ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04731

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 11/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/02/2015
Stato iter:
16/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/04/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 16/04/2015
Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/02/2015

DISCUSSIONE IL 16/04/2015

SVOLTO IL 16/04/2015

CONCLUSO IL 16/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04731
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Mercoledì 11 febbraio 2015, seduta n. 375

   RIZZETTO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   si apprende dalla stampa che Poste Italiane spa vuole procedere alla chiusura di 13 uffici in Friuli Venezia Giulia a partire dal mese di aprile 2015;
   le chiusure sono state disposte in tutta la provincia di Udine per contenere i costi. A quanto è dato sapere gli uffici saranno dismessi a: Campeglio di Faedis, Carpacco di Dignano, Ciconicco, Cisterna di Coseano, Goricizza e Pozzo (Codroipo), Ipplis, Lavariano, Ospedaletto di Gemona, Percoto, Perteole, Rodeano Basso, Terzo di Tolmezzo e Torreano di Martignacco;
   dunque, è la provincia di Udine ad essere più penalizzata con il 70 per cento delle chiusure regionali a Pordenone, Trieste e Gorizia;
   a essere danneggiati sono i piccoli uffici, indispensabili soprattutto alle persone anziane sprovviste di mezzi per spostarsi. Già qualche anno fa è stata stabilita la prima tornata di chiusure che ha decimato soprattutto le zone di montagna. Se è vero che non tutti gli uffici raggiungono la produttività ricercata dal management centrale, non può non tenersi conto che per un adeguato servizio dovrebbe essere presente almeno una sede per ciascun comune;
   rispetto alla chiusura della sede di Ospedaletto, il sindaco di Gemona, ha dato la disponibilità dell'amministrazione comunale a offrire gratuitamente la sede per l'ufficio, purché venisse riconsiderata la scelta con un contenimento dei costi. Ma a quanto è dato sapere la società difficilmente non procederà alla chiusura dell'ufficio. Attualmente la sede di Ospedaletto è aperta a giorni alterni, ma è un presidio indispensabile per le persone anziane e le fasce più deboli della popolazione, soprattutto considerando che la provincia ha soppresso il servizio di trasporto urbano;
   anche il sindaco di Tolmezzo, cercherà un confronto con Poste Italiane spa, evidenziando il disagio per la chiusura del servizio che coinvolge tutta la Carnia –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti premessi e quali siano i suoi orientamenti in merito;
   se e quali iniziative intenda adottare il Ministro affinché Poste Italiane spa non disponga unilateralmente la chiusura di uffici in zone svantaggiate con conseguente danno ai cittadini che vengono ingiustamente privati di un adeguato servizio pubblico;
   se e quali iniziative intenda promuovere il Ministro affinché Poste Italiane spa non disponga la chiusura di uffici, se non dopo una preventiva e necessaria concertazione con gli enti locali interessati. (5-04731)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-04731

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per effetto del decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Ciò premesso, per quanto concerne il territorio friulano, Poste Italiane ha precisato che, nel rispetto dell'attuale quadro normativo di riferimento, rispetto ai 334 uffici postali retail ed i 3 uffici dedicati alle imprese attivi in tutto il territorio, sono previste 19 chiusure e, nella sola Provincia di Udine, a fronte di 181 uffici al momento operativi, sono previste 13 chiusure.
  Nel territorio friulano sono inoltre presenti 158 ATM di cui 156 disponibili h.24.
  Con particolare riferimento alla chiusura definitiva dell'ufficio postale «Ospedaletto», citato nell'atto in esame, Poste Italiane ha precisato che non essendo lo stesso ufficio ubicato in località rurale e montana e non essendo presidio unico del Comune di Gemona del Friuli, l'intervento risulta rispettoso della normativa sopra menzionata.
  In ogni caso, Poste Italiane ha assicurato che tutti gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa sopra menzionata e che l'attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il dialogo avviato con le Istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste Italiane e le Amministrazioni locali. Al riguardo si fa presente che il 6 febbraio 2015 abbiamo inviato una lettera all'amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio e al presidente dell'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni Angelo Cardani per sollecitare un incontro per valutare quanto fosse opportuno fare nel rispettivo ambito di competenza.
  L'incontro si è tenuto al Ministero dello sviluppo economico il 12 febbraio.
  L'Amministratore Delegato di Poste Italiane – pur ammettendo qualche problema di comunicazione del Piano – ha escluso un impatto occupazionale e una riduzione dei servizi ai cittadini, e ha ribadito che i tagli degli uffici previsti nel 2015 sono compatibili con i criteri fissati dalla delibera Agcom di agosto 2014.
  Tale dichiarazione è stata poi confermata dalla stessa Agcom alla quale spetta verificare il rispetto degli obblighi del piano annuale fissati dal decreto 7 ottobre 2008 sulla distribuzione degli uffici postali sul territorio.
  Tuttavia, su nostra richiesta, Poste Italiane ha accettato di coinvolgere fin da subito Regioni e Comuni (attraverso le rispettive associazioni) nella fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali. In particolare l'azienda si è impegnata a spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale per i cittadini.
  Nel corso dell'incontro abbiamo anche ricordato i termini per la firma tra il Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane del nuovo contratto di programma che riscriverà le regole sul servizio universale.
  La stessa Agcom ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A. e delle quali vengono segnalate puntuali e circostanziate violazioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prestazione di servizi

regione montana

trasporti urbani