ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06682

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 503 del 15/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE SIMONE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 15/10/2015
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 15/10/2015
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 15/10/2015
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 15/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 15/10/2015
Stato iter:
21/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/01/2016
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 21/01/2016
Resoconto VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/10/2015

SOLLECITO IL 21/10/2015

DISCUSSIONE IL 21/01/2016

SVOLTO IL 21/01/2016

CONCLUSO IL 21/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06682
presentato da
VALENTE Simone
testo di
Giovedì 15 ottobre 2015, seduta n. 503

   SIMONE VALENTE, DI BENEDETTO, BATTELLI, D'UVA e VACCA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il fondo unico per lo spettacolo (FUS), istituito dalla legge n. 163 del 1985 costituisce il principale strumento di sostegno al settore dello spettacolo dal vivo e della cinematografia da parte dello Stato;
   le finalità del fondo unico per lo spettacolo consistono nel sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attività cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, nonché nella promozione e nel sostegno di manifestazioni ed iniziative di carattere e rilevanza nazionali da svolgere in Italia o all'estero;
   relativamente all'anno 2015 gli stanziamenti complessivi del Fondo – quali risultanti dal decreto n. 101094 del 29 dicembre 2014, di ripartizione in capitoli delle unità di voto parlamentare relative al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 – ammontano a 406,2 milioni di euro (lo stanziamento complessivo è uguale a quello del 2014, cambia la ripartizione) di cui:
    fondazioni lirico-sinfoniche: 182 milioni di euro;
    attività cinematografiche: 77 milioni;
    attività teatrali: 67 milioni;
    attività musicali: 59 milioni;
    attività di danza: 11 milioni;
    progetti multidisciplinari: 4.6 milioni;
    attività circensi: 4.5 milioni;
    residenze e under 35: 2 milioni;
   in attuazione dell'articolo 9, comma 1, del decreto-legge 91 del 2013 (decreto «valore cultura»), è intervenuto il decreto ministeriale, 1o luglio 2014 (recante «Nuovi criteri e modalità per l'erogazione, l'anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163 pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 19 agosto 2014), adottato d'intesa con la Conferenza unificata; tale decreto, per la cui redazione il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si è avvalso della società esterna denominata Struttura Consulting Srl (società di consulenza con sede legale a Roma), ha modificato le regole storiche determinando uno scossone a causa della esclusione di molti soggetti che nell'ambito godono di una consolidata stima;
   nello specifico il decreto definisce gli ambiti di attività finanziabili, i requisiti minimi dei soggetti richiedenti, la tempistica e la modalità di invio delle domande, nonché il sistema di valutazione;
   fino a luglio 2014 il fondo unico per lo spettacolo finanziava lo spettacolo dal vivo tramite un bando annuale, ma con l'entrata in vigore delle nuovi regole i soggetti richiedenti hanno dovuto presentare un progetto artistico e la previsione del budget per gli anni 2015-2017. Questa novità è senza dubbio condivisibile perché consente agli operatori di non dover attendere anno dopo anno l'esito delle decisioni ministeriali, garantendo quindi una continuità della sovvenzione e stabilizzando e rafforzando le attività;
   gli effetti negativi del provvedimento, invece, sono da ricercare nei criteri di valutazione cosiddetti automatici che affidano ad algoritmi la valutazione delle informazioni che i soggetti richiedenti hanno dovuto fornire nell'istanza di sovvenzionamento. Col nuovo regolamento i suddetti criteri automatici determinano il 70 per cento della sovvenzione mentre il residuo 30 per cento è affidato alla valutazione qualitativa delle commissioni consultive;
