ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06942

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 11/11/2015
DAMBRUOSO STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 11/11/2015
VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 11/11/2015
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 11/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
19/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2015
Resoconto MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 19/11/2015
Resoconto MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2015

SVOLTO IL 19/11/2015

CONCLUSO IL 19/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06942
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   MATARRESE, D'AGOSTINO, DAMBRUOSO, VARGIU e PIEPOLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto disposto dall'articolo 35 del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 cosiddetto «Sblocca Italia», «... il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, con proprio decreto, individua a livello nazionale la capacità complessiva di trattamento di rifiuti urbani e assimilati degli impianti di incenerimento in esercizio o autorizzati a livello nazionale, con l'indicazione espressa della capacità di ciascun impianto, e gli impianti di incenerimento con recupero energetico di rifiuti urbani e assimilati da realizzare per coprire il fabbisogno residuo, determinato con finalità di progressivo riequilibrio socio-economico fra le aree del territorio nazionale e nel rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclaggio, tenendo conto della pianificazione regionale...»;
   lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dallo «Sblocca Italia» è stato sottoposto al parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e relaziona anche sul fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilabili;
   la ratio del disposto del decreto-legge «Sblocca Italia», e quindi l'intento del Governo, è certamente quella di adeguare il sistema italiano alle normative europee, istituendo un sistema integrato e moderno di gestione di rifiuti urbani e assimilati che limiti l'utilizzo delle discariche, che tuteli l'ambiente e che eviti ulteriori procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore;
   di contro, sembrerebbe che diverse amministrazioni regionali italiane abbiano evidenziato una serie di criticità relative allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in merito alla disponibilità di impianti attivi o autorizzati come impianti di incenerimento. I rilievi mossi da alcuni uffici regionali sarebbero non solo di tipo tecnico-normativo ma anche relativi all'acquisizione di dati non aggiornati o non corretti da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   in merito e secondo quanto si evince dalla stampa, le controdeduzioni relative al predetto schema di decreto effettuate dalla regione Puglia evidenziano che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si sarebbe «... basato su dati non corretti...» e che «la Puglia non avrebbe bisogno di nuovi – inceneritori, anche se sarà costretta ad accettare l'attivazione, la riattivazione o il raddoppio dei tre già esistenti. Ha invece un deficit in termini di impianti di compostaggio, che al momento non garantiscono il trattamento della frazione organica prodotta sul territorio». La regione Puglia, dunque, riterrebbe inutile l'individuazione di nuovi inceneritori anche grazie alla consistente diminuzione del fabbisogno residuo di incenerimento che deriva dall'attuazione del piano;
   secondo le predette controdeduzioni, infatti, gli uffici della regione Puglia avrebbero rilevato che «... per la Puglia è stato ipotizzato un fabbisogno di incenerimento pari a 250 mila tonnellate l'anno, considerando come unico impianto esistente quello della Cisa di Massafra. Ma nel Dpcm non si fa alcun cenno all'inceneritore Eta di Manfredonia, già realizzato, che ha una capacità di 100.000 tonnellate annue ed è in fase di collaudo propedeutico all'entrata in esercizio. Né si considera l'impianto (pubblico) dell'Amiu di Taranto, oggi chiuso, ma a fronte di un finanziamento regionale già disponibile per i lavori di ammodernamento e messa a norma...» –:
   se, sulla scorta dei rilievi fatti dalle regione Puglia, vi siano, per quanto di competenza, nuove determinazioni in merito a ipotesi di costruzione di nuovi inceneritori su quel territorio e se non ritenga opportuno valutare l'ipotesi di riesaminare lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri inoltrato alle regioni e province autonome considerando nuove rilevazioni di dati. (5-06942)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06942

  In merito allo stato attuativo dell'articolo 35, comma 1, del decreto-legge n. 133 del 2014, si rappresenta che lo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza Stato-Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, come da ultimo nella riunione tecnica del 9 settembre 2015.
  In particolare lo schema di decreto, a seguito degli esiti della predetta riunione, è in fase di completa revisione al fine di accogliere alcune proposte formulate dalle regioni e dalle province autonome.
  Al riguardo si fa presente che si terrà conto nella nuova stesura di d.P.C.M. delle autorizzazioni ad oggi aggiornate dalle Regioni ai sensi dei commi 3 e 5 dell'articolo 35 del decreto-legge n. 133 del 2014, nonché delle previsioni dei piani regionali di gestione e di prevenzione dei rifiuti, con particolare riferimento, tra l'altro, alle previsioni concernenti la raccolta differenziata anche tenendo conto che il dato di produzione del 65 per cento di CSS è un dato medio nazionale rilevato dall'ISPRA per gli impianti di pre-Trattamento nel decreto ministeriale 27 gennaio 2007 sulle migliori tecniche disponibile (BAT) e confermato dallo stesso Istituto nell'ultimo rapporto rifiuti urbani 2015.
  Pertanto, al fine di dare seguito alle richieste formulate dalle regioni – Puglia compresa – e delle province autonome nel corso dell'ultima riunione della Conferenza in sede tecnica del 9 settembre 2015, volte ad ottenere la rettifica di alcuni dati riportati nello schema di DPCM, la competente Direzione Generale del Ministero dell'Ambiente, con nota del 15 settembre 2015, ha invitato tutte le amministrazioni regionali e le province autonome a trasmettere gli elementi e dati tecnici utili per l'aggiornamento del medesimo provvedimento.
  Tenuto conto degli elementi forniti all'uopo dalla Regione Puglia, il calcolo del fabbisogno di incenerimento relativo alla stessa è stato rideterminato considerando gli impianti di coincenerimento di Massafra e Manfredonia, dell'unico impianto di incenerimento di Taranto nonché gli ulteriori impianti di Taranto e Barletta.
  Lo schema di decreto così rivisto sarà nuovamente inviato all'esame della Conferenza Stato-Regioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incenerimento dei rifiuti

violazione del diritto comunitario

applicazione del diritto comunitario