ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16106

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 770 del 30/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 30/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 29/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16106
presentato da
RUSSO Paolo
testo di
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   RUSSO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   oggi, 29 marzo 2017, scade il bando ministeriale per la costruzione del nuovo istituto penitenziario di Nola (Napoli) che, nelle intenzioni, doveva essere il primo in Italia ad obbedire al modello Oslo (meno recinzioni e più laboratori per riabituare al contatto con la vita esterna i detenuti prossimi al «fine pena» e nuovi parametri di costruzione per aumentare efficienza e funzionalità);
   si apprende invece della netta discontinuità tra il testo del progetto ultimo e quanto pensato e stabilito dai tecnici del Tavolo n. 1 degli Stati Generali dell'Esecuzione Penale «Spazio della pena: architettura e carcere»; un tavolo composto da numerosi esperti, coordinati dall'architetto Luca Zevi, convocato proprio per indirizzare le nuove strutture carcerarie verso la massima funzionalità ed efficienza;
   la prima grande contraddizione si rileva nell'altissimo numero dei detenuti previsti nel bando. Ormai, per tipologie di carcere a «custodia attenuata», è cosa buona e giusta contenere il numero dei reclusi a non più di 500 unità. Con la scelta di Nola, che prevede ben 1.200 persone in regime di «trattamento avanzato», si supera di gran lunga la quota suggerita dagli studi più recenti, col rischio sovraffollamento dietro l'angolo;
   mercoledì 22 marzo 2017, presso l'Università degli studi di Roma Tre, si è tenuto il dibattito dal titolo: «Spazio della pena e architettura carceraria, il caso Nola dopo gli stati generali dell'esecuzione penale» alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario di Stato alla giustizia, onorevole Cosimo Maria Ferri;
   durante la discussione è stato rimarcato da più punti di vista il grande distacco tra gli indirizzi tecnici elaborati dal Tavolo n.1 degli Stati Generali dell'Esecuzione Penale e quanto formalizzato nel progetto del nuovo carcere;
   lo stesso rappresentate dell'Ordine degli architetti ha giustamente evidenziato anche l'errata scelta dell'amministrazione penitenziaria, la quale, invece di bandire un concorso di idee progettuali, ha preferito una gara più sbrigativa, sostanzialmente basata su di un'offerta tecnica ed economica al ribasso;
   la relazione del tavolo tecnico sarebbe dovuta, nelle intenzioni e nelle dichiarazioni di tutti i soggetti interessati, essere il «modello» a cui ispirarsi per future ulteriori progettazioni, come quella del carcere di Nola;
   altro fatto incomprensibile emerso durante la discussione riguarda le argomentazioni dell'architetto Zevi, che ha, a più riprese, decantato la bontà del progetto ultimo, contraddicendo i contenuti del lavoro portato avanti dall'apposita Commissione ministeriale da lui stesso coordinata;
   il sottosegretario onorevole Ferri ha preso atto che, nel caso del progetto del carcere di Nola, è venuto a mancare il rispetto delle linee guida e degli indirizzi fondamentali previsti per questo tipo di struttura –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza degli ultimi sviluppi della vicenda e se ritengano opportuno verificare, con gli strumenti di competenza, le motivazioni della netta discontinuità tra gli indirizzi tecnici elaborati dal Tavolo n.1 degli Stati Generali dell'Esecuzione Penale e quanto effettivamente previsto per il nuovo carcere di Nola;
   se i Ministri interrogati non intendano valutare i rischi (ed intervenire, laddove necessario) di un progetto così difforme dagli studi degli esperti, tra i quali: il sovraffollamento di reclusi, la conseguente difficoltà di gestione da parte di polizia penitenziaria e personale, il sovraccarico del territorio con una eccessiva concentrazione di popolazione detenuta;
   se i Ministri interrogati non intendano verificare se il progetto integrato preveda o no investimenti per l'area nella logistica, trasporti, assi viari di collegamento ed eventuale stazione ferroviaria e, in caso affermativo, a quanto ammontano. (4-16106)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esecuzione della sentenza

concentrazione della popolazione

professioni tecniche