   si segnala, a tal proposito, che il 20 luglio 2015 la compositrice Silvia Colasanti, componente della commissione consultiva musica, si è dimessa dall'incarico motivando la propria decisione nella scarsa efficacia del nuovo regolamento che lascia poco spazio all'aspetto qualitativo nella valutazione; in effetti, fino all'entrata in vigore del suindicato decreto, un soggetto operante nel settore che possedeva i requisiti richiesti, rientrava nei parametri, godeva di una stabile programmazione, poteva accedere regolarmente al fondo; con l'entrata in vigore delle nuovi regole, invece, si sono verificate una serie di incongruenze ed anomalie e soggetti che da sempre usufruivano dei fondi (in quanto possedevano validi requisiti qualitativi e quantitativi) ne sono rimasti paradossalmente esclusi;
   con i decreti direttoriali emanati nel mese di luglio 2015 sono stati approvati i progetti artistici in favore delle attività dello spettacolo dal vivo relativamente al triennio 2015-2017;
   le decisioni assunte in sede di assegnazione delle risorse hanno comportato la cancellazione di diverse realtà musicali italiane (da sempre soggetti di riferimento per interi territori) tanto da determinare la cessazione o comunque metterne a repentaglio l'attività;
   se il sistema precedente garantiva privilegi ingiustificati, il nuovo regolamento non sembra vada a determinare risultati apprezzabili, in termini di estensione del pluralismo, di efficienza ed efficacia dell'intervento pubblico nonché di corretta valutazione della qualità artistica. Il problema realmente esistente non è tanto la carenza di fondi quanto l'efficacia stessa di uno strumento come il fondo unico per lo spettacolo;
   i distorti criteri di valutazione applicati hanno generato punteggi alti corrispondenti a clamorosi tagli di finanziamenti e punteggi bassi (specialmente sulla qualità) che hanno generato aumenti anche spropositati;
   circa i rischi latenti del decreto ministeriale l'attore Elio De Capitani nel maggio 2015 scriveva sul sito Del Teatro: «il campanello d'allarme, del resto, lo ha lanciato lo stesso Marcello Minuti, il padre dell'architettura tecnica del decreto, presidente e cofondatore di Struttura Consulting srl, che ha fatto da consulente al Mibact per la redazione e gestione del decreto»;
   si segnala, inoltre, che alcuni problemi erano emersi già in fase di compilazione delle istanze: il Ministero aveva previsto che i risultati relativi delle istanze sarebbero stati comunicati in tempi rapidi, ma questo impegno è stato disatteso con la comunicazione dell'entità delle sovvenzioni per l'intero anno in corso solo ad agosto:
   si segnalano, ancora, le numerose proteste e gli appelli apparsi sul web, nonché le innumerevoli richieste di accesso agli atti presentate al Ministero e i ricorsi innanzi al Tar; dati i risultati sconcertanti, trasparenza vorrebbe che tutti i verbali delle commissioni consultive ministeriali e tutte le procedure amministrative curate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo venissero rese pubbliche;
   probabilmente buona parte delle criticità del nuovo sistema sarebbero state evitate se la relazione annuale al Parlamento sulla gestione del fondo fosse stata quella auspicata dal legislatore del 1985 e no un documento scarno di dati e analisi critiche;
   pertanto, innanzi a tale anomala situazione, è compito della politica e del Governo non solo vigilare sul rispetto delle regole ma anche far chiarezza con regole chiare, precise e circostanziate al fine di scongiurare il pericolo che molte eccellenze del panorama teatrale italiano musicale classico possano subire una battuta d'arresto –:
   se non ritenga opportuno il Ministro interrogato assumere iniziative per la revoca dei decreti direttoriali in merito alle assegnazioni del fondo unico per lo spettacolo 2015 e la revisione del nuovo sistema di erogazione nonché di distribuzione delle risorse destinate allo spettacolo dal vivo, al fine di sanare gli evidenti squilibri che si sono venuti a delineare, provvedendo magari all'istituzione temporanea di un fondo perequativo che conceda stabilità economica a tutti quei soggetti che sono stati esclusi dalle risorse;
   sulla base di quale provvedimento amministrativo la società di consulenza (Struttura Consulting srl) abbia partecipato alla stesura del decreto 1o luglio 2014 (ad avviso degli interroganti influenzando di fatto la linea politica ministeriale) e se ciò costituisca una prassi consolidata ed eventualmente di quali altre società di consulenza il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo regolarmente si avvalga;
   quando verrà trasmessa alle Camere la relazione annuale sul fondo unico dello spettacolo relativa all'anno 2014 non ancora illustrata e se intenda potenziare la struttura ad hoc prevista dalla legge, ossia l'Osservatorio dello spettacolo del Ministero. (5-06682)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06682

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui l'onorevole Valente, unitamente ad altri colleghi, chiede se il Ministero non intenda assumere iniziative per la revoca dei decreti direttoriali di assegnazione dei fondi del Fondo unico per lo spettacolo e formula altri quesiti relativi alla medesima problematica.
  Vorrei anticipare che il Direttore generale spettacolo, dottor Onofrio Cutaia, è stato audito il 29 ottobre ed il 17 novembre scorsi, rispettivamente alla Camera e al Senato.
  Dalle sue relazioni emergono le principali novità strategiche introdotte dal decreto ministeriale del 1o luglio 2014 ed in particolare i nuovi dispositivi di calcolo e di valutazione dei progetti insieme ad alcuni dati concernenti il numero dei soggetti finanziati e l'entità dei contributi, anche in confronto all'annualità precedente.
  Emerge una linea di tendenza che, in coerenza con le finalità del decreto ministeriale, trova il proprio fondamento «nell'importanza culturale della produzione svolta» come disposto dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, «dei livelli quantitativi, degli indici di affluenza del pubblico nonché della regolarità gestionale degli organismi».
  Il nuovo sistema, come è noto, ha introdotto un modello di valutazione comparativo, volto ad analizzare ogni progetto sotto due aspetti: uno qualitativo e l'altro quantitativo, collegato direttamente al numero di attività svolte e delle risorse impiegate per la realizzazione del progetto. Ciascun progetto è sottoposto ad un processo di attribuzione del punteggio che valuta tre fattori: qualità artistica, dimensione quantitativa, qualità indicizzata.
  Con questa nuova impostazione il decreto ministeriale 1o luglio 2014, ha inteso sostituire ad un approccio basato sulla storicità, quello meritocratico basato sul valore dei progetti. Ha inoltre adeguato l'articolazione dei soggetti con il riconoscimento della programmazione multi disciplinare, ha introdotto con la triennalità un importante strumento di programmazione e inteso assicurare un maggiore pluralismo e ricambio con il superamento delle barriere di anzianità professionale all'entrata e con l'istituzione di fondi destinati a compagnie under 35.
  La maggior parte delle assegnazioni sono avvenute, come per altro accadeva anche in passato, nel mese di giugno/luglio, poiché si è dovuto attendere la verifica della consegna dei consuntivi 2014, anticipati al 31 maggio 2015.
  L'Amministrazione ha dato seguito, come dovuto, alla pubblicazione sul proprio sito dell'elenco beneficiari, dei contributi e dei progetti, in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 2013, n. 33.
  Inoltre a seguito dell'eccezionale richiesta di accessi agli atti e quindi anche dei rispettivi verbali, è stata predisposto un sistema di accesso specifico per gli aventi diritto sul portale FUSONLINE.
  Per quanto riguarda in particolare la sostenuta «cancellazione di diverse realtà musicali italiane» si fa presente che fattore comune delle doglianze espresse è la novità recata dal nuovo sistema di ripartizione del F.U.S. che, modificando completamente le basi di calcolo e di valutazione dei fenomeni riferiti agli eventi di spettacolo, ha in effetti comportato variazioni notevoli nell'assegnazione dei contributi rispetto al passato.
  Tale innovazione ha incontrato il favore e il disfavore degli interessati; occorre a riguardo sottolineare come tale «riforma» sia stata per molti anni suggerita e voluta dalla grande maggioranza degli operatori dello spettacolo che vivevano come eccessivamente discrezionale la potestà delle Commissioni consultive e dell'Amministrazione nel ripartire il Fondo unico per lo spettacolo: si esigevano nuovi principi e nuovi criteri idonei a rendere più oggettiva e trasparente la procedura di assegnazione.
  D'altra parte occorre rilevare che la maggior parte dei soggetti richiedenti nell'esercizio 2015 hanno registrato un aumento di contributo, circostanza che pur a fronte dei respingimenti, sta a significare una maggiore capacità selettiva del sistema e delle Commissioni consultive.
  Per quanto riguarda la Società Struttura srl, la Direzione generale Spettacolo ha stipulato nel 2014 un contratto con procedura di affidamento diretto per «assistenza tecnica e studio finalizzata alla definizione e alla sperimentazione del più efficace sistema di monitoraggio e valutazione da applicare nell'ambito della riforma del FUS» e quindi per la connessa realizzazione di un vademecum per un importo complessivo di 49.600,00 euro.
  Nel 2015 la Direzione ha indetto una procedura di affidamento per cottimo fiduciario rivolta a 5 ditte scelte sul MEPA (Mercato elettronico della pubblica amministrazione) ai sensi del decreto legislativo n. 163 del 2006 ed applicabile ad affidamenti superiori a euro 40.000 e fino alla soglia di 134.000,00 per «assistenza tecnica ed elaborazione dati».
  Alla procedura di interpello ha risposto solamente la ditta «Struttura srl», con la quale è stato stipulato il relativo contratto, per un importo totale di 133.997,00.
  I dati presentati a preventivo dagli organismi e oggetto di contributo a valere sui Fondi FUS, saranno oggetto di approfondite analisi a consuntivo; i dati complessivi costituiranno parte dell'annuale relazione al Parlamento sull'utilizzo dei Fondi FUS 2015, attraverso l'Osservatorio dello spettacolo.
  Sulla base di quanto sopra riferito, non si ritiene opportuna la revoca del decreto ministeriale 1o luglio 2014, ma, sicuramente, l'introduzione di alcuni elementi correttivi nel secondo anno di applicazione della normativa ed in attesa che dal tavolo tecnico per il monitoraggio del decreto e dal confronto con le principali categorie delle imprese di spettacolo, emergano ulteriori elementi di valutazione.
  Ciò non toglie che, comunque, il sistema, anche alla luce delle reazioni – talora molto forti – suscitate dalla sua prima applicazione, possa essere migliorato attraverso approfondimenti e confronti sugli aspetti che hanno suscitato maggiori critiche.
  A questo scopo, il Ministero è impegnato in un accurato monitoraggio sulle modalità con cui la recentissima riforma è stata attuata e sugli effetti da essa prodotti, prestando massima attenzione alle segnalazioni provenienti dal Parlamento – anche in sede di sindacato ispettivo – e dalle associazioni rappresentative del settore. Ha pertanto attivato tavoli tecnici con gli operatori del settore e segnatamente con l'Associazione generale italiana dello spettacolo (AGIS) per definire le possibili correzioni alla riforma, che potrebbero essere operanti già nel 2016.
  È stato anche già convocato il menzionato tavolo tecnico previsto dall'articolo 50, comma 3, del decreto ministeriale, che recita così: «unicamente in sede di prima applicazione, la procedura di cui all'articolo 5 del presente decreto, attuata tenuto conto di quanto previsto nel comma 2 del presente articolo, è sottoposta alle valutazioni di un apposito tavolo tecnico congiunto tra l'Amministrazione e gli enti territoriale e locali, al fine di verificarne il corretto funzionamento e di formulare eventuali proposte correttive».
  Utili suggerimenti e interessanti apporti sono anche scaturiti nel corso dei dibattiti svoltisi presso le competenti Commissioni parlamentari in occasione delle ricordate audizioni svolte dal Direttore generale dello spettacolo.
  Vi è dunque massima disponibilità a considerare con sollecitudine tutte le modifiche alla riforma e tutti gli interventi che, anche mediante l'eventuale concorso del Parlamento, possano rimediare fin dal corrente anno agli effetti negativi segnalati. Apparirebbe invece problematico, perché probabilmente illegittimo e fonte di inevitabile contenzioso, intervenire autonomamente sulle valutazioni già formulate con effetto per il 2015, fermi restando ovviamente la possibilità di agire in sede di autotutela ove fossero riscontrate irregolarità e il puntuale rispetto dell'esito dei ricorsi presentati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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