuale A-22 (ex 43/A – scuola media inferiore), passare da 12 a 24 crediti formativi riservati alle discipline storiche nel loro insieme, e prevedere, fra i 24 crediti formativi, un vincolo di 6 per le storie antiche (L-ANT/02: storia greca e L-ANT/03: storia romana), in ragione della necessità di fornire competenze relative al lessico politico ed istituzionale e ai valori di una civiltà che ha saputo esercitare il dialogo interculturale ed interreligioso (innesto del Cristianesimo nella civiltà romana) e della altrettanto pressante necessità di valorizzare i beni culturali antichi nella loro contestualizzazione storica –:
   se, per la scuola primaria, si intendano assumere iniziative per prevedere un maggior spazio temporale per l'insegnamento della storia antica, greca e romana, attraverso l'anticipazione alla quarta classe della sua trattazione e una più adeguata discussione sulla materia nei libri di testo;
   se, per la scuola primaria, si ritenga opportuno assumere iniziative per prevedere il vincolo di almeno 6 crediti formativi nei settori scientifico disciplinari L-ANT/02 (storia greca) e L-ANT/03 (storia romana) sui 16 previsti per la storia nella formazione degli insegnanti;
   se, per la scuola secondaria di primo grado (classe A-22 ex 43), si intendano assumere iniziative per prevedere il reinserimento dell'insegnamento della storia antica, greca e romana, nei programmi, in ragione del fatto che da essa provengono il lessico istituzionale, gli esempi di democrazia, di pratiche di buon governo e di attaccamento ai valori fondanti dell'Europa moderna;
   se non si ritenga di assumere iniziative per prevedere, per quanto concerne la formazione degli insegnanti di scuola secondaria di primo grado, il vincolo di almeno 12 crediti formativi da conseguire negli specifici settori scientifico-disciplinari L-ANT/02, storia greca, e L-ANT/03, storia romana. (5-07911)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-07911

  L'interrogazione alla quale si risponde riguarda l'insegnamento della storia antica nelle scuole primarie e secondarie, di cui se ne suggerisce un potenziamento.
  Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, emanate con decreto ministeriale n. 254 del 2012, sono il risultato di un lungo lavoro di studio e di condivisione, sotto il profilo pedagogico e culturale, che ha coinvolto la scuola, le associazioni professionali e disciplinari dei docenti, il mondo accademico, anche mediante una consultazione on line che si è svolta prima della loro approvazione definitiva.
  In particolare, l'insegnamento della storia come ciclo unico che si distende in un percorso unitario a partire dalla terza classe di scuola primaria fino al termine della scuola secondaria di primo grado è stato oggetto di specifica attenzione anche all'interno della citata consultazione.
  I docenti del primo ciclo – si ricorda che parteciparono alla consultazione oltre 5.000 istituzioni scolastiche – si sono orientati per la conferma del percorso di insegnamento a ciclo unico, ritenuta una scelta condivisibile perché consente di distendere i contenuti e di concentrarsi sulla qualità delle metodologie e degli apprendimenti.
  In tal senso, la previsione normativa già definita con le precedenti Indicazioni per il curricolo emanate nel 2007 è stata confermata dalle vigenti Indicazioni. Si legge nel testo, tra l'altro, che «La disciplina, per la sua complessità, richiede la formulazione di un percorso ben articolato, con una progressione di attività e di conoscenze adatta alle diverse fasi dell'apprendimento e che permetta di distribuire lungo tutto l'arco della scuola primaria e secondaria di primo grado i diversi compiti di apprendimento. La storia generale nella scuola primaria è deputata a far scoprire agli alunni il mondo storico mediante la costruzione di un sistema di conoscenze riguardanti quadri di civiltà o quadri storico sociali senza tralasciare i fatti storici fondamentali. Nella scuola secondaria di primo grado lo sviluppo del sapere storico riguarderà anche i processi, le trasformazioni e gli eventi che hanno portato al mondo di oggi».
  In ogni caso, i traguardi di sviluppo delle competenze previsti per il termine della scuola secondaria di primo grado prevedono che gli alunni conoscano «aspetti e processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea, anche con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico».
  Si segnala, inoltre, che sui fatti storici e sulla realizzazione di un curricolo verticale di storia per il primo ciclo di istruzione è stato realizzato nel settembre 2014 un seminario nazionale che ha visto la partecipazione di dirigenti scolastici e docenti che si sono ampiamente confrontati anche con il mondo accademico.
  Si rappresenta che, al momento, non è in previsione una modifica nei piani di studio della scuola primaria e secondaria di primo grado, né per quanto attiene all'insegnamento della storia e dei fatti storici, né delle altre discipline curricolari.
  In merito alla maggiore presenza dei contenuti storici riferiti al mondo antico nei libri di testo per la scuola primaria è da precisare che l'intervento ministeriale in materia di libri di testo è attualmente circoscritto a sole azioni di supporto alle istituzioni scolastiche, attraverso appositi atti di indirizzo, nel rispetto delle diverse componenti didattiche e di autonomia.
  Pertanto, pur ritenendo condivisibile l'esigenza, diffusamente sentita, di confronto fra opinioni, storie e culture e pur nella possibilità che il libro di testo di storia possa costituire un elemento di supporto orientativo per la formazione degli alunni è tuttavia opportuno considerare che il libro di testo rappresenta solo uno degli strumenti didattici a disposizione dei docenti, i quali, nella loro autonomia, possono servirsene liberamente, integrando o espungendo passaggi ove ritenuto necessario alla coerenza del percorso didattico progettato, alle finalità del Piano dell'offerta formativa e alle peculiari caratteristiche di ciascun gruppo classe.
  Con riferimento, infine, alla richiesta degli Onorevoli interroganti di modificare i piani di studio del corso di laurea in scienze della formazione primaria prevedendo l'inserimento obbligatorio di almeno 6 CFU in storia antica, greca e romana, si fa presente che la suddivisione tra le varie discipline e i vari insegnamenti dei CFU previsti per tale corso di laurea abilitante dal decreto ministeriale n. 249 del 2010 è frutto di una puntuale analisi delle competenze disciplinari, culturali, pedagogiche che deve possedere il docente di scuola primaria. Peraltro, la presenza degli insegnamenti indicati è già definita dal citato decreto che, nell'ambito di 16 CFU, consente al docente – e all'Università, che deve attivare i singoli insegnamenti sulla base dei propri punti organico – di scegliere tra storia greca, storia romana, storia medioevale, storia moderna, storia contemporanea.
  Per quanto attiene, invece, al percorso formativo relativo ai docenti della classe di concorso A22, si segnala che tutta la materia relativa all'accesso alla professione di insegnante nella scuola secondaria è oggetto dello specifico decreto legislativo sul riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria recentemente definito in applicazione della delega di cui all'articolo 1, commi 180 e 181, lettera b), della legge n. 107 del 2015.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione degli insegnanti

formazione professionale

storia antica