ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08045

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 378 del 19/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIRACI' NICOLA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 19/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTI ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/02/2015
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 19/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 19/02/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 12/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 15/09/2015

ATTO MODIFICATO IL 24/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08045
presentato da
CIRACÌ Nicola
testo presentato
Giovedì 19 febbraio 2015
modificato
Giovedì 24 settembre 2015, seduta n. 489

   CIRACÌ, MARTI e FUCCI. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la gestione amministrativa del comune di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, a quanto consta all'interrogante si è caratterizzata per continue violazioni della normativa in materia di contratti pubblici, per inadempienze relative alle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e della legalità e sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni, per abusi sul lavoro interinale, per irregolarità sulle procedure di gare, per inadempienze relative all'acquisto mediante mercato elettronico e per applicazione di dubbia regolarità della legge n. 381/8 novembre 1991 in materia di cooperative sociali;
   a riprova di ciò il Collegio dei Revisori del comune di Ceglie Messapica, con un esposto inviato al Ministero dell'economia e delle finanze e alla procura regionale Puglia della Corte dei Conti, del 6 febbraio 2015, protocollata al comune di Ceglie Messapica con n. 3594, ai sensi dell'articolo 239 comma 1 lettera e), del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, denunciava ai competenti organi giurisdizionali gravi irregolarità nella gestione amministrativa del comune di Ceglie Messapica, e nella stessa nota i Revisori evidenziava chiaramente, punto per punto, le irregolarità elencate nell'esposto dell'8 novembre 2014 di alcuni consiglieri comunali;
   nei primi giorni di novembre, in virtù delle gravi inadempienze dell'amministrazione comunale di Ceglie Messapica, tre consiglieri comunali hanno presentato nel novembre 2014, a diversi organi di controllo (Ministro delle economie e delle finanze-Ispettorato generale per la finanza delle pubbliche amministrazioni, ANAC/AVCP Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, ISPETTORATO FUNZIONE PUBBLICA, Albo Nazionale Segretari Comunali e Provinciali, Presidente della Sezione regionale Puglia di controllo della Corte dei Conti, S.E. Prefetto di Brindisi, Presidente dei Revisori dei Conti del Comune di Ceglie Messapica), un dossier-denuncia, ampiamente e puntualmente documentato, nel quale sono state evidenziate e documentate le presunte e gravi irregolarità commesse dagli organi amministrativi del Comune nella gestione del personale, nella gestione economico-finanziaria, negli affidamenti degli appalti, che stanno determinando l'avvio di diversi contenziosi e si cita fra tutti la sentenza del TAR n. 33/2015 del 7 gennaio 2015 con la quale il TAR dichiara «l'illegittimità degli atti impugnati...» condannando il Comune di Ceglie Messapica «in persona del Sindaco pro-tempore, al risarcimento dei danni nei confronti della società ricorrente». La vicenda parte da circa un anno fa quando l'Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica con deliberazione di Giunta Comunale n. 38 del 28 febbraio 2014 chiedeva «di verificare l'eventuale necessità di reincarico agli stessi patti e condizioni» alla ditta precedentemente affidataria. Il TAR si esprime rilevando che le procedure adottate dall'amministrazione violano «immotivatamente i superiori interessi (sanciti anche quali principi comunitari) della concorrenza e della massima partecipazione», e che «un tale modus operandi viola palesemente i principi generali della trasparenza e della par condicio»;
   l'Autorità di vigilanza in materia di appalti pubblici (oggi l'ANAC), e la giurisprudenza penale ed amministrativa, hanno sempre stigmatizzato il ricorso delle stazioni appaltanti a pratiche fraudolente per aggirare le disposizioni in materia di aggiudicazione di appalti (come, ad esempio, il surrettizio frazionamento dell'appalto, l'ingiustificato ricorso ad affidamenti diretti, la ripetuta concessione di proroghe, l'assenza della necessaria motivazione, a valle ed a monte, dell'affidamento dell'appalto, ed altro), rimarcando la necessità di rispettare anche nell'affidamento degli appalti cosiddetto «sottosoglia» le regole e le prassi utili al rispetto sostanziale ed effettivo delle norme e dei principi in materia. È di pochi giorni fa il rapporto dell'Authority sui capoluoghi regionali, la quale evidenzia che, a dispetto dell'eccezionalità prevista per l'affidamento diretto, questo rappresenta il 60 per cento di tutti gli appalti nazionali, segnalando una criticità per l'utilizzo eccessivo di tale procedura;
   sarebbe infatti accaduto che l'amministrazione comunale di Ceglie Messapica non si sia limitata alla reiterata violazione delle norme e dei principi in materia, di cui si è fatto innanzi un rapido cenno, che pure sarebbe già sufficiente, ma, a quanto risulta all'interrogante, i soggetti beneficiari delle utilità economiche legate a tali condotte illegittime siano stati troppo frequentemente gli stessi;
