ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11532

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 541 del 21/12/2015
Trasformazioni
Trasformato il 11/10/2016 in 5/09733
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 21/12/2015
Stato iter:
11/10/2016
Fasi iter:

SOLLECITO IL 20/01/2016

SOLLECITO IL 10/03/2016

SOLLECITO IL 15/06/2016

TRASFORMA IL 11/10/2016

TRASFORMATO IL 11/10/2016

CONCLUSO IL 11/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11532
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Lunedì 21 dicembre 2015, seduta n. 541

   PARENTELA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'interrogante ha presentato 3 atti di sindacato ispettivo n. 5-00116 del 14 maggio 2013, n. 4-09672 del 2 luglio 2015 e n. 5-06308 del 8 settembre 2015, ad oggi senza risposta, evidenziando le principali criticità collegate alla riattivazione della centrale termoelettrica del Mercure nel comune di Laino Borgo (Cosenza);
   nel succitato ultimo atto di sindacato ispettivo dell'interrogante si è chiesto, senza successo, che fosse garantita piena conoscenza ai deputati della relazione del dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri, protocollo DICA – AC – n. 687 del 6 maggio 2015 nel quale la regione Calabria e la regione Basilicata si sono espresse a favore della riattivazione della centrale;
   l'iter autorizzativo, iniziato nel 2000, è durato oltre 10 anni, fino alla sentenza del Consiglio di Stato del 1o agosto 2012 (n. 4400/2012) che ha annullato l'autorizzazione della regione Calabria e azzerato, di fatto, il progetto ENEL. La regione Calabria, tuttavia, ha indetto, senza perder tempo, una Conferenza di servizi, nel tentativo di «sanare» le irregolarità così da riattivare la centrale ma, il 18 dicembre 2013, il TAR di Catanzaro è intervenuto bocciandola e bloccandone così il funzionamento. L'udienza di merito del ricorso proposto dall'ENEL al Consiglio di Stato, fissata per il 14 ottobre 2014, non si è tenuta, in quanto la regione Calabria ha riconvocato la conferenza di servizi – nella quale il direttore dell'Ente parco ha ribadito la sua opposizione – ed il Responsabile della Conferenza ha inviato la documentazione del caso al Consiglio dei Ministri che ha dato parere favorevole alla centrale in data 11 giugno 2015 (Consiglio dei ministri n. 67). Il decreto vincola il tutto al rispetto delle prescrizioni indicate nella Conferenza di servizi, nonché ad una deroga, da parte delle regioni Calabria e Basilicata, circa la potenza della centrale, rispetto al piano del parco che prevede, attualmente, per le centrali a biomasse, potenze massime quasi 20 volte inferiori a quella della centrale del Mercure. Il 24 novembre 2015, infine il dipartimento sviluppo economico della regione Calabria ha emanato un decreto autorizzativo ad avviso dell'interrogante di dubbia regolarità sotto il profilo formale e sostanziale, a partire proprio dalla mancata osservanza di quanto contenuto nel provvedimento del Consiglio dei ministri;
   la centrale sorge nel cuore del Parco Nazionale del Pollino che dal 17 novembre 2015 è entrato a far parte del patrimonio dell'Unesco oltre ad essere Zona di Protezione Speciale (ZPS) dell'Unione europea. L'Ente Parco del Pollino, Ente di governo del territorio, ha dato parere negativo alla riattivazione della centrale;
   allo stato attuale, manca l'autorizzazione AIA-VIA (iter autorizzativo mai concluso), sono scadute le valutazioni di incidenza (VI) delle regioni Calabria e Basilicata e manca la valutazione di Impatto sulla salute (VIS) delle emissioni della centrale sulle popolazioni residenti richiesta dai vertici internazionali dell’International Society of Doctors for Environment (ISDE) e dal Presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Potenza. La quale VIS, seppur non formalmente obbligatoria, diversamente dalle altre ricordate autorizzazioni, appare comunque fortemente indicata per una realistica valutazione dell'impatto della centrale sulle popolazioni residenti, nonché per rispondere concretamente al diffuso e forte allarme sociale determinato dal progetto Enel, segnatamente tra i cittadini dei Comuni maggiormente interessati di Viggianello e Rotonda;
   l'Enel, soggetto autorizzato alla riattivazione della centrale, non ha provveduto alla bonifica – disposta circa 10 anni fa dalla Procura di Castrovillari – dei materiali tossici e cancerogeni illegalmente interrati nell'area della centrale;
   permangono evidenti rischi di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata nella riattivazione della centrale avvalorate da: denunce da organi di informazione e associazione Libera su rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata (mafia dei boschi) a seguito delle forniture di biomasse, intimidazioni denunciate dal sindaco di Saracena (Cosenza), minacce e aggressioni agli oppositori della centrale –:
   come sia possibile che il Governo abbia rilasciato parere favorevole alla riattivazione della centrale del Mercure in mancanza dell'autorizzazione AIA-VIA e della valutazione di impatto sulla salute e con le valutazioni di incidenza delle regioni Calabria e Basilicata scadute;
   come sia possibile che il Governo abbia espresso parere favorevole alla riattivazione della centrale ben sapendo che questo andrà a compromettere l'ecosistema del parco nazionale del Pallino e se non ritenga opportuno intervenire affinché venga garantito il pieno rispetto della normativa a tutela parco;
   quali siano stati i motivi per cui non sono stati rispettati né i vincoli sulle aree protette a livello nazionale né le direttive dell'Unione europea riguardanti la tutela della flora che ad avviso dell'interrogante determineranno, di certo, l'avvio di procedure di infrazione nei confronti dell'Italia con il rischio di dover sostenere i costi delle relative sanzioni pecuniarie;
   se non intenda chiarire come già richiesto nell'atto di sindacato ispettivo n. 5-06308 dell'8 settembre 2015, quali siano i motivi per cui venga di fatto negata a deputati che ne fanno richiesta la relazione del dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri, protocollo DICA – AC – n. 687 del 6 maggio 2015. (4-11532)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

studio d'impatto

sindacato giurisdizionale

parco nazionale