   l'albo nazionale dei segretari Comunali e Provinciali in data 13 novembre 2014 invia una nota al Segretario Comunale con la richiesta di informazioni inerenti il Dossier-Denuncia;
   lo stesso dipartimento della funzione pubblica in data 17 novembre 2014 chiedeva un puntuale riscontro all'esposto rammentando la sentenza della Corte dei Conti – sez. giurisdizionale Tosca n. 217 del 7 maggio 2012 che, nonostante la soppressione del parere di legittimità su ogni proposta di delibera, «non esclude che permangono in capo al segretario tutta una serie di compiti ed adempimenti che lo impegnano ad un corretto svolgimento degli stessi, pena la soggezione alla azione di responsabilità amministrativa...»;
   con nota del dipartimento della funzione pubblica n. 11032 P-4 del 18 febbraio 2015 i consiglieri comunali, che con il loro esposto del 7 novembre 2014 avevano denunciato e documentato una serie di irregolarità, vengono informati che «oltre alla problematiche relative ai contratti e gare (videosorveglianza e servizi integrati) per i quali è in corso un'istruttoria avviata dall'ANAC» sono segnalate l'avvio di istruttorie su altre irregolarità poste in essere dall'Amministrazione ed opportunamente segnalate dal Collegio dei Revisori dei Conti;
   l'Autorità Nazionale Anticorruzione inviava al Comune di Ceglie Messapica con rif. 109/2015 una nota avente per oggetto «Richiesta informazioni al responsabile della Prevenzione della Corruzione» nella quale si fa riferimento ai «fatti esposti, piuttosto circostanziati, che riguardano principalmente arbitrarie erogazioni di compensi accessori al personale, contributi nei confronti di enti di diritto privato (fondazioni, associazioni e altro) nonché di criticità negli affidamenti degli appalti, peraltro dettagliatamente rappresentati in una nota del collegio dei revisori dei Conti...» chiedendo comunicazioni in merito a quanto esposto nel termine di 20 giorni e della quale eventuale risposta non si ha alcuna contezza;
   inoltre l'ANAC ufficio vigilanza anticorruzione con i lavori del Consiglio del 17 giugno 2015 esamina e delibera in conformità alla proposta dell'ufficio in merito alle segnalazioni dei consiglieri comunali signori Danilo D'Ippolito, Gianpiero Gallone e Fabrizio Gatti del comune di Ceglie Messapica (BR) con riguardo a presunte irregolarità che coinvolgono diversi settore dell'amministrazione comunale;
   la stessa Autorità nazionale anticorruzione con prot. N. 20577 del 24 giugno 2015 inviava una diffida ai sensi della delibera ANAC n.146/2014 al comune di Ceglie Messapica evidenziando le carenze accertate del piano di prevenzione della corruzione dello stesso ente;
   la Corte dei Conti sezione regionale per il controllo della Puglia, inviava nota prot. n. 3025 dell'8 settembre 2015 con richieste di chiarimenti e valutazioni sulle criticità emerse dall'esame della relazione al rendiconto 2011, 2012 e 2013, redatte dall'organo di revisione contabile dell'ente;
   si evidenzia che il comune di Ceglie Messapica non ha inviato per l'anno 2014 la certificazione relativa al patto di stabilità al Ministero dell'economia e delle finanze e che rendiconto e bilancio sono stati entrambi approvati con il parere contrario del collegio dei revisori dei conti;
   la gravità assoluta dei fatti che riguardano il comune di Ceglie Messapica viene fotografata dal procedimento UVMAC/S/109/2015 dell'Autorità nazionale anticorruzione, Ufficio vigilanza sulle misure anticorruzione ad oggetto: procedimento sanzionatorio nel confronti del comune di Ceglie Messapica ex articolo 19 del decreto legislativo 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 agosto 2014 n. 114, e comunicazione di avvio del procedimento per sanzione per omessa adozione del piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC), in quanto, quello pubblicato sul sito del comune risulta essere una riproduzione integrale di quello adottato dal comune di Cellino San Marco (BR) che, si rammenta, trattasi di comune sciolto per infiltrazioni mafiose;
   appare gravissima la situazione a cui è sottoposto l'ente che vede il perpetuarsi di condotte illegittime, il continuo succedersi di danni erariali, il depauperamento del bilancio comunale, con grave pregiudizio agli interessi della collettività e pertanto con la perdita di credibilità dell'istituzione locale –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di tali gravi fatti e se, a fronte delle numerose irregolarità denunciate da più parti, che sono bene note sia all'ANAC sia all'Ispettorato della funzione pubblica, sia alla procura della sezione regionale Puglia di controllo della Corte dei Conti, sia al prefetto di Brindisi, siano state avviate le indispensabili procedure per un'ispezione della ragioneria generale dello Stato, possibilmente congiunta con l'ANAC come da protocollo sottoscritto tra Anac e Ministero dell'economia e delle finanze in data 11 febbraio 2015, al fine di impedire il perpetuarsi di gravi violazioni e il reiterarsi di danni economici per il comune di Ceglie Messapica. (4-08045)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aggiudicazione d'appalto

amministrazione locale

conseguenza